“Oh amore mio, per la prima volta nella mia vita i miei occhi sono ben aperti, oh amore mio, per la prima volta nella mia vita riesco a vedere”. John Lennon, Oh My Love – 1971
MONDO – 50 anni fa, precisamente il 20 marzo 1969, John Lennon e Yoko Ono convolavano a nozze alla Rocca di Gibilterra. In questo articolo ripercorriamo la storia di una delle coppie più chiacchierate e discusse della storia della musica, e vi proponiamo l’ultima lettera d’amore del cantante inglese all’artista giapponese.
Lui, il leader 26enne del gruppo rock più famoso della storia. Lei, un’artista e musicista visionaria di 7 anni più grande dal talento irriverente. Fu amore a prima vista tra John Lennon e Yoko Ono, un amore profondo e per certi versi controverso, che spinse i due a mandare tutto all’aria pur di vivere una vita semplice insieme. Oggi, mercoledì 20 marzo, ricorre l’anniversario di matrimonio della coppia più chiacchierata e discussa della storia della musica, perché non ce ne vogliano Kurt Cobain e Courtney Love, Tina Turner e Bobby Brown e non ce ne vogliano neanche Sid Vicious e Nancy Spungen, a livello di iconicità, John e Yoko battono davvero tutti.
L’INCONTRO
John ha 26 anni quando, in una fredda notte invernale di Londra nel 66′, viene invitato da alcuni amici a una mostra concettuale di una fervida artista giapponese che sta facendo parlare un po’ tutti nell’ambiente. Si chiama Yoko, ha 33 anni, è sposata da 10 con il jazzista Anthnoy Cox, ha una figlia e fa parte del gruppo Fluxus, un’associazione libera di artisti d’avanguardia sviluppatasi a inizio anni ’60.
John in questo periodo, in Inghilterra e nel mondo, ha la stessa popolarità di Gesù Cristo. Lo ammette e lo dichiara anche lui. È un artista totale, un cantante, un musicista, un poeta e un filantropo, ma nonostante questo vive un periodo un po’ particolare; sente infatti, che la sua storia con i Beatles, nonostante il successo planetario senza eguali in continuo e perpetuo aumento, sta per finire. Anche la sua vita privata vive di irrequietezza: con sua moglie Cynthia, il feeling non è più quello di un tempo, vuoi perché l’aveva conosciuta a 20 anni, vuoi perché quando si vive a 100 all’ora il mondo della musica e del rock, mantenere le relazioni amorose è un impresa non da poco. Ecco, proprio nel periodo di maggiore irrequietezza di John, arriva l’incontro con la più irrequieta e irriverente artista di Londra. Durante la mostra, si dice, tra Yoko Ono e John Lennon è amore a prima vista. John rimane colpito e divertito dal talento sfacciato di Yoko e si racconta che a conquistarlo fu un episodio particolare: tra le varie opere che la Ono espone durante la rassegna, c’è una mela, che l’artista riesce a vendere addirittura per 200 sterline.
“CIAO CYNTHIA, LEI E’ YOKO ONO”
Dal loro primo incontro passano anni di telefonate e contatti occasionali fino al 1968, quando John, approfitta della breve vacanza della moglie Cynthia per invitare Yoko per un weekend a casa sua nel Surrey, in Inghilterra. C’è un aneddoto, non confermato ma mai smentito, che vede Cynthia tornare a casa al termine del suo viaggio e trovarsi davanti Yoko Ono in vestaglia e suo marito, per nulla preoccupato dell’accaduto, salutarla con un semplice “Ciao”. Inutile dire che subito dopo scattò la richiesta di divorzio da parte della moglie.
UN MATRIMONIO CONTRO LA GUERRA IN VIETNAM
John e Yoko si sposano il 20 marzo del 1969 alla Rocca di Gibilterra. I due artisti, uno dei due è John Lennon, il Gesù Cristo del terzo millennio e siamo negli anni 60′. E quindi direte voi? Beh, quindi, la luna di miele non può che essere sui generis. I due trascorrono 7 giorni nel letto della suite presidenziale dell’Hilton Hotel di Amsterdam per un bed-in, una forma di protesta contro la guerra in Vietnam, la prima di una lunga serie della coppia, in favore dell’arte e della pace. Pensate, che negli 11 anni di matrimonio, John Lennon e Yoko Ono poseranno per dozzine di servizi fotografici tutti passati alla storia, con l’obiettivo di portare avanti le loro cause pacifiste.
JOHN E YOKO VS TUTTO E TUTTI
Quella tra John Lennon e Yoko Ono fu un’unione totale e simbiotica, che venne attaccata e criticata praticamente da tutti. Yoko fu accusata praticamente di qualsiasi cosa, dall’aver causato la distruzione dei Beatles all’aver rovinato la vita di Cynthia Powel, dall’aver irretito e manipolato un uomo più giovane e inesperto ad averlo trasformato in un toy boy senza personalità. La verità ha mille facce, ciò che è certo è non solo che la figura di Yoko contribuì a definire ancor meglio la carriera e la personalità di John, aiutandolo e sostenendolo nel diventare una figura letteralmente trasversale e non solo ancorata alla musica (anche se le canzoni scritte durante la loro storia sono eccezionali); ma soprattutto, non vi è alcun dubbio sulla forza del loro amore. John e Yoko si amavano alla follia, e pur di portare avanti il loro sentimento se ne fregarono di tutto e di tutti.
L’ULTIMA LETTERA DI JOHN LENNON A YOKO ONO
Vi lasciamo con l’ultima lettera scritta da John a Yoko, circa 1 anno prima di perdere tragicamente la vita a causa del folle atto di Mark Chapman, un fan squilibrato che lo colpì con 4 proiettili alle spalle, nell’ingresso del Dakota Building, sua residenza a New York City. La lettera è una perfetta e preziosa testimonianza del loro amore.
“Negli ultimi dieci anni ci siamo accorti che ogni cosa che desideravamo si avverava a tempo debito, buona o cattiva, in un modo o nell’altro. Abbiamo continuato a dirci che uno di questi giorni avremmo dovuto organizzarci e desiderare solo cose buone. Poi è arrivato il nostro bambino! Eravamo felicissimi e allo stesso tempo ci sentivamo molto responsabili. Ora i nostri desideri avrebbero influenzato anche lui. Abbiamo sentito che era ora di finirla con le discussioni e metterci a rivedere i nostri meccanismi di desiderio: la Pulizia Primaverile delle nostre menti! E’ stato un lavoro grosso.
Ci capitava di trovare nei vecchi armadi della nostra mente cose che non sapevamo di possedere ancora, cose che avremmo sperato di non trovare più. Facendo le pulizie, abbiamo cominciato anche a notare molte cose che non andavano nella nostra casa: c’era una mensola che non avrebbe mai dovuto neanche stare là dove stava, un quadro che cominciava a non piacerci più, e c’erano due stanze tetre che sono diventate luminose e ariose quando abbiamo buttato giù il muro che le divideva. Abbiamo cominciato ad amare le piante: e pensare che all’inizio eravamo convinti che le piante ci rubassero l’aria! Abbiamo iniziato ad apprezzare il ritmo frenetico della città che di solito ci disturbava. Commettevamo molti errori e ancora ne facciamo. In passato abbiamo speso un mucchio di energia per cercare di ottenere qualcosa che pensavamo di volere, ci chiedevamo perché non riuscivamo a ottenerlo, per poi scoprire che uno dei due o tutt’e due non lo volevano veramente. Un giorno abbiamo ricevuto un’improvvisa pioggia di cioccolato da persone di tutto il mondo. “Ehi, che è ‘sta roba? Noi non mangiamo mica roba dolce! Chi è stato a desiderarla?” Ci siamo messi a ridere. Abbiamo scoperto che quando tutt’e due desideravamo una cosa all’unisono, succedeva più in fretta. Come dice la Bibbia, «là dove ci sono due riuniti nel mio nome». E’ vero. Due sono tanti. Un potentissimo seme di pulizia.
Stiamo iniziando sempre di più a desiderare e pregare. Le cose che abbiamo cercato di conquistare in passato facendo il segno della pace, adesso cerchiamo di ottenerle attraverso il desiderio. Non lo facciamo perché è più semplice. Desiderare è più efficace che sventolare bandiere. Funziona. E come una magia. La magia è semplice. La magia è reale. Il segreto è sapere che è semplice, e non ucciderla con rituali elaborati che sono segno di insicurezza. Quando qualcuno è arrabbiato con noi, gli disegniamo nella nostra mente un’aureola attorno alla testa. E lui smette di essere arrabbiato con noi? Be’, non si sa. Sappiamo però che da quando gli disegniamo attorno l’aureola, improvvisamente per noi inizia ad assomigliare a un angelo. Questo ci aiuta a sentire affetto verso le persone, a ricordarci che ognuno ha una sua bontà dentro, e che tutte le persone che vengono da noi sono angeli travestiti che ci portano doni e messaggi dall’Universo. La magia è logica. Provateci qualche volta.
Abbiamo ancora molta strada da fare. Sembra che più facciamo pulizia, più velocemente funzioni il processo di desiderare e ricevere. La casa adesso è diventata molto comoda. Sean è bellissimo. Le piante crescono. I gatti fanno le fusa. La città risplende, che ci sia il sole, la pioggia o la neve. Viviamo in un universo bellissimo. Siamo riconoscenti ogni giorno per la pienezza delle nostre vite. Non è un eufemismo. Sappiamo che la città, il paese, la terra stanno affrontando tempi molto duri e che si respira terrore. Però il sole splende ancora, noi siamo ancora insieme e fra di noi c’è amore, e anche nella nostra città, nel paese, sulla terra. Se due persone come noi stanno facendo delle loro vite quello che ne stiamo facendo noi, ogni miracolo è possibile! E vero, in questo momento ci farebbe comodo qualche grosso miracolo. Il punto è riconoscerli quando ti succedono ed esserne riconoscenti. Prima si manifestano in una forma ridotta, nella quotidianità, poi vengono a fiumi, a oceani.
Andrà tutto bene! Il futuro della terra è nelle mani di tutti noi.”
New York, 27 maggio 1979
John Lennon a Yoko Ono
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Complimenti pienamente meritati. Ho avuto qualche intoppo che mi ha impedito di rispondere all’appello e Paolo si conferma sicuramente il migliore nelle azioni tempestive, con un alto livello di qualità nel testo. Il giornalista vero è sempre in servizio. Mi rimetto in carreggiata…
Grazie a tutti
Io mi sono commossa, l’ho girato anche alla mia migliore amica. Sono una romantica, si sa, ma confesso che questa storia d’amore, di vita e di arte non la conoscevo, e mi è risuonata dentro fortemente. Fortemente.
Bravo Paolo. È proprio una narrazione che accompagna per mano chi legge.