FROSINONE – Si è svolto ad Arce, nella torre medievale di S. Eleuterio e nella piana antistante, il primo incontro della rassegna Percorso verso la Rinascita, happening di arte, musica e poesia, a cura di Alessia Lombardi, Luca Grossi e the Black Dogs.

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Dannazione, Redenzione e Rinascita. Tre, come le tappe del viaggio dello spirito di dantesca memoria. Tre, come gli appuntamenti in compagnia di un ensemble di artisti che ci conducono in un percorso alle origini, di ritorno all’essenza, attraverso un codice al confine tra i linguaggi: luci e suoni, parole e ombre, forma e silenzio. Ad ospitare il primo momento del Percorso verso la rinascita, questo il titolo della mini rassegna in corso nel territorio di Arce, è stata il 5 agosto 2022 la torre medievale di S. Eleuterio, in località Campoalato. La fortificazione, risalente al XIII-XIV secolo, ha fatto da cornice a un vero e proprio happening, che ha avuto la durata di una serata. La pietra ruvida e consunta delle mura fungeva da perfetta teca per l’esposizione di una selezione di tre opere dell’artista Luca Grossi. Materiali poveri e deperibili come frasche raccolte in piccole fascine, ritagli geometrici in carta su cui grafite, stampe a secco, china e piombo disegnano memorie evanescenti. Ci sono tutti gli elementi a cui, almeno dai tempi della mostra Nasceris, di cui vi parlai alcuni anni fa, Grossi ci ha abituato. Continua nella stessa direzione anche la sua ricerca, attraverso composizioni strutturate in serie biografiche proiettate verso un’autenticità irraggiungibile, nuda, precaria, eppure onnipresente. Fasci di luce artificiale creano machiavellici incastri di forme decostruite che attraversano cornici in legno, fissate sulla parete o sospese dagli stessi esilissimi rametti di legno. Immancabili, i richiami alle immagini dei giocattoli poveri di una volta -che sembrano rimandare a un’infanzia ben più antica di quella dell’artista, classe 1980- e alle mani, unici strumenti a cui Grossi dice di aver potuto far affidamento, da grande come da bambino, per “arrangiare la vita e la felicità”.

Ma non si può operare fino in fondo un ritorno alle origini senza la musica e soprattutto senza la parola, come si legge nel prologo del Vangelo di Giovanni, secondo «cui in principio era il Verbo» e come prima ancora trovavamo nella dottrina greca del lògos. Ecco allora la piana antistante la rocca medievale diventare una platea, per assiste allo spettacolo vero e proprio: il recital poetico a cura di Alessia Lombardi, intensa e graffiante nello scandire i suoi stessi versi, tratti dal libro dal titolo Le chiavi, edito da Forma mentis. A seguire, un omaggio alla memoria di Serena Mollicone, che di Arce era originaria, con la lettura di un testo di Catia Tedeschi a cura della stessa attrice. Con un lungo applauso, il pubblico si è idealmente stretto attorno a una comunità e a una famiglia, la cui ferita inferta dall’omicidio di 21 anni fa è stata riaperta e aggravata il 15 luglio scorso dalla sentenza della Corte d’Assise, che ha concluso l’estenuante quanto torbida vicenda giudiziaria senza un colpevole. Perfettamente armonici con l’atmosfera della serata, le interpretazioni musicali dei the Black Dogs. Un repertorio vasto, che includeva i Led Zeppelin, i Rolling Stones, i The Black Keys, i Beatles, i Pink Floyd e molto altro, affidato alla voce profonda e versatile di Fabio Reali.

Dalle tinte fosche della dannazione, all’insegna della quale si è svolto il primo incontro, si riemergerà il 25 agosto nella Chiesa di S. Maria e il 9 settembre nel sito archeologico di Fregellae, con cui il Percorso verso la rinascita, auspicabile per tutti dopo due anni difficilissimi, proseguirà con il II e III atto. Al team di artisti si aggiungerà Francesco Falace, che esporrà alcune opere accanto a quelle di Luca Grossi.

Percorso verso la Rinascita: Dannazione

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Stefano Maria Pantano

Et unum facere et aliud non omittere! Ricordo con affetto queste parole, che uno dei miei più cari maestri di prima gioventù amava ripetermi. Non sempre però riesco a mettere in pratica il prezioso precetto dei padri latini, essendo io alla perenne ricerca di un equilibrio e di una pace mai trovata. Mi dibatto tra vari interessi che vanno dallo studio al teatro (visto e recitato), dallo sport alla scrittura cercando la mia stella. Fisicamente a metà fra l’atleta e il topo da biblioteca, ma sempre più tendente verso il secondo, la mia eterna preoccupazione è che quello che faccio sia fatto degnamente, secondo un’espressione orientale che mi sta molto a cuore: kung fu (“lavoro molto duro praticato con abilità e sacrificio”).

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