UCRAINA – I patrimoni dell’Unesco ed altre ricchezze culturali, quasi ormai distrutti dalla guerra che rischiano di scomparire da quando la Russia ha iniziato la sua invasione.
I siti dell’Unesco in Ucraina ed altri importanti riferimenti simbolo del paese rischiano di scomparire da quando la Russia ha iniziato la sua invasione.
Ucraina Patrimonio Unesco
Dal 2020 in Ucraina vi sono 7 siti tutelati dall’Unesco, di cui 6 culturali ed 1 naturale. Dalla guerra sono a rischio distruzione tutti quanti ed a fronte di ciò si ricordano: la cattedrale di Santa Sofia a Kiev, la parte storica di Leopolis e la metropoli antica di Tauric Chersoneso, il complesso monastico di Pechersk Lavra della Chiesa ortodossa ucraina ed altre meraviglie archeologiche e storiche. Da non dimenticare l’Arco geodetico di Struve, le faggete primordiali con le foreste centenarie e le chiese in legno dei Carpazi, la casa dei bukovini e dalmati presso Ernivci, la Cappella di S. Ioan all’interno del monastero di Suceava.
Ucraina Patrimonio Unesco: le riserve naturali dei Carpazi ricche di biodiversità
Come altri 18 paesi europei, l’Ucraina vanta numerose faggete primordiali simbolo per biodiversità uniche al mondo e per tale ragione inserite come patrimoni dell’Unesco nel 2007. Tra i siti protetti vi sono: la riserva della biosfera dei Carpazi e quella sulla parte orientale, la foresta di Gorgany, Roztochya, il Parco Nazionale Podilsky Tovtry, di Synevyr e quello della terra incantata.
Ucraina patrimonio Unesco e culturale sono sotto i bombardamenti russi
Tra i monumenti della cultura ucraina assediati dalla guerra, spiccano le costruzioni storiche simbolo della capitale Kiev come la Cattedrale di Santa Sofia. Essa rappresenta la prima struttura architettonica della nazione a divenire emblema della capitale ucraina, tra i siti del patrimonio Unesco. Costruito nel 1050, si tratta del primo edificio ortodosso che racchiude il significato di unità del paese, nel cuore di Kiev e nello splendore delle sue cupole color oro.
A meno di 100 km dalla Polonia ecco Leopoli, ovvero una tra le principali zone turistiche dell’Ucraina. Città dal carattere propriamente medievale, è nota per le caratteristiche piccole strade ed il suo centro storico antico che ne custodisce la storia. Dal 1998 è divenuto sito dell’Unesco e vanta un’architettura dallo stile barocco, oggi meta di salvezza per folle di profughi, per raggiungere la Polonia.
Qui treni e mezzi di trasporto partono continuamente, per portare al sicuro dalla guerra i civili. Monumenti sempre più disseminati tra Kiev, Odessa e Leopoli rischiano di restare distrutti dal conflitto, come: la Porta d’Oro (Kiev), la statua della Madre Patria (Kiev), il Museo Nazionale ucraino di Chernobyl (Kiev), la Chiesa di Sant’Andrea (Kiev), il Monastero dorato di San Michele (Kiev), la fontana multimediale Roshen a Vinnytsia, il Castello di Lubart a Lutsk, il Teatro dell’Opera e del Balletto di Odessa.
Inoltre, l’Ucraina essendo circondata da innumerevoli aree verdi, prima della guerra era nota anche per le numerose attività da praticare all’aria aperta. Folle di turisti ed abitanti si potevano rilassare tra passeggiate e jogging nei parchi noti come: il Parco di Feofania (Kiev), Parco di Shevchenko (Kiev), il City Garden (Odessa), il Gorky Central Park of Culture and Leisure (Kharviv), il Parco di Sofiivka.
La Cattedrale di Santa Sofia
Situato nel centro storico della capitale ucraina, il monumento di tutela dell’Unesco risale all’XI secolo ed è stato realizzato su commissione di Yaroslav il Saggio, all’epoca governatore del Principato di Kiev. La cattedrale si compone da cupole verdi e splendidi affreschi, oltre che da un monumentale mosaico al centro della chiesa con la Vergine orante. All’interno del monumento non vi sono soltanto opere di carattere religioso, si trovano anche ritratti del principe Yaroslav e del suo casato raffiguranti feste nell’antica città di Costantinopoli. Nell’XI secolo la cattedrale veniva impiegata come area di sepoltura per i governatori della capitale ucraina. Per i turisti, prima della guerra veniva mostrata la città su modelli riportati su scala, riguardo al periodo dell’assedio del popolo tartaro.
Il centro storico di Leopoli
Ad Ovest dell’Ucraina si trova Leopoli a circa 70 km dal confine polacco. Nella città sono evidenti tracce della cultura polacca ed austroungarica, per i molteplici stili architettonici che spaziano dall’impronta europea a quella italotedesca. La metropoli conosciuta come Lviv sfoggiava prima della guerra, il fascino dallo stile asburgico dei monumenti e per le sue strade grandi, caratteristiche dell’Europa centro-orientale. Ploscha Rynok, ovvero la piazza del mercato rappresenta il cuore della città e spiccano le fontane costruite in onore agli Dei pagani, dove seguono diversi musei. Anche il centro storico di Leopoli è patrimonio Unesco.
L’arco geodetico di Struve
Si tratta di una catena di triangolazioni geodetiche dall’Hammerfest della Norvegia fino al Mar Nero, in percorso che attraversa 10 nazioni, in una lunghezza per oltre 2000 km. Tale progetto (oggi di tutela dell’Unesco) nacque nel 1816 per opera di Friedrich Georg, uno scienziato tedesco che riuscì a realizzare le precise forme e misure della Terra.
La residenza dei metropoliti bukoviniani e dalmati a Chernivtsi
Tale costruzione avviene nel 1864 dal metropolita ortodosso Jodef Hlávka, con gli edifici oggi di proprietà dell’Ateneo di Černivci. Patrimonio dell’umanità di Unesco dal 2011, nel complesso monumentale vi sono edifici ordinati su tre lati, in un cortile per una profondità di quasi 100 metri ed una larghezza di circa 70. L’ultima parte del cortile comprende delle alte porte e ringhiere. Davanti all’entrata si trova l’edificio più maestoso, ovvero la residenza del Metropolita, con all’interno la Cappella di Giovanni il Nuovo. Fino a prima del conflitto bellico, la costruzione ospitava la Facoltà di lingue moderne dell’Università. In origine, la Sala dei Marmi conteneva i quadri dei monarchi austriaci ritratti e seguivano altre numerose stanze.
L’antica città di Chersoneso Taurica
Nata nel V secolo a.C. per mezzo dei coloni greci, la città di Chersoneso Taurica si mantenne indipendente fino al II secolo a.C. periodo in cui arrivarono i Romani. Da qui, la metropoli perse parte della propria autonomia, con la supremazia del Regno del Bosforo Cimmerio per poi subire il controllo del popolo romano. In seguito alla caduta del Regno romano d’Occidente, l’antica città divenne area dell’Impero bizantino. Nel 2013, il sito archeologico venne riconosciuto dall’Unesco.
Tserkvas in legno della regione dei Carpazi
L’intera zona (fino a prima della guerra) comprendeva sedici chiese (tserkvas), appunto costruite con tronchi di legno in senso orizzontale dal XVI al XIX secolo, da popoli di religione greco-ortodossa e cattolica. Tali costruzioni (oggi patrimonio dell’Unesco) rappresentano la testimonianza di una edilizia popolare con simboli legati alle loro comunità. Tra gli elementi più importanti delle chiese in legno si ricordano i cimiteri ed i portali.
Il monastero dorato di San Michele a Kiev
Situato a Kiev, il monastero rimane sulla cima di una collina che costeggia la destra del fiume Dnepr. Nella parte della metropoli alta storica, la struttura religiosa domina il centro Podil dei mercatini della capitale ucraina. La realizzazione della costruzione risale al Medioevo, per opera di Svjatopolk II, che include anche la cattedrale con il medesimo nome. La parte esterna del monastero vantava (prima della guerra) uno stile barocco, mentre gli interni seguivano il carattere bizantino. Nel 1930 vennero demoliti la cattedrale ed il campanile dalle autorità sovietiche e solo dopo l’acquisizione dell’indipendenza dell’Ucraina nel 1991, la struttura venne ricostruita ed aperta al pubblico nel 1999.
Testo e foto di Elena Canini
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