Non poteva mancare, nella settimana dell’arte veneziana, una grande mostra che rendesse omaggio ad una delle personalità più rilevanti della scena artistica internazionale del secondo Novecento, Mario Merz. L’esposizione, Città irreale, curata da Bartolomeo Pietromarchi, sin dal titolo si presenta anche come omaggio ideale del maestro a Venezia, città irreale per eccellenza — luogo metafisico e surreale dove natura e cultura trovano una sintesi perfetta — ripercorre una carriera che si è distinta sin dagli esordi nell’ambito del movimento dell’Arte Povera per la profondità critica e la straordinaria portata poetica.
La mostra intende esplorare il tema dello spazio in relazione alla sua ricerca artistica, così come di volta in volta è stato declinato: dal singolo oggetto quotidiano alla dimensione abitativa e all’idea di habitat, dallo spazio collettivo e urbano fino a quello cosmico e cosmologico. La prospettiva individuale si allarga così nella sua pratica a quella collettiva, quella naturale e a quella artificiale, mentre le opere si fanno simbolo della negoziazione tra il vivere dell’uomo e il suo contesto naturale e architettonico. I lavori in mostra evidenziano una tensione etica e poetica che suggerisce un’idea di società condivisa e partecipata, nella quale l’equilibrio tra natura e cultura, tradizione e innovazione, trova una sintesi nell’energia e nel confronto costante tra gli elementi.
Nelle installazioni di Mario Merz — capaci di scavalcare le categorie tradizionali per occupare l’ambiente e avvalersi degli oggetti che provengono dalla realtà quotidiana — materiali naturali ed effimeri si combinano con elementi urbani e industriali, integrando riferimenti del contesto contemporaneo e accogliendo i richiami del paesaggio naturale e delle dinamiche di crescita organica. Forti sono le affinità tra i temi indagati dall’artista e quelli proposti nell’edizione EXPO Milano 2015, “Nutrire il pianeta – Energia per la Vita”, che diventa cornice ideale per rilanciare la straordinaria attualità del messaggio poetico di Merz.
Il percorso espositivo si articola in senso cronologico per accompagnare il visitatore attraverso gli sviluppi della poetica dell’artista, partendo dalle prime sperimentazioni tra oggetto e architettura per arrivare alle grandi installazioni ambientali, passando per gli approfondimenti della sua attività grafica.
Mario Merz. Città Irreale
a cura di Bartolomeo Pietromarchi
Venezia, gallerie dell’Accademia – Campo della Carità, 1050 – piano terra
dall’8 maggio al 20 settembre 2015
lun. 8.15 – 14.00
mart-dom. 8.15- 19.15
ingresso 15€ intero – 12€ Ridotto
info +39 041 5200345
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