Dieci anni di EnoArte, dalla cantina alla tela

Dieci anni di EnoArte, dalla cantina alla tela

ITALIA – Si parla, ci si incontra, nascono le cene tra amici. E’ a tavola dove si passano momenti di scambio di opinioni, e una sera, tra amici, si è rovesciato un bicchiere di vino sulla tavola. Presente l’artista fiorentina Elisabetta Rogai che ha avuto subito un flash. Sulla tovaglia il vino non andrà mai via. E nasce EnoArte®, ormai da dieci anni una tecnica di confine, nelle mani dell’artista, sempre più un ponte tra terra, storia, cultura, economia.

EnoArte®. Il vino, dalla cantina alla tela, una sorta di marketing evoluto, un punto di riferimento, un ponte di amicizia sul lavoro svolto dalla natura e trasformato dall’opera dell’uomo in un prodotto di grande rispetto, la valorizzazione della propria storia, dei propri costumi, la sfida di viverli immersi nel presente e guardando al futuro, certi delle proprie radici.

Come dice l’Artista, basta lasciarsi andare alla fantasia e ci si ritrova altrove perché, come ci dice Proust,

il vero viaggio non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”.

LO SGUARDO DI ELISABETTA ROGAI

E Elisabetta Rogai, mentre dipinge, sogna con nuovi occhi la terra, falchi e cavalli in corsa, bambini incantati, donne ebbre e sensuali ma è sempre la natura che dona un imprinting alla sua opera mentre racconta sulla tela la bellezza impenetrabile dei boschi, dei castagneti, in uno splendore di gialli e rossi con le loro sfumature e ancora i verdi e viola e arancioni che vanno incontro al lilla e all’ocra, un mondo di colori e di profumi che si mescola alle pennellate di vino, trasportandolo dalla cantina alla tela.

Artista ormai internazionale ha firmato nel 2006 il suo dipinto Astrid che diventa l’etichetta del Chianti Classico, vino ufficiale del primo semestre italiano di Presidenza dell’Unione Europea e le nasce l’intuizione di utilizzare la tela denim (quella dei jeans) come supporto tecnico per alcuni quadri, successivamente, nel 2015 anno dell’Expo, non a caso, firma il Drappellone del Palio di Siena, e, ultimamente, il G20 sull’Agricoltura con una sua personale in Palazzo Vecchio a Firenze.

NASCE ENOARTE®

I suoi quadri si trasformano anche in etichette, il biglietto da visita di un grande vino, e per l’artista è la sensazione di non essere un estranea nella cantina dove entra con il suo sapere ma di far parte dell’insieme, essere dentro questa cultura, entrare nell’identità vera del vino prodotto, entraci in punta di piedi per scoprire il gusto consapevole di chi assaggia un grande vino e cerca terre di grande originalità dove il  valore più richiesto è la purezza di ambiente e prodotto, l’autenticità, l’unicità, l’incontaminato. E nasce EnoArte®.

Per Elisabetta Rogai l’etichetta su una bottiglia di vino non è un orpello banale ma in realtà è una sorta di narrazione, estetica e corale del vino che andremo a degustare, del piacere e della cultura della tavola, che si fondono a tal punto che non sembrano avere un confine netto, l’etichetta è in sintesi una “sorpresa”, uno storytelling estetico che ti prepara al gusto del vino,  fatto di creatività, di disegno e di emozioni, un fatto di amore messo in trasparenza perché la cucina è sempre un atto d’amore,  in cui il vino è il protagonista assoluto in un viaggio che si chiama vita e che si chiama EnoArte®.

IL MARRONETO

Alessandro Mori, vigneron contemporaneo e proprietario illuminato de Il Marroneto, realtà vitivinicola tra le più riconoscibili della DOCG Brunello, nonché casa produttrice di uno dei vini più quotati al mondo.
Vini eleganti, intensi e dalla struttura complessa. In grado di riprodurre all’olfatto e al palato l’autenticità e l’identità di un territorio oltre che di un produttore. Questa è la definizione con la quale ad oggi la wine community internazionale descrive il Brunello del Marroneto e la selezione Madonna delle Grazie, riconducendo alla realtà il sognatore Alessandro attraverso innumerevoli e prestigiosi riconoscimenti internazionali.

Cristina Vannuzzi

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