MONDO – 70 anni di Ron Howard: ripercorriamo e celebriamo insieme la carriera di un eccezionale personaggio del grande schermo.
70 anni di Ron Howard. Attore, sceneggiatore, produttore cinematografico e regista, compie 70 anni, ma la sua voglia di continuare a girare film e affrontare nuove sfide è sempre la stessa. Forse perché ha imparato presto una lezione fondamentale: se ami il tuo lavoro, non ti risparmi.
La sua lunghissima carriera, colma di successi, traguardi e riconoscimenti, comincia prestissimo. Nato in Oklahoma negli Stati Uniti, è figlio d’arte: la madre, Jean Speegle Howard, era attrice, mentre il padre un regista sceneggiatore e attore. A soli due anni il piccolo Ron assapora già il clima del set in un film western e in poco tempo diventa una vera star in diversi show televisivi. Dal 1960 al 1968 è presente nelle otto stagioni di The Andy Griffith Show. Poi diventa Richie Cunningham nella serie cult per la tv Happy Days (1974-1980). La serie diventa un grande successo in Italia prima che in tutto il resto del mondo.
Ancora oggi Ron è un grande amico di Henry Winkler, che interpreta il celebre personaggio di Fonzie. Lui stesso ha sempre sottolineato che senza la sua esperienza di attore nelle sit-com televisive e nel cinema di quegli anni, la sua carriera da regista non sarebbe stata la stessa.
L’amore per la regia
Nasce allora infatti il suo fortissimo interesse per la scrittura cinematografica e la regia. Il suo apprendistato avviene direttamente sul campo, sul set, in un passaggio del tutto naturale, dalla recitazione alla regia. Il sogno si avvera pochi anni dopo, quando poco più che trentenne, dirige il suo primo film, la commedia Attenti a quella pazza Rolls Royce (1977), che è stato anche l’unico suo lavoro in cui ha recitato. Il successo di pubblico arriva nel 1984 con Splash, Una sirena a Manhattan.
L’anno dopo gira Cocoon, L’energia dell’universo incentrato su un gruppo di allegri vecchietti che vince due Oscar e un premio a Venezia. Ma il meglio per Howard deve ancora arrivare. Comincia la sua meravigliosa avventura che lo porta a girare una serie impressionante di opere molto amati dalla critica oltre che grandi successi commerciali, in cui mostra la sua capacità di attraversare i generi, mostrando uno stile che ricorda il grande cinema classico americano, muovendo la macchina da presa in un modo estremamente discreto e funzionale alla storia che viene raccontata.
70 anni Ron Howard: I suoi successi
I suoi personaggi sono persone del tutto normali che si trovano spesso ad affrontare una sfida che sembra più grande di loro, in cui alla fine vengono esaltati valori come il sacrificio, la lealtà e il coraggio. Tra i suoi successi più importanti ci sono Apollo 13 del 1995 con Tom Hanks, inserito da The New York Times tra i 1000 migliori film di sempre, che rivoluziona il genere degli space-movie. Il film riceve nove candidature dall’Academy, vincendone due e quattro ai Golden Globe, tra cui quella come miglior regista.
E ancora A beautiful mind del 2001 sulla vita del matematico americano, e vincitore del Premio Nobel per l’Economia John Nash, che sviluppa una schizofrenia paranoide, il cui protagonista è Russell Crowe. Il film è stato premiato con l’Oscar per la miglior regia ed è una delle opere più conosciute di Howard. Nel 2008 gira Frost/Nixon che racconta la storia delle interviste tra il conduttore di talk show britannico David Frost e l’ex presidente Richard Nixon.
I premi
Accolto con entusiasmo dalla critica, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui le nomination agli Oscar per il miglior film e la miglior regia. Cinderella man (2005) ispirato alla storia del campione di pugilato dei pesi massimi James J. Braddock, protagonista ancora Russell Crowe. Nel 2006 Howard si lancia nella regia dell’adattamento de Il codice da Vinci, best-seller scritto da Dan Brown, che ha diviso la critica. Notevole anche il film Rush (2013) che racconta la rivalità tra i piloti di Formula 1 James Hunt e Niki Lauda, mentre si sfidano in pista durante la stagione agonistica del 1976.
Ma Howard ha sempre avuto anche una forte passione per il genere documentario. “I documentari mi hanno sempre intimorito e affascinato. Il lavoro da documentarista è molto stimolante e credo influenzi anche il mio lavoro per i film di finzione”. Queste le sue parole in un intervista durante la presentazione, nel 2019 ,alla 14° Edizione della Festa del Cinema di Roma, del suo documentario su Pavarotti, dedicato alla grande figura del tenore italiano. Nel novembre 2020 esce su Netflix il suo nuovo film “Elegia americana“, con protagoniste Glenn Close e Amy Adams, entrambe candidate al premio Oscar. Ma per noi italiani Ronny resterà per sempre ‘Ricky’ Cunningham, il bravo ragazzo della celebre serie televisiva “Happy days“.
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