Esterno notte di Marco Bellocchio

Esterno notte di Marco Bellocchio

ITALIA – Ho assistito alla presentazione di Esterno notte di Marco Bellocchio. Il film con Fabrizio Gifuni, Margherita Buy e Toni Servillo che arriva ora nelle sale italiane. Ve ne parlo qui.

Esterno notte di Marco Bellocchio con Fabrizio Gifuni, Margherita Buy e Toni Servillo, dopo la presentazione in anteprima alla 75°edizione del Festival di Cannes, arriva anche nelle sale italiane dove sarà visibile integralmente prima di essere trasmessa in autunno dalla Rai come miniserie. Data la lunghezza, la pellicola sarà proposta in due parti, la prima in programmazione dal 18 maggio, la seconda dal 9 giugno.

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Esterno notte. Parte prima

Le prime tre puntate della serie raccontano nel primo episodio i giorni che precedono il rapimento di Aldo Moro allora Presidente della Democrazia Cristiana e artefice di un atto politico di rilevanza epocale  che sarebbe passato alle cronache come “compromesso storico”, ovvero il primo governo democristiano con il sostegno del Partito comunista italiano di cui era segretario Enrico Berlinguer. Non mancano le avversità nel partito e la situazione è resa ancora più drammatica dalle tensioni politiche in atto nel Paese. In questo clima il 16 marzo del 1978 avviene il rapimento di Aldo Moro (Fabrizio Gifuni) ad opera di un commando delle Brigate rosse da cui verrà sottoposto ad un sommario processo politico. Nel secondo  e nel terzo  episodio di questa prima parte si affrontano le conseguenze di questo drammatico evento in senso pubblico ma anche privato, si ravvisano i contorni di uno psicodramma collettivo  di una classe politica , di una nazione , di un popolo. Il senso di colpa pervade tutti coloro che erano più vicini politicamente allo statista democristiano: vediamo la confusione e la fragilità di Francesco Cossiga (Fausto Russo Alesi), ministro degli Interni logorato dall’impotenza di non poter salvare l’uomo che considera come un padre e a cui deve la sua fortuna politica, isolato politicamente e umanamente. Particolarmente potente la rappresentazione di una Chiesa incerta e titubante e del Papa Paolo VI (Toni Servillo) da molti etichettato come il Papa del dubbio, tormentato dalla visione di Moro come vittima sacrificale  intraprende  delle azioni, ma i suoi tentativi di intercedere per la liberazione del caro e stimato amico , come sappiamo, si rivelarono inutili.

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Fabrizio Gifuni alla presentazione di Esterno notte

Se il titolo della serie fa riferimento a ciò che in gergo cinematografico descrive delle sequenze girate in spazio aperto e di notte , la realtà filmica prevede invece scene riprese prevalentemente in interni angusti, chiusi , opprimenti : aule, uffici, abitacoli di automobili, chiese, stanze da letto, salotti quasi a voler significare la “prigionia” di coloro rimasti fuori, intrappolati dai loro dubbi, sensi di colpa , rimorsi. Certo è la notte che avvolge tutto.  Fisica , reale che nasconde , occulta trame e amplifica le afflizioni.

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Margherita Buy e Marco Bellocchio alla presentazione di Esterno notte

Una notte simbolica anche , perché il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro sono una delle vicende più buie della nostra storia, perché oscuri sono ancora molti punti della questione , perché gli anni del terrorismo, di qualunque matrice, sono stati così cupi da produrre la definizione di anni di piombo e non a caso il grande giornalista Sergio Zavoli ha coniato, per queste pagine di storia, la definizione di Notte della Repubblica. Come accade nella vita di  tutti noi però, arriva il momento liberatorio e catartico di fare i conti con il passato, guardare la verità senza averne paura.

Testo e foto di Anna Maria Di Francesco

Autore MyWhere

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