Mercoledì 16 dicembre – EuropAuditorium. Prima assoluta del balletto “Don Quixote”, superbamente presentato, qui sul palcoscenico di Sala Cagli. Appuntamento che annualmente si rinnova e che viene salutato con una buona affluenza di pubblico, anche se presentato durante una serata infrasettimanale come questa.
“Don Quixote” è un’opera bellissima, parzialmente ispirata al capolavoro di Cervantes che intreccia elementi vari e un plot quasi obbligato: ci sono due giovani innamorati di cui uno però spiantato, sicuramente inviso, per questo motivo, al padre di lei Andrej Shalin – coreografo e maitre de ballet nelle vesti di oste – che la preferirebbe invece sposata al ricco ma poco interessante Ganache; altalena di sentimenti nobili, gelosie, fantasia e immaginazione ma dove la danza e l’amore disinteressato, impersonati rispettivamente dai bravissimi Sergey Kuptsov, nel ruolo di Basilio, e Olena Antsupova, nelle vesti di Kitri; alla danza farà da contraltare però la pantomima caricaturale e un po’ grottesca di Dmitry Smirnov ovvero Don Quixote e Sancho – suo scudiero- qui interpretato da Mihai Vasilev.
Un balletto godibile, dal ritmo rapido e l’intreccio narrativo impeccabile, che rispecchia la coreografia di Petipa alla quale per rispetto della tradizione, la Compagnia si attiene.
La bravura, la grazia e il talento espressi unanimemente – dove è chiaro quanto solida sia la preparazione di questi ballerini – ha però messo ancor più in risalto la classe degli interpreti principali: Sergey Kuptsov, questo giovane artista è sostanzialmente un atleta agilissimo, rapido ma piuttosto preciso; mentre Olga Antuspova ha uno stile, una leggerezza e movenze elegantissime, insieme formano una coppia molto ben affiatata dal punto di vista scenico, splendidi nel loro grand pas de deux!
Apprezzate anche le scene collettive, soprattutto quella dei toreadores, le danze gitane ben eseguite, folkloriche nel contempo ; quella con le variazioni di Cupido nel III atto, per non omettere la scena del combattimento contro il mulino a vento.
Le scenografie colorate e molto suggestive – create da Evgeny Gurenko – hanno fornito il setting ideale ai vari momenti, sia che le scene fossero al chiuso di una taverna, di un palazzo o en plein air, come all’inizio – in piazza del mercato – nell’accampamento degli zingari o squisitamente fiabesche come quella della foresta, in cui Don Quixote e Sancho si addormenteranno e attraverso questa loro esperienza onirica, trasporteranno lo spettatore nel meraviglioso giardino di Dulcinea in compagnia delle Driadi.
Il finale sarà trionfale, poiché l’amore vince sempre o almeno sul palcoscenico, la coppia coronerà così, il proprio idillio.
Belli i costumi di Elik Melikov che è anche direttore artistico della compagnia.
Ben costruita, chiaramente leggibile nonché intelligente la regia di Serge Manguette, che da bravo ballerino esperto del suo lavoro, ha saputo impreziosire l’opera.
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