I 7 migliori album della storia della musica

I 7 migliori album della storia della musica

MONDO – Il mese in cui abbiamo raccontato il numero 7 in tutte le sue forme sta per concludersi e ci vuole un po’ di musica. Ecco sette capolavori, sette album indimenticabili (si spera) che hanno dato un enorme contributo allo sviluppo della musica contemporanea.

Influenza musicale, importanza sociale e culturale, eredità lasciata. I migliori album della storia sono riusciti nel tempo a conservare tutte queste unicità. Stilare questo tipo di classifiche è sempre complesso e rischia di diventare soggettivo ma noi vogliamo provarci. Abbiamo cercato di rendere giustizia un po’ a tutti i generi musicali. Quelli che seguono infatti sono lavori che hanno iniziato o glorificato un genere. Lavori che hanno dialogato perfettamente con le arti contemporanee e non solo. Eccoli!

7) Born In The USA (1984)

i migliori album della storia
I migliori album della storia: Born in the USA (Bruce Springsteen)

Alzi la mano chi non ricorda o non conosce l’album raffigurante il ragazzo in blue jeans, maglietta bianca e cappellino con sullo sfondo le strisce della bandiera americana. Ovviamente nessuno a parte gli alieni, perchè Born In Usa è iconico già soltanto guardando la copertina. In Born In The Usa si racconta l”America della Guerra in Vietnam, l’America del Watergate e dei conflitti in Iran. Insomma un’America in fermento dove il sogno americano va quantomeno riconsiderato come ci suggerisce il Boss, con brani come Born in the Usa, I’m on Fire, Glory Days e My Hometown in un mix di rock e ballate. Negli anni ’80 uscirono album come Brothers in Arms, Thriller e Purple Rain ma per come si sono messe le cose se non Springsteen, di certo Born In The Usa è uscito vincitore.

6) Metal Machine Music. The Amine β Ring – An Electronic Instrumental Composition (1975)

I migliori album della storia:
I migliori album della storia: Metal Machine Music (Lou Reed)

È il disco eccessivo per eccellenza. È un lavoro insormontabile. Lou Reed comunque non è nuovo a certe ricerche. C’era già il wall of noise di Sister Ray sul secondo dei Velvet Underground e Black Angel’ s Death Song se vogliamo European Son sul primo.

Il disco chiude un’epoca, quella psichedelica. Curiosamente in concomitanza con l’ultimo lavoro del Miles Davis elettrico prima del periodo sabbatico. Ma Metal Machine Music alla fine non è un disco. È un audio installazione, una turbolenza sonora, un diorama, un paesaggio musicale. Sono quattro brani della stessa durata. Un disco doppio, un’ora di parossistica follia musicale.

5) The White Album (1968)

I migliori album della storia:
I migliori album della storia: The White Album (The Beatles)

Forse Abbey Road è più bello. Ma qui c’è Eric Clapton. C’è il punto più elevato dell’adesione psichedelica, c’è Helter Skelter. E nel complesso è il ritratto migliore e fondamentale della fascinazione dei Beatles per la musica americana contemporanea. È il disco più americano della collezione del gruppo di Liverpool https://www.mywhere.it/74046/born-to-raise-hell-le-10-1-migliori-rock-band-di-sempre.html. Ha un sapore più mediato e internazionalista.

In scaletta troviamo Bungalow Bill, Rocky Raccoon, Obladioblada, While my guitar gently weeps, Helter Skelter. È il nuovo corso dei Beatles. Durerà due anni ma sarà fondamentale.

4) The Piper At The Gates Of Dawn (1967)

I migliori album della storia:
I migliori album della storia: The Piper At The Gates Of Dawn (Pink Floyd)

Una cosa è certa. Se nel 97 per la ristampa del trentennale avessero utilizzato le matrici americane che escludevano Astronomy Domine dalla track list di The Piper At The Gates Of Dawn, noi, oggi, non saremmo qui a parlare di Pink Floyd e nè di The Piper At The Gates Of Dawn, il disco d’esordio dei Pink Floyd, uno degli esordi più sconvolgenti della storia della musica inglese. Si tratta dell’unico album realizzato sotto la guida di Syd Barrett ed è considerato fra gli album che hanno maggiormente influenzato la storia del rock psichedelico.

Secondo la critica specializzata, l’album, oltre ad essere un classico della musica psichedelica, ha gettato le basi per una moltitudine di generi sopraggiunti successivamente (come indie rock, punk rock, space rock o noise rock).

3) The Dark Side Of The Moon (1973)

I migliori album della storia:
I migliori album della storia: Dark Side of the Moon (Pink Floyd)

 

È il terzo disco più venduto della storia. Secondo Back in Black degli AC/DC. Primo Thriller di Michael Jackson, che con Bad in sesta posizione ne ha ben due nella top ten. The Dark Side Of The Moon è tutto Blues&Technology. Un’alchemia apocalittica di tradizione e innovazione. The Dark Side Of The Moon è fondamentalme un lavoro invincible.

Il pezzo forte è Time, con quello che proabilmente è l’assolo migliore di David Gilmour. Segue il jazzato di basso in Money, classica opera anni settanta, con la stoccata decisiva al sistema educativo contemporaneo. Roger Waters sottolinea nel testo tutto ciò che si dice attorno ai soldi dalle scuole alle parabole magiche: “Money, or do they say” che si traduce: “i soldi, stando a quello che ci raccontano”. Poi c’è Brain Damage, Eclipse, e On The Run, frutto di una manipolazione spettacolare, che inseriscono i Pink Floyd anche all’alba della techno music.

2) Bringing It All Back Home (1965)

I Migliori album della storia: Bringing It All Back Home (Bob Dylan)

Partiamo subito forte, allora. Segue Bringing it all back home. È il quinto disco di Bob Dylan. Il primo album rock americano a distaccarsi dalla tradizione di Memphis con accenti più pop e con più attenzione alle parti corali. Il disco ha una struttura concepita a tavolino per mantenere un senso di continuità col passato. Sul lato A ecco comparire i brani elettrici, sul B Dylan da spazio a quelli acustici. La tracklist, fu suddivisa in questo modo per mantenere un senso di continuità con il passato. Le registrazioni con due band improvvisate durano tre giorni, poco dopo il capodanno del 1965. Fra i brani evergreen, oltre agli indimenticabili Mr.Tambourine e Gates of Even, She Belongs to Me, Maggie’s Farm, Love Minus Zero/No Limit, It’s All Over Now e Baby Blue.

1) The Velvet Underground & Nico (1967)

I migliori album della storia: The Velvet Underground & Nico

 

Definitivamente questo è il disco che si fa preferire in assoluto. È il primo disco dei Velvet Underground. Sarà un po’ perchè tutto lo studio di produzione lo ha fatto Andy Warhol, ma tant’è: questo è il punto più alto di qualunque collezione. È il debut album più prezioso e bello della storia della musica contemporanea. Il lavoro si apre con una leggerezza che sarà leggendaria. Sunday Morning è la prima canzone. A cantare è Lou Reed. In scaletta troviamo brani delicatissimi come Femme Fatale, I’ll be your mirror e All tomorrow’s party cantati dalla Nico che si divaricano verso le dolcezze di una strada nuova. Mentre dalla parte diametralmente si allargano suoni lancinanti di feedback e di elettricità caricati su tematiche consapevolmente opposite.

Testo di Palandroide

 

 

 

Autore MyWhere

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