Luca Argentero a teatro si fa in tre e ci conduce per mano in tre vite straordinarie

Luca Argentero a teatro si fa in tre e ci conduce per mano in tre vite straordinarie

ITALIA – Luca Argentero a teatro si fa interprete di tre storie di grandi personaggi dalle vite straordinarie. Questa sera sarà ad Avellino, poi tornerà nel Lazio con due date: il 3 Aprile ad Aprilia alle 17,00 e la stessa sera alle 21,00 a Frosinone.
Dopo Varese, Milano, Torino a Marzo 2022 abbiamo avuto modo di seguirlo in diverse tappe e vi consigliamo di cercare di acquistare quei pochi biglietti che sono rimasti ancora in vendita. Lo spettacolo di  Luca Argentero sta facendo il tutto esaurito in tutta Italia, meritatamente.

Luca Argentero a teatro attraversa tutta l’Italia con nonchalance.  Continua la tournee dello spettacolo di Gianni Corsi diretto da Edoardo Leo e interpretato da Luca Argentero. Ieri l’abbiamo visto all’Auditorium Conciliazione di Roma, gremito di personaggi dello spettacolo, dal cinema alla TV al teatro. Oltre che un folto pubblico variegato fatto di non solo donne in adorazione per il fascinoso attore.

Non smette di stupirci Luca Argentero che anche a teatro riesce a conquistarci con la sua capacità espressiva. Qui passa leggero da un ruolo ad un altro, dal sorriso alla commozione, senza difficoltà. La sua limpida recitazione, molto naturale e spontanea, ci illustra anche il lato umano dei tre grandi sportivi senza alcuna arroganza.
Argentero non evoca i grandi mito con distacco nei panni di un veterano attore di teatro. Ma il testo di Edoardo Leo entra bene nelle sue corde facendoci rivivere momenti storici senza nostalgia, ma con la sola ammirazione verso chi ha intrapreso vittorie, e sconfitte, memorabili.

Sicuro, se Luca Argentero a teatro ci coinvolge così tanto, è anche merito della particola empatia sviluppata con il regista collega attore Edoardo Leo.

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Luca Argentero a teatro. Crediti foto Stefano Pollio

Partendo dalla vita personale racconta i tre personaggi immergendoli nel contesto sociale.
Luca Argentero racconta le storie di grandi personaggi dalle vite straordinarie, che hanno inciso profondamente nella società, nella storia e nella loro disciplina. Raccontati sia dal punto di vista umano che sociale, con una particolare attenzione al racconto dei tempi in cui hanno vissuto.
Luisin Malabrocca, Walter Bonatti e Alberto Tomba, tre sportivi italiani che hanno fatto sognare, tifare, ridere e commuovere varie generazioni di italiani.

Luisin Malabrocca, “l’inventore” della Maglia Nera, il ciclista che nel primo Giro d’Italia dopo la guerra si accorse per caso che arrivare ultimo, in una Italia devastata come quella del ’46, faceva simpatia alla gente: riceveva salami, formaggi e olio come regali di solidarietà.
Automaticamente attirò anche l’attenzione di alcuni sponsor, fino a farlo guadagnare di più l’arrivare ultimo che tentare la vittoria. In poco tempo è arrivata anche la popolarità.
In lui le persone hanno riconosciuto l’anti-eroe che è nel cuore di ogni italiano. Ma insieme alla polarità, sono arrivati nuovi sfidanti, in una incredibile corsa a chi arriva ultimo.

Walter Bonatti, l’alpinista che dopo aver superato incredibili sfide con la roccia, il clima e la montagna, arrivato a oltre ottomila metri d’altezza, quasi sulla cima di una delle montagne più difficili da scalare del mondo, il K2, scoprì a sue spese che la minaccia più grande per l’uomo, è l’uomo stesso.
Eppure, la grande delusione del K2 lo ha spinto ancora più in là, a mettersi alla prova in nuove sfide in solitaria, nuove scalate impossibili e infine a viaggiare in tutto il mondo. Tutto ciò per trovare la cosa più importante della vita: sé stesso.

Alberto Tomba, il campione olimpico che ha fermato il Festival di Sanremo con le sue vittorie. L’insolito sciatore bolognese che con la sua leggerezza nella vita e aggressività sulla pista è arrivato a essere conosciuto in tutto il mondo come “Tomba la bomba”. Uno dei più grandi campioni della storia dello sci, ha radunato intorno alle sue gare tutta la nazione, incarnando la rinascita italiana, forse illusoria ma sicuramente spensierata, degli anni’80.
Tre storie completamente diverse l’una dall’altra, tre personaggi accomunati da una sola caratteristica, essere diventati, ognuno a modo proprio, degli eroi.

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Confessiamo che eravamo molto scettici. Come sapete amiamo Scanzi, e da quando avemmo modo di vedere, sempre nella capitale, il suo spettacolo EROI. Storie emblematiche di sporttemevamo ogni sorta di confronto. Invece Luca Argentero a teatro ci ha convinto anche qui. Continueremo a seguirlo nelle fiction TV come DOC, ma anche nelle tappe successive in cui calpesterà il palcoscenico coinvolgendoci con empatia e generosità.

INFO:

LUCA ARGENTERO
in
È questa la vita che sognavo da bambino?
Regia di
EDOARDO LEO testo di Gianni Corsi

Stefano Francioni Produzioni

 

Biglietti su TicketOne

 

In homepage Luca Argentero a teatro in E’ questa la vista che sognavo da bambino. Credito foto Stefano Pollio

Flavio Redhair

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