Un giro turistico attraverso l’antica cultura longobarda in Umbria, tra Spoleto e dintorni

Un giro turistico attraverso l’antica cultura longobarda in Umbria, tra Spoleto e dintorni

ITALIA – L’Umbria è una regione che riserva tante belle scoperte e sceglierla come mèta per un giro turistico durante queste feste potrebbe essere un vero e proprio regalo! Andiamo alla scoperta di Spoleto e dintorni e delle testimonianze che è possibile trovarvi sull’antica cultura longobarda.

A fine novembre, approfittando di un ponte scolastico, ho deciso di fare un giro in Umbria, regione che oltre ad offrire bellezze naturali e prelibatezze culinarie (che non guasta mai) ha siti di grande interesse storico artistico. La mia scelta è caduta su Spoleto e dintorni. In particolare perché, essendo interessata all’arte del tardoantico, quell’area è una delle poche in Italia – oltre alcune zone del Friuli e un paio di città del Meridione – dove si possono trovare tra le più famose testimonianze dell’arte e della cultura dei Longobardi.

Questa popolazione ha dominato la penisola italica dal VI al VIII secolo (568 – 774) tra una guerra e l’altra contro Bizantini e Franchi.

 

Spoleto, tuttavia non è famosa solo per essere stata per lungo tempo un Ducato longobardo, ma è una città ricca di monumenti, chiese e siti storico-artistici importanti che vanno dall’antichità a secoli più recenti e raccontare tre giorni di visite e gite diventerebbe troppo lungo. Vi ricordate quando vi abbiamo parlato dei suoi apprezzatissimo Spoleto Jazz Season e bellezze artistiche e naturalistiche?

Qui, descriverò il mio piccolo ma interessantissimo viaggio seguendo un criterio tematico, che parte in questa prima fase seguendo le tracce dei Longobardi. Un’ulteriore importante occasione per dedicarci al Turismo lento – Slow Tourism di cui vi parliamo da sempre.

SPOLETO E DINTORNI: DALLE MOSTRE SUI LONGOBARDI ALLE BELLEZZE ARCHITETTONICHE

La prima tappa del nostro tour di Spoleto e dintorni parte proprio da Spoleto, dove dal 12 novembre 2021 al 6 marzo 2022 presso la Rocca albornoziana è in corso una mostra itinerante dal titolo Toccar con mano i longobardi concepita per celebrare il decennale del sito seriale I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568 – 774 d. C.) come Patrimonio dell’UNESCO. Quale occasione migliore per andare a scoprire la cultura di questo popolo così poco conosciuto – almeno dai più – eppure così affascinante?

 

Il luogo che ospita la mostra, inoltre, è uno dei maggiori siti di attrazione della città: la Rocca Albornoz. Costruita nel XIV secolo per volere del cardinale spagnolo Egidio Albornoz, la Rocca si impone maestosa sul Colle di Sant’Elia, dominando sia il versante orientale con il suggestivo ponte romano, sia quello occidentale che si affaccia sull’intero borgo cittadino.

Articolandosi su due grandi cortili cinti da mura e massicce torri angolari, l’imponente edificio, oltre alla funzione difensiva e residenziale che mantenne per molto tempo, ospitando papi e personaggi illustri come Lucrezia Borgia, dal 1817 al 1982 venne utilizzato come carcere e nel 2007 fu finalmente trasformato in museo.

Questo si sviluppa lungo 15 sale con una collezione di reperti locali che vanno dal IV al XVI secolo e che testimoniano la straordinaria fioritura artistica della città di Spoleto e dintorni.

 

A queste opere d’arte permanenti si affiancano quelle relative alla mostra sui longobardi, che inizia in una delle sale maggiori esponendo 7 modellini in scala dei principali monumenti architettonici – e altrettanti modellini delle corrispettive posizioni – dislocati lungo il territorio italiano. In un’unica panoramica possiamo vedere  tutte insieme le maggiori testimonianze dell’architettura longobarda, dal Tempietto di Cividale del Friuli, alla basilica di S. Giulia a Brescia, al Tempietto del Clitunno fino al Santuario di S. Michele a Monte Sant’Angelo! Tutte strutture differenti per finalità, dimensioni e aspetto, che rivelano la grande capacità delle maestranze longobarde di rielaborare i modelli romani, cristiani e bizantini, in un linguaggio formale variegato e affascinante.

MANUFATTI E REPERTI SCULTOREI LONGOBARDI

Ben due intere sale del museo ospitano preziosi manufatti – fibule, gioielli, pugnali, spade, crocette auree, oggetti per la lavorazione dei metalli, etc…- provenienti dalle due maggiori aree funerarie longobarde di Nocera Umbra e Castel Trosino, i cui reperti costituiscono un’importantissima testimonianza per la conoscenza dei rituali e dell’organizzazione sociale di questa civiltà.

Non meno interessanti, proseguendo nelle sale, sono i reperti scultorei riguardanti i luoghi delle sedi episcopali e governative, probabilmente situati nell’area delle chiese di S. Eufemia e di S. Agata; lo stile delle opere scultoree, dai capitelli, alle lastre, ai sarcofagi rivela un’originale commistione tra la cultura latina e quella barbarica.

Anche se esula dal contesto longobardo, non possiamo uscire dalla Rocca senza aver visitato la celeberrima Camera pinta! Un vero e proprio gioiello pittorico, che con i suoi colorati affreschi sulle pareti raffiguranti eleganti scene del mondo cortese e atmosfere fiabesche offre un raffinato contrasto alla severità della struttura fortilizia.

I SITI LONGOBARDI A SPOLETO E DINTORNI

Dei 7 siti longobardi di cui sopra, l’Umbria di Spoleto e dintorni ne vanta ben due e rimanendo in area spoletana, il successivo must è la Chiesa di S. Salvatore. Situata sul colle Ciciano lungo la via Nursina, è a pieno titolo considerata uno dei capolavori realizzati in epoca longobarda: la chiesa, con annesso monastero, è il risultato di sovrapposizioni di edifici di epoca paleocristiana e tardo antica ed emana una bellezza tutta singolare nella commistione di elementi classici e altri di derivazione orientale. Purtroppo, l’accesso alla basilica non è possibile, ma dal vetro della porta si può intravedere il suggestivo interno, la cui bianca monocromia è interrotta solo dall’affresco dell’abside.

Per vedere il secondo sito dell’architettura longobarda, bisogna spostarsi e arrivare a Campello del Clitunno; dopo un giro all’antico borgo del castello medievale – i cui resti sono stati sapientemente  dopo un giro all’antico borgo del castello medievale – i cui resti sono stati sapientemente ristrutturati a adattati a suggestivi luoghi di resort – riscendiamo per i tornanti e arriviamo al famoso Tempietto longobardo, un sacello a forma di tempio in stile corinzio.

Purtroppo, gli orari delle aperture non combaciano con le nostre date e siamo costretti anche qui ad ammirarlo da fuori: un altro capolavoro di mirabile reimpiego di spolia, che induce a una silenziosa e attenta contemplazione, prima di ripartire per nuove destinazioni. Alla prossima puntata!

Foto scattate da me per MyWhere

Giuliana D'Urso

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