La band Twang e il nuovo album… Pirata!

La band Twang e il nuovo album… Pirata!

ITALIA – Il 2 aprile è uscito Il Tempo dell’Inverso, il primo full lenght della band torinese Twang per Avio Music Records. Il loro è un sound fresco, raffinato, che sa diventare tagliente e aggressivo all’occorrenza. E allora chi sono i Twang? Cerchiamo di scoprirlo con la nostra intervista.

E’ in uscita il 2 Aprile il nuovo album Il Tempo dell’Inverso della giovanissima band Twang originaria di Torino, composta da Bart, Simo, Luke, Morris e Fede,  cinque ragazzi torinesi, che dopo un concerto decidono di formare una band, e dopo svariate prove eccoli capitolare da noi con tutta la loro energia e simpatia a presentarci i loro lavoro. 

La canzone Il pirata ci viene fatta ascoltare in anteprima,  fa parte del nuovo disco, così come “L’attacco”, “Il gioco”, “Il branco” e molti altri bellissimi componimenti.

Senz’altro non possono che strapparvi un sorriso e incuriosirvi! Vi consigliamo quindi la loro intervista, dove si presenteranno da soli, e che fa assolutamente sorridere!

Come e quando è nato il vostro gruppo? E che cosa vi ha spinto a creare la vostra band?

I Twang nascono nel 2015, ad un concerto dei Blues Brothers in piazza San Carlo a Torino, su proposta di Bartolomeo al vecchio amico e compagno di liceo Simone. In seguito a quella serata (a distanza di qualche mese, in verità) il gruppo comincia a provare e a comporre qualche inedito come power trio, con Simone inizialmente alla batteria, il fratello Moreno al basso e Bart ovviamente alla chitarra. Poco dopo, a completare la formazione arrivano il chitarrista Federico e il batterista Luca, che scalza Simone condannandolo al ruolo di front-man.

Boom! Il gruppo è fatto, gli strumenti sono pronti, l’energia è tanta: si dia inizio allo spettacolo.

Sono due le forze principali che ci hanno spinto a creare il gruppo e tutt’ora ci sostengono. La prima è la grande passione che tutti noi condividiamo nel creare musica al miglior livello auspicabile, unita al fatto che, a un certo punto della nostra crescita individuale, tutti e cinque abbiamo sentito il bisogno di comunicare lo stesso tipo di messaggio contemporaneamente.

La seconda è decisamente il nostro fortissimo legame personale, qualcosa che va ben oltre la professione musicale, che ci ha permesso di continuare a dispetto di numerose problematiche (interne ed esterne) che avrebbero potuto sfaldare la maggior parte delle band.

Modestamente.

Quali sono i messaggi che avete voluto comunicare attraverso il vostro nuovo album?

Di sicuro è importante che venga comunicato il nostro “affiatamento”, la necessità di creare un universo musicale che possa appartenere a noi soltanto, anche attraverso costruzioni non forzatamente innovative … e pensiamo di esserci riusciti in quasi tutto l’album, ma sarà il pubblico a giudicare!

Chiarito questo punto, possiamo addentrarci più a fondo nel disco.

Ci teniamo sempre a dire che il disco di per sé non ha una sola chiave di lettura, né un significato univoco, però cavalca un’onda abbastanza definita per quanto riguarda i temi trattati. Tra questi spiccano l’uso e l’abuso di potere, che sia per fini personali (Il Tempo dell’Inverso, Attacco, Colpevole) o, ancor peggio, per divertimento o pura ferocia (Il Gioco, Violento). 

Viene denunciata l’ingiusta violenza che molti soggetti fragili e indifesi, o semplicemente ignari, devono subire per conto di chi si professa loro eguale, la disonestà che regna sovrana in molti ambienti della società attuale. 

In compenso, vi sono anche osservazioni di carattere opposto a ricordare all’ascoltatore gli aspetti positivi del presente, fra cui il concetto di unione che fa la forza (come nell’inquietante videoclip della title track Il Tempo dell’Inverso, 2020), e l’inevitabilità del cambiamento, simboleggiato dallo sviluppo dei temi nel brano Esilio.

Da dove prendete l’ispirazione, e chi è più propenso a scrivere i testi delle vostre canzoni? O sono scritti a più mani?

La stesura dei testi è normalmente prerogativa di Simone e di Luca. Vero è, però, che amiamo lavorare insieme su tutti gli aspetti che riguardano la band, dal caffè alla mattina, passando per la scrittura della musica e proseguendo fino ai versi, che dunque ricevono un input dalla totalità dei Twang. Cerchiamo sempre, nei limiti del possibile, di affrontare tutto insieme.

Per quanto riguarda l’ispirazione è difficile dire da dove provenga, perché fra tutti e cinque sono veramente disparatissime le influenze che accompagnano la composizione. 

Dovendo proprio delineare degli artisti di riferimento, anche per i testi… il buon vecchio Jack White e i Raconteurs, i Radiohead per la loro assurdità, certi elementi di Foo Fighters e QOTSA, ma anche e soprattutto i nostrani Ivan Graziani, Bluvertigo e Caparezza.

Solo per citarne alcuni!

Dopo questo blocco forzato, sono convinta che regalerete emozioni dal vivo, sarà così?

Assolutamente sì! Nessun dubbio a riguardo. Stiamo preparando tutto per una ripartenza live da 1000 e una notte. 

C’è un brano del vostro nuovo album al quale siete più legati. Ce ne parlate?

Difficile a dirsi, perché ogni brano è ovviamente un mondo a sé stante, una storia che racconta qualcosa di unico, uno scrigno pieno di segreti (per citare un altro gruppo a noi molto caro). Ad ogni modo credo che saremmo unanimi nel considerare il brano Esilio come un passo importante oltre ogni misura. Questo strumentale di 10 minuti è la prima opera, di questa tipologia, firmata dai Twang. È stato concepito, inizialmente, come un’improvvisazione su temi e colori musicali western, che si sono sviluppati in una sorta di forma classica in cui i tre temi portanti si alternano continuamente per poi unirsi solo alla fine. 

Quasi una summa di tutto quello che musicalmente siamo stati, di tutto il percorso interno all’album. È infatti in penultima posizione nella tracklist, seguita solo da Il Pirata, che invece anticipa il nostro potenziale futuro.

Cosa vi va di dire in questo momento ai vostri fan?

Tenete duro in questi tempi difficili e preparatevi per tempi veramente migliori, ricchi di musica, arte e compagnia. State pronti perché i Twang stanno per arrivare e quando saliranno nuovamente sul palco sarà dura farli scendere.

Non vediamo l’ora, quindi: a presto, e grazie mille a tutti. 

E, ovviamente, ASCOLTATE L’ALBUM, seguiteci sui Social e iscrivetevi al canale YouTube !!

(P.s. : si pronuncia “Tueng” , non “Tuang” … pensatelo con la voce di Hermione). 

COME SEGUIRE I TWANG

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Testo di Sasha Baronio 

Autore MyWhere

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