Pitti Immagine fa brillare Firenze

Pitti Immagine fa brillare Firenze

Non sono un esperto di moda, ne frequento in genere eventi di questo tipo, ma quando mi è stato chiesto di partecipare a Pitti per dare un’occhiata, ho accettato. Ho pensato che potesse essere per me una nuova esperienza, e vedere da vicino un mondo a me avulso ma affascinante. Una volta arrivato ho pensato di chiedere a me stesso se mi trovavo a Viareggio al carnevale, ma in realtà ero davvero a Firenze. Non riuscivo allora a spiegarmi come mai la gente intorno a me fosse vestita come ci si veste per andare alle feste in maschera. Mi è stato fatto notare che è cosa normale durante la settimana della moda.

Così ho scoperto questa fauna di improvvisati fashion blogger e di maniaci del protagonismo modaiolo, tutti pronti ad affannarsi per sembrare originali, alternativi ed unici, ma a parer mio la grossa maggioranza scadeva nella più ridicola goffaggine. Tutto si svolgeva all’interno della Fortezza da Basso, uno spazio molto vasto, dove erano presenti un’infinità di stand, ognuno di un marchio e di un brand diverso. Per essere sincero devo dire che molti di questi stand erano interessantissimi, sia quelli di alta sartoria maschile, sia invece quelli più “easy”, come per esempio il marchio Happiness. Va comunque fatto notare che lo spazio in generale era troppo dispersivo e secondo me non era organizzato in modo chiaro. La parte in assoluto più bella è stato il poter partecipare a molti dei numerosissimi aperitivi ed eventi che si svolgevano all’interno della fiera. Il mio pass da addetto stampa mi dava accesso dunque a quel meraviglioso mondo fatto di caffè gratuiti, pranzi e cocktail offerti (numerosissimi…).

Dunque la caffeina ed il tasso alcolico rendevano tutto molto più divertente. Specie quei simpatici cinesi/giapponesi che ti si avvicinavano e ti fotografavano gli abiti (o per usare il linguaggio del settore “outfit”) come se tu fossi una celebrità. All’inizio non mi era chiaro perché questi curiosi personaggi vestiti con abiti eccentrici ai limiti dello sgargiante, mi si avvicinassero con una reflex per fotografare me ed altri sventurati come me. Così quando chiedevo, mi rispondevano “siamo dei fashion blogger, abbiamo un blog e fotografiamo i vestiti”. Ottimo direi. Anche perché ero vestito con delle bellissime giacche, che ho alternato nei vari giorni, di un’alta sartoria napoletana, che com’è noto, tra le più prestigiose categorie a livello internazionale.

Invito Doria 1905 Pitti 89[6]

Sfortunatamente per loro non ambivo a look estrosi, ma anzi, fondere il cashmere con il cotone, la lana con la seta, il piedipulle con il denim, i quadri tono su tono di un bel blazer celeste sfoderato ma dal taglio classico, che con il suo interno a contrasto di cashmere panna ben si sposava con un pantalone sportivo rispecchiando proprio la mia personalità, mi rendevano fiero del look scelto.

Poi l’estro, sempre sposato all’alta sartorialità e la maestria del gusto che ci contraddistingue, l’ho vissuta allo stand DORIA 1905.

Qui ho provato ogni sorta di cappello, e benché non ne avessi mai indossati, mi ha affascinato riconoscere che è un elemento determinante nella scelta del look. I tessuti, ma soprattutto la varietà dei modelli creati dall’azienda che si rifà ad antiche tradizioni, mi ha “convertito” nell’utilizzo di questo accessorio di cui non potrò più fare a meno. Gli eventi sicuramente più modaioli sono stati il party di Luisa Via Roma nell’Ex Manifattura Tabacchi (che tradizionalmente apre ogni settimana della moda a Firenze) e l’evento organizzato dal marchio di cappotti per uomo Paltò, nel vecchio cinema Odeon di Firenze.

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Molto interessante anche la presentazione del libro “Il gentiluomo senza cappello” di Mario Dell’Oglio, che racconta lo stile dell’abbigliamento maschile al giorno d’oggi, e dunque come esso si sia evoluto nel tempo fino ad attualizzarsi. La cosa certamente positiva è che come ogni anno Pitti abbia contribuito a far brillare quella meravigliosa città che risponde al nome di Firenze, rendendola protagonista con eventi e situazioni uniche. Chissà se quei fashion blogger venuti da lontano, fra un outfit e l’altro si siano ricordati di fotografare anche il Duomo ed il Battistero. Io spero proprio di sì.

Ma la moda si sa…da sempre alla testa…!

Pitti Immagine fa brillare Firenze

Edoardo Andreotti
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