MONDO – Oggi il Re del Pop avrebbe compiuto 65 anni, e nonostante la sua prematura scomparsa abbia lasciato una ferita ancora aperta nell’universo musicale mondiale, la figura di Michael Jackson è ancora avvolta da misteri e controversie
I 65 anni di Michael Jackson: l’infanzia
Nato il 29 agosto del 1958 a Gary, una cittadina della Contea di Lake nell’Indiana, Michael era il settimo di nove fratelli e sorelle.
Si avvicina da subito alla musica grazie ai genitori.
La madre Katherine Jackson, era una grande amante del canto, mentre il severo padre-padrone Joseph Jackson, suonava in un complesso musicale con il fratello.
Sarà proprio il padre a intuire precocemente il talento dei suoi figli.
Nel 1963 nasce il gruppo Jackson 5 (rinominato poi The Jacksons), formato dai cinque figli di Joe e Katherine, ovvero: Jackie, Tito, Jermaine, Marlon, Michael e Randy.
Ognuno di laro suonava diversi strumenti musicali, cantava e ballava.
La loro fama aumentò a partire dal 1968, ma già ai tempi l’allora piccolissimo Michael tendeva a spiccare sugli altri.
Dopo essersi sciolti e riuniti più volte, tutti i fratelli hanno comunque continuato la loro carriera musicale come solisti.
Ma solo con l’uscita dei primi singoli di Michael, arrivarono i maggiori riconoscimenti.
I soprannomi
Diversi sono i soprannomi affibbiati a Michael nel corso della sua carriera.
Tra questi, i più celebri sono: Wacko Jacko, ovvero Jacko il Folle nato dalla diffusione della notizia da parte di alcuni tabloid sul fatto che Michael fosse solito dormire in una camera iperbarica per non invecchiare.
In poco tempo, però, venne ufficialmente rinominato il Re del Pop: specie dopo la pubblicazione del brano Thriller, che conquistò le classifiche internazionali.
Il processo
Come per molte star mondiali, anche la vita di Michael Jackson è stata segnata da successi e alcuni periodi di discesa quasi inarrestabile.
Le accuse di molestie sessuali su minore iniziarono già nel lontano 1993, quando il dentista Evan Chandler denuncia abusi sul figlio Jordan da parte di Michael Jackson.
Ma tutto precipitò a partire dal 2003, con l’uscita del documentario Living with Michael Jackson, registrato lungo 8 mesi di riprese che i collaboratori avevano speso fianco a fianco al cantante nella sua dimora di Neverland.
Tra le varie scene, il pubblico venne colpito dalla scena in cui si raccontava come lui e altri bambini tra cui Gavin Arvizo avessero dormito insieme nella stessa camera da letto.
Gavin era allora un paziente oncologico che lo stesso Michael aveva conosciuto tramite un’associazione benefica.
Lo aiutò a guarire, finanziò le cure e gli permise di giocare proprio all’interno del suo enorme Ranch.
Ma lo stesso cantante aveva a sua volta accusato la produzione per aver presentato la storia in maniera altamente distorta.
Michael riportò infatti di non aver mai dormito nello stesso letto con i bambini, ma per terra, a fianco a loro.
Il calvario finì nel giugno del 2005, quando Michael venne assolto da tutti i 10 capi d’accusa che gli erano stati imputati, ma non riuscì a tornare a Neverland come un tempo e fu costretto a mettere la proprietà in vendita.
Il Ranch più famoso del mondo: Neverland
Il Ranch era dotato di ogni tipo di comfort.
Ben distribuiti in 22 edifici, infatti, troviamo: un cinema da 50 posti, una sala da ballo, un laghetto artificiale, varie stalle e zone di ricovero per animali, una mini caserma dei pompieri, zona barbecue e niente di meno che una ferrovia con stazione ispirata ai film Disney.
Ma perché Michael scelse proprio questo nome per la sua dimora?
Neverland era il nome in lingua originale de L’Isola che non c’è, l’ambientazione della storia di Peter Pan, l’eterno bambino.
Non è forse una delle caratteristiche più conosciute di Michael, ma il cantante prese grande ispirazione da Peter Pan e lui stesso si dichiarò più volte un uomo con lo spirito di un bambino.
Dopo più di 10 anni dopo la morte, il Ranch, in seguito al processo e all’abbandono della proprietà.
Il tutto raccontato nel dettaglio dal secondo documentario sul cantante: Leaving Neverland, a cura del regista Dan Reed e mandato in onda per la prima volta nel 2019.
In occasione dei 65 anni di Michael Jackson, scopriamo alcune delle curiosità più particolari che lo circondano
Iniziamo così.
Pensate che nel 1999 ha pagato quasi un milione e mezzo di dollari per acquisire la tanto ambita statuetta dell’Oscar come Miglior Film di Via Col Vento.
E proprio come un eterno bambino, tra i suoi cibi prediletti si contavano le mentine e le caramelle gommose, così come tutti i dolci.
Più di tutti, il Tiramisù, che conquistò il suo cuore dopo il concerto tenutosi in Italia il 23 maggio del 1988 allo Stadio Flaminio di Roma.
E si sa, le curiosità su Michael Jackson potrebbero non finire mai, così come tutti i tentativi di imitazione.
Tra tutti, ce n’è uno che vi colpirà senza dubbio.
Riguarda Leo Blanco, un ragazzo di 26 anni, diventato famoso sui social dopo aver speso oltre 26 mila euro per ben 11 interventi di chirurgia platica al volto, cercando di rendersi completamente uguale a Michael Jackson.
Qui trovate il link al suo profilo Instagram.
Ma Michael non era solo un eccellente ballerino o un cantante che ha rivoluzionato la scena Pop internazionale.
Vi sveliamo un piccolo trucco
Vi siete mai chiesti come Michael Jackson riuscisse ad inclinarsi di 45 gradi sul palco?
Chiunque abbia provato a replicare la mossa, ha fallito miseramente.
Questo perché il cantante usava un piccolo trucco per impressionare il suo pubblico con effetti speciali.
Durante le esibizioni, infatti, il cantante era solito indossare un paio di scarpe speciali a forma di V che gli permettevano di agganciarsi perfettamente ad alcuni chiodini sparsi sul pavimento del palco, inclinandosi poi senza perdere l’equilibrio.
Il grande cuore di Michael
Meno conosciute al grande pubblico sono le sue attività filantropiche, diventando in pochissimi anni la star che ha sostenuto il maggior numero di enti benefici.
Questo soprattutto alla sua Heal the World Foundation, in aiuto delle popolazioni più povere del mondo.
I mille record di Thriller
Buon compleanno Michael!
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