SPOLETO – Entra nel vivo il Festival dei due Mondi di Spoleto. Nella magica cornice di un luogo unico al mondo è stata inaugurata sabato scorso la 66esima edizione.
Il Festival dei due Mondi di Spoleto torna più forte che mai. La kermesse avrebbe dovuto prendere il via come da tradizione, il 23 giugno, ultimo venerdì del mese, con il concerto inaugurale previsto in Piazza Duomo, annullato a causa del maltempo. Tuoni e fulmini hanno invaso la piazza costringendo gli organizzatori ad annullare il previsto concerto diretto da Jakub Hrůša con l’orchestra di Santa Cecilia nel segno di Leoš Janáček. Superata la pioggia, dopo un Flash mob notturno di danze e musica e il concerto MusicAnimalia nella Chiesa di Sant’Agata, improntato al rapporto che da sempre lega la musica e gli animali, ha finalmente preso il via la festa d’apertura nel segno della lirica con “Pelléas et Mélisande” di Debussy al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti.
Il pubblico ha dedicato applausi convinti allo spettacolo che gli ha proiettati in un mondo magico con gli strumentisti nascosti da una foresta sul palcoscenico e al direttore d’orchestra e regista Ivan Fischer, alla guida della sua Budapest Festival Orchestra. Applausi per un altro incontro speciale, quello con l’eclettico artista afroamericano Lonnie Holley, pittore, disegnatore e musicista che nei suoi brani affronta temi universali come il destino del pianeta o il rapporto con la tecnologia.
Lunedi 26 giugno è andato in scena anche “Zio Vanja” del regista Leonardo Lidi che dopo “Il Gabbiano” continua la sua trilogia sulle opere del genio russo Cechov.
Un festival incredibile…
Ma è davvero ricco e variegato il calendario del Festival che andrà avanti per 17 giorni fino al 9 luglio. Un evento per celebrare “le arti in tutte le loro forme”, come lo pensò il suo ideatore, il compositore Gian Carlo Menotti, scomparso nel 2007. Era il 1958, quando camminando e posando lo sguardo sulla piazza del Duomo, su quel teatro a cielo aperto maestoso ed eterno, scelse Spoleto. Il luogo ideale per fondare una manifestazione che fosse “terreno di incontro tra due culture e due mondi artistici, quello americano e quello europeo.
A Spoleto sono andati in scena nel corso dei decenni memorabili spettacoli. In Umbria sono arrivati i più grandi protagonisti della musica, del teatro, del cinema, danzatori e coreografi, poeti, scrittori, drammaturghi. Da Luchino Visconti a Eduardo De Filippo, da Carla Fracci a Rudolf Nurejev, da Riccardo Muti a Luciano Pavarotti, da Vittorio Gassman a Juliette Greco, solo per citarne alcuni.
Quest’ultima edizione propone 60 spettacoli in 11 sedi diverse con la partecipazione di più di 500 artisti di oltre 30 compagnie. La direzione è affidata a Monique Veaute che dal 2020 ha preso il posto dello storico direttore Giorgio Ferrara, scomparso recentemente, che ne ha curato le edizioni dal 2007 risollevando il Festival dopo il declino conseguente alla morte del fondatore.
66a edizione del Festival dei Due Mondi
Il Festival dei Due Mondi attuale punta sulla contaminazione tra le diverse discipline e su proposte creative innovative. Al centro del programma c’è il rapporto tra l’uomo e la natura. Per il concerto sinfonico di apertura e quello di chiusura, sono state scelte due grandi orchestre internazionali. Quella del Festival di Budapest diretta da Iván Fischer e quella nazionale dell’Accademia di Santa Cecilia con i direttori Jakub Hrůša e Antonio Pappano.
Tanti i prossimi eventi da segnalare. L’esibizione del talento dell’elettronica Max Cooper del più grande organista vivente, l’americano Cameron Carpenter. E ancora la prima assoluta della nuova messa in scena ideata dalla scenografa e regista Silvia Costa. Anche le performance di Laetitia Casta e Sharon Eyal, ballerina coreografa.
Poi dello scrittore Alessandro Baricco e Silvio Orlando, interprete della commedia Ciarlatani, il debutto alla regia teatrale per Luca Marinelli, alle prese con una trasposizione di un racconto di Franz Kafka.
Il programma, prevede anche mostre, tra cui un percorso espositivo dal titolo Sulle tracce di Gian Carlo Menotti. Il racconto della storia della manifestazione attraverso costumi, oggetti, fotografie e documenti provenienti dall’archivio storico del Festival.
Da segnalare infine l’impegno della Fondazione Carla Fendi. Si tratta del Main Partner del Festival, per la conoscenza e la diffusione della cultura scientifica con il Premio Stem Carla Fendi.
INFO Festival dei due Mondi Spoleto
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