Lezioni di Rock: The Beatles

Lezioni di Rock: The Beatles

Saranno proprio The Beatles l’argomento principe di venerdì 19 al Teatro Il Celebrazioni di Bologna durante la Lectio Magistralis di Ernesto Assante e Gino Castaldo. Un appuntamento da non perdere poiché all’interno di un ragionato itinerario musicale verranno affrontati i più interessanti esponenti – non solo a detta degli Autori – della musica Rock di tutti i tempi.

Lezioni di Rock, questo è il titolo del format, si auspica di colmare la lacuna di un periodo in cui, come quello odierno, la musica si ascolta ma non viene più raccontata e di cui quindi si rischia di perdere cultura, consapevolezza e memoria offrendo al pubblico uno spazio sonoro articolato nell’arco di due ore.

In un’apprezzabile full immersion composta da video, commenti, interviste, parole e soprattutto sotto la guida esperta dei due noti critici, vengono affrontati di volta in volta i più interessanti capitoli della leggenda del Rock, quelli che all’interno della letteratura musicale hanno davvero fatto la rivoluzione.

Ma c’era davvero bisogno di tutto questo? Dopotutto il genere musicale è  noto e ben fruibile, talvolta anche in sovrabbondanza, ma tant’è. Lo chiedo però proprio a Ernesto Assante,  mio garbato interlocutore, il giorno prima dell’evento.

C’era così necessità di fornire delle lezioni di rock?

C’era assolutamente bisogno! Il Rock è parte integrante della cultura popolare del nostro Paese e soprattutto del Mondo, anzi è parte integrante della Storia dell’Arte degli ultimi cinquant’anni, non viene insegnato da nessuna parte, per tanta gente penso sia soltanto divertimento, intrattenimento, con le canzoni noi non sappiamo praticamente nulla di quella che è stata la storia del Rock e sarebbe importante che anche quelli che non lo amano lo conoscessero siamo così come conoscono la grande letteratura, il grande cinema mille altre cose importanti per cui proviamo a colmare la lacuna e proporre di riascoltare, magari in maniera diversa, alcuni capolavori della storia del rock, alcune grandi band e alcuni di quei grandi personaggi che andrebbero studiati, anche a scuola.

Forse i nomi dei Beatles assieme a quello di Maria Callas sono stati i nomi più incisivi all’interno di un discorso musicale calato in un’epoca come la nostra che brucia tutto in fretta e consuma a gran velocità, ma secondo Lei che cos’ha il mito dei Beatles che pare essere così inscalfibile?

Gliela metto nella maniera più semplice possibile: noi andiamo vestiti come andiamo vestiti, portiamo i capelli come li portiamo oggi, se parliamo, se ascoltiamo la musica tutta, se molti di noi – non tutti – la pensiamo in un certo modo sulla libertà, diritti,  libertà,   amore, pace se molti si sono interessati alle culture orientali e quindi… non voglio dire che arriviamo alla cucina macrobiotica ma… poco ci manca, il fatto che un’intera generazione abbia scoperto l’India… ne potrei parlare ore se molti ragazzi si sono interessati di politica e non soltanto divertimento… sì si sono anche divertiti, se abbiamo dei costumi sessuali così aperti c’è tutto questo feedback: tutto quello che hanno fatto i Beatles …e solo “i ciechi e i sordi” non se ne rendono conto: pensano che sia merito di altri, di politici, ovviamente sociale, culturale infinito, oltre tutta la musica occidentale, naturalmente, devono qualcosa anche a loro: persino Pupo non esisterebbe, la musica è cambiata da quando loro hanno cominciato la loro attività. In sette anni hanno fatto  dodici dischi, ognuno dei quali è   un segno importante nella cultura del nostro secolo passato, più di così, credo non l’abbia fatto nessuno!

Come viene scandita la successione che Voi proponete, esiste una logica,  se sì qual è?

Per dirla con franchezza, non c’è una logica ferrea abbiamo pensato ad alcuni nomi e a quei personaggi che fossero allo stesso tempo molto popolari e molto amati dal pubblico ma con molti contenuti, con spunti importanti che consentissero a noi  di fare un bel racconto sia musicale che con le parole, perché ci teniamo a dire il cuore di queste lezioni  è sì l’ascolto e la visione di grandi brani ma è  il raccontare delle storie. Nessuno parla più di musica, non lo fanno nelle radio, c’è sempre meno spazio, non esistono più i mensili e i settimanali musicali, insomma ci teniamo al fatto che noi raccontiamo la musica, perché raccontarla  è importante quanto ascoltarla.

Condivido! Ascoltare è importante, il punto è che  si stanno  perdendo di vista le funzioni e per certi generi la musica serve un po’ da tappezzeria, uno sfondo sonoro per le nostre chiacchiere, questa purtroppo è una società che non ascolta, ma qual è il suo musicista o il suo gruppo preferito?

Ne ho uno al giorno!

A seconda del suo stato d’animo? 

Sì a seconda dello stato d’animo, ne ho due anzi tre. Cè da dire che culturalmente e musicalmente se ne ravvisano due che sono Bob Dylan e i Beatles,  li ascolto più o meno tutti i giorni ma io ho un gruppo da fan, completamente da fan e sono gli Who il gruppo rock per eccellenza, per quello che mi riguarda sono loro! Gli Who sono la perfetta sintesi  di elettricità,  avanguardia, cultura, energia, pensi che hanno scritto canzoni raffinatissime ma con una botta di energia assolutamente straordinaria, sono dei grandi intellettuali nella storia del  Rock e allo stesso tempo (fanno N.d.R.) un magnifico Rock, due cose che messe insieme diventano per me qualcosa di assolutamente inarrivabile!

Prossime Lezioni di Rock:

Venerdì 4 marzoRolling Stones

Giovedì 21 aprileU2

Venerdì 13 maggio Pink Floyd

Prezzi (comprensivi di prevendita): Intero 15,00 € – Ridotto/Smart 13,00 € – Abbonamento intero alle 4 Lezioni di Rock 55,00 € – Abbonamento ridotto/smart alle 4 Lezioni di Rock 50,00 €

Vi è inoltre la possibilità di cenare (a partire dalle ore 19.30) al Bistrot Celebrazioni e poi godersi lo spettacolo con la formula cena + spettacolo a 25,00 €.

 Per informazioni: 051.4399123 – info@teatrocelebrazioni.it

Teatro Il Celebrazioni – Theatricon Srl

Via Saragozza, 234 – Bologna www.teatrocelebrazioni.it

Daniela Ferro

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