Greta Schödl, Il tempo non esiste

Greta Schödl, Il tempo non esiste

BOLOGNA – Greta Schödl, Il tempo non esiste. In mostra a Bologna per Art City la personale di Greta Schödl ospitata presso la Fondazione del Monte nel palazzo Paltroni. Vi segnaliamo la Performance in Piazza Maggiore sabato 3 febbraio.

Tra le sorprese che ci ha preparato Art City (la manifestazione tentacolare che si svolge ormai da 12 anni a Bologna dai primi giorni di febbraio) ci fa molto piacere segnalare la personale di Greta Schodl ospitata presso la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna nel palazzo Paltroni in via delle donzelle. Tema affascinantissimo quello che sottende all’esposizione e che poi è la base fondativa di tutto il lavoro dell’artista, il tempo.  Come flusso della vita, sequela ritmata e incessante, protagonista assieme allo spazio dell’essenza della natura. La curatrice, profonda e chiara come sempre, Silvia Evangelisti scrive:

“Il tempo del fare, del reiterare

l’azione continuamente, come in un mantra che agisce nel

profondo emotivo dell’artista e attraverso il gesto – dal cuore alla

mano – ne accentua la concentrazione ed insieme l’affermazione

del vivere, del partecipare al mondo. Il tempo e lo spazio, per

Greta Schödl, sono qui ed ora, testimonianza sensibile del suo

essere e della sua possibilità inesauribile di sentire.

BOLOGNA, INAUGURAZIONE MOSTRA GRETA SCHODEL.Foto di FDM/A.RUGGERI

Il fuoco dell’interesse della mostra è puntato sul lavoro performativo della Schoedl che negli anni Settanta, in una Bologna elettrizzata dalle ormai mitiche Settimane Internazionali della Performance, ideate da Renato Barilli, in maniera del tutto autonoma inscenava proprio nel cuore della città le sue azioni.  Nel 1978 un alto tubo e un bidone, minuziosamente e completamente istoriati dalla sua scrittura magnetica sono abbandonati sul crescentone, il centro della Piazza Maggiore; a disposizione delle letture critiche del pubblico. Ci rimane un’ampia documentazione fotografica fatta da Nino Migliori, e una divertente registrazione sonora dei commenti dei passanti.

Greta Schodl, Tubo Performance, 1978, Credits fotografici © Nino Migliori

La nostra intervista 

Cogliamo l’occasione di questa personale di Greta Schoedl per riproporre stralci dell’intervista pubblicata per intero in occasione dell’incontro che abbiamo fatto recentemente con l’artista. Greta Schödl o dell’Entusiasmo

Greta Schodl, Strofinaccio (Serie Scritture), 2023, Credits fotografici di Letizia Rostagno

A tu per tu con Greta Schodl

G.S.  A Vienna frequentavo l’Accademia di Belle Arti, lavoravo sodo perché, essendo molto curiosa, volevo imparare le più svariate tecniche, dalla ceramica alla grafica, dal mosaico alla tappezzeria, dallo smalto all’oreficeria, all’illustrazione. Ho ottenuto anche buoni risultati, premi, mostre, commissioni di lavoro. Negli anni dopo la tragedia della guerra a Vienna il mondo dell’arte contemporanea voleva risollevarsi e lo faceva con fermento. Vivace era lo scambio tra artisti, e i critici frequentavano gli studi degli artisti e ne seguivano con partecipazione il lavoro.  

BOLOGNA, INAUGURAZIONE MOSTRA GRETA SCHODEL.Foto di FDM/A.RUGGERI

S.C.  Ma nel 1959 si trasferisce a Bologna per amore: sposa Dino Gavina, un grande protagonista del Design italiano. 

G.S.  Allora a Bologna l’ambiente degli artisti era fatto di gruppi piuttosto chiusi in cui vigeva una riconosciuta gerarchia. 

Greta Schodl, Tubo Performance, 1978, Credits fotografici © Nino Migliori

S.C.  E’ la differenza tra una grande città internazionale e una città di provincia. 

G.S.  Negli anni ’60 incontro Adriano Spatola e con lui la Poesia Visiva (n.d.r.  tendenza artistica che vuole rinnovare i tradizionali procedimenti della scrittura: le poesie si esprimono attraverso la qualità tutta visiva del testo scritto creando un nuovo rapporto tra parola e immagine). La giovane e acutissima critica d’arte Lara Vinca Masini scriverà la mia prima presentazione. Poi rimango affascinata dalle potenzialità della Mail Art, l’Arte Postale con la quale si veniva a creare una rete nello spazio e nel tempo, mondiale, non certo virtuale, perché gli oggetti d’arte (lettere, cartoline) viaggiavano fisicamente da un continente all’altro legando destinatario e mittente: era bellissimo. 

Scendendo nel profondo…

S.C.  La scrittura a mano, propria e unicamente umana, è il fondamento delle sue creazioni, ed uno dei modi principali di comunicazione. 

G.S.  Tutte le forme di linguaggio mi interessano in quanto tutte veicolano dei messaggi. Perfino le malattie sono messaggi che ci invia il nostro corpo. 

Greta Schodl, Tubo Performance, 1978, Credits fotografici © Nino Migliori

S.C.  Secondo la scienza della grafologia la scrittura esprime la psicologia del profondo e non mente mai. 

G.S.  Ho sempre voluto in ogni modo conoscere me stessa, dietro e in fondo all’apparenza. Sotto le facciate esterne di ognuno di noi, nascoste sotto la pelle, ci sono le nostre emozioni, entusiasmi, energie: questo m’interessa scoprire per dargli un’immagine.  

S.C.  Lei scrive anche in gotico.  

G.S.  L’ho imparato da bambina come si usava in Austria. Comunque non mi baso sul significato delle parole, sono incantata invece dal segno dell’inchiostro, quel filo continuo e intrecciato che corre sulla superficie. La successione della scrittura mi costringe all’attenzione e alla connessione con il supporto su cui scrivo che è molto vario: una pagina di un vecchio libro, un telo di un antico corredo da sposa, un foglio di carta di riso, un pezzo di marmo. 

Greta Schodl, Tubo Performance, 1978, Credits fotografici © Nino Migliori


Greta Schödl. Il tempo non esiste | ArtCity 2024

Il tempo non esiste

26 gennaio – 17 marzo 2024

Martedì -sabato | ore 10 – 18

Aperture speciali:

venerdì 2 febbraio | ore 10 – 20;

domenica 4 febbraio | ore 10 – 20

Sabato 3 febbraio | ore 10 – 24.

Performance: Piazza Maggiore, sabato 3 febbraio | ore 12.30

Ingresso libero

Per ulteriori informazioni cliccare qui

Silvia Camerini Maj

Leave a Reply

Your email address will not be published.