Sessantesimo compleanno di George Michael: per non dimenticare

Sessantesimo compleanno di George Michael: per non dimenticare

Per festeggiare il sessantesimo compleanno di George Michael, abbiamo pensato di dedicare un articolo ai momenti più iconici della vita della compianta star mondiale

Dalla beneficienza, alla nota rivalità con Boy George, i premi, i periodi bui e le hit mondiali, ancora oggi in cima alle classifiche.

Tutto il necessario per festeggiare il compleanno di George Michael e rendere onore a uno dei re della musica, che nonostante la prematura scomparsa, sarà impossibile dimenticare.

Sessantesimo compleanno di George Michael. Gli inizi

All’anagrafe Georgios Kyriacos Panayiotou, ma conosciuto in tutto il mondo come George Michael, è stata la pop star britannica più nota degli anni ’80 e non solo.

Grazie all’immenso patrimonio musicale che ci ha regalato, è ancora oggi al 417esimo posto dei cantanti più ascoltati al mondo, grazie ad una media di circa 16 milioni di ascolti mensili sulla piattaforma musicale Spotify.

Ma George Michael non è stato solo questo

Nato sotto il segno del cancro il 25 giugno del 1963 a Londra, ma di origini greche e cipriote da parte di padre, grazie al suo ingresso nel panorama musicale degli scorsi decenni, ha segnato per sempre una svolta nei generi pop, soul e rhythm and blues.

Come è nata questa sua passione sfrenata per la musica?

Partiamo dalle origini

Fin dall’infanzia, l’artista ha dimostrato in enorme propensione alla musica, grazie ad un’orecchio fino e una spiccata sensibilità.

Infatti, come era solito nei decenni alla fine del secolo scorso, anche George aveva formato una boy band durante gli anni di studio.

Il gruppo musicale era in realtà un trio, composto con l’amico Andrew Ridgeley e il chitarrista David Austin.

Ma a proposito di gruppi musicali: si sa, George Michael conosce la popolarità proprio insieme al chitarrista, formando il suo musicale Wham! nel 1981.

Dopo la pubblicazione di ben cinque album in studio e tournée negli Stati Uniti, il duo sia scioglie su iniziativa di George Michael nel 1986. Inizio così ufficialmente la sua altrettanto proficua carriera da solista.

George Michael

Momento nostalgia: riascoltiamo insieme le hit di George Michael che hanno cambiato la storia della musica

Ecco dunque una lista delle sue canzoni più celebri, in ordine di ascolto, con i link ai relativi video musicali e ad alcuni live da pelle d’oca.

Al primo posto, non può che esserci l’indimenticabile Last Christmas (1986), il cui ritornello suona nelle nostre case ogni dicembre da quasi quarant’anni.

Il video del brano natalizio del duo Wham! ha raggiunto ben 786 milioni di visualizzazioni su Youtube, ed è destinato a crescere di anno in anno.

Seguita da Wake Me Up Before You Go Go (1984) e Careless Whisper (1984), conosciuta ancora oggi come una delle ballad più toccanti della storia sulla fine di un amore.

Faith (live) (1987) si trova al quarto posto, mentre al quinto  I Want Your Sex (1987), parte della colonna sonora del film Beverly Hills Cop).

Continuiamo con Freedom! ’90 (1990), Jesus to a Child (live) (1996) e Fast Love (1996).

Chiudono la classifica Amazing (tra le ultime uscite più celebri, nel 2004) e I Knew You Were Waiting (For Me) (1986).

Le tournée mondiali

Esiste forse modo migliore di celebrare il compleanno di George Michael, se non condividendo i suoi successi?

Cominciando proprio dalle tournée, per proseguire con i premi più ambiti.

Tra i centinaia di live show dell’artista britannico, ricordiamo ora le principali tournée internazionali che lo hanno visto calcare i palchi più celebri del mondo davanti a migliaia e migliaia di fan urlanti , che siamo sicuri non aspettavano altro che vederlo uscire dal backstage con tanto di chitarra al collo.

Ci dedicheremo solo alle tournée che lo hanno visto come solista, a partire quindi dal 1986 (anno di rottura degli Wham!)

Iniziamo con il primissimo, ovvero il Faith World Tour (1988 – 1989).

Il secondo tour, è forse stato uno dei più affollati e distintivi.

Stiamo parlando del Cover to Cover Tour (1991).

E proprio sul Cover to Cover Tour ci piacerebbe spendere due parole.

George Michael - Sessantesimo compleanno

Non molti sanno che George Michael non era solo un ottimo cantautore, ma un artista a 360 grandi, capace di riportare in auge pezzi del passato o riproponendo cover di canzoni dal successo internazionale.

Una di queste e’ stata Somebody to Love dei Queen, cantata insieme alla storica band, purtroppo con la forte mancanza di Freddy Mercury.

Ma anche il brano scritto da Elton John, Don’t let the Sun Goes Down on Me, cantata con il collega nonché grande amico britannico, in occasione del Live Aid, a Londra nel 1985.

E tra gli ultimi tour, non possiamo non citare il 25 Live (2006 – 2008), seguito dal George Michael Live in Australia (2010).

Concludiamo ricordando il Symphonica Tour (2011 – 2012), accompagnata da una orchestra sinfonica al completo.

Nel 2012, inoltre, venne particolarmente apprezzata la sua partecipazione alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi a Londra.

Nonostante il successo e l’ampio consenso del pubblico, il Symphonica Tour è anche tristemente ricordato come l’ultima tournée prima della morte, che, come vedremo più avanti e’ avvenuta improvvisamente nel 2016.

Un artista di questo calibro, come immaginerete, può vantare scaffali pieni di premi, dischi d’oro e altri riconoscimenti.

E’ proprio questo il caso di George Michael.

Tra i primissimi trionfi che hanno segnato l’avvio della sua carriera da solista ci sono il Grammy Award per la miglior performance R&B nel 1988 con I Knew You Were Waiting (For Me), il BRIT Award per il miglior album dell’anno a Faith nel 1989 e il Billboard Music Award come miglior artista, sempre nello stesso anno.

Ma non è finita qui.

Due Brit Awards come Best British Male nel 1988 e nel 1997 e per il Best British Album nel 1991 e l’American Music Awards come Favourite Male Vocalist nel 1989 sempre nella categoria Rhythm and Blues.

Ci fermiamo qui, perché nell’elencarveli tutti, l’articolo potrebbe continuare per una decina di pagine ancora.

La vita privata, la beneficienza e le lotte sociali: un lato inedito dell’artista

Dopo una lunga battaglia legale contro la sua etichetta discografica, la Sony, accusata di boicottaggio dopo la pubblicazione dell‘album Listen Without Prejudice (Vol.1), il cantante di Careless Whispers lasciò la scena musicale per qualche tempo.

Tornò solo nel 1996, con la pubblicazione dell’album Older e altri successi maggiori nei primi anni 2000, come Amazing.

L’album citato avrebbe suscitato problemi interni all’etichetta, in quanto George Michael decide di non apparire mai durante la promozione del disco, vendendo meno copie di quelle previste.

Il motivo di questa scelta particolare, ma al contempo anche geniale, non è affatto scontato.

Era infatti principalmente legato al fatto che il cantante fosse apprezzato più per il suo prestante aspetto fisico, che per la voce e i significati dei testi.

Tra gli episodi più tristi della sua vita privata ricordiamo la scomparsa del compagno, Anselmo Feleppa.

Spentosi troppo presto a causa di una emorragia celebrale dovuta all’AIDS, la sua perdita cambiò la vita di George Michael, inghiottito da una tremenda depressione.

Non a caso, impiegò più di tre anni per riprendersi dal lutto.

Solo nel 1996, infatti, si legò sentimentalmente ad un altro uomo: Kenny Gross. 

Una libertà tanto desiderata per sé e per il popolo su temi che all’epoca erano ancora considerati tabù

Proprio le sue storie d’amore, crearono al cantante problemi con la legge. 

Nonostante le prime frequentazioni e il tenero rapporto che lo legava al primo compagno fino al 1993, George Michael tenne nascosta la sua omosessualità per molto tempo.

Fece coming out solo nel 1998, colto in flagrante dalla polizia in quelli che vennero considerati atti osceni, in un bar a Beverly Hills.

Politicamente attivo e sensibile verso i temi legati all’omosessualità e ai diritti della comunità LGBTQ+, George Michael partecipò ad alcuni concerti evento di beneficienza, passati alla storia.

Tra questi, il Band Aid del 1984 per contrastare la carestia etiope e il già citato Live Aid di Londra del 1985.

Senza dimenticare il Nelson Mandela Tribute Concert del 1988, in occasione del settantesimo compleanno dell’attivista sudafricano, all’insegna della pace nel mondo.

La morte improvvisa e prematura: un vuoto ancora oggi incolmabile

George Michael si spegne all’improvviso prematuramente il 25 dicembre del 2016 a causa di un attacco cardiaco a Goring – on – Thames.

Tra le prima cause sulla morte, si era valutata anche l’overdose, ipotesi tralasciata solo più tardi, dopo numerosi accertamenti.

Il destino ha voluto che l’artista sparisse proprio nel giorno in cui tutte le radio del mondo suonano uno dei suoi pezzi più iconici, Last Christmas.

E, in ricordo del triste avvenimento, vi consigliamo questo articolo, scritto a sei anni dalla scomparsa.

Ci lasciamo con una delle più toccanti citazioni del cantante, nella speranza che sia ancora attuale e che ci porti verso un futuro migliore.

Non si troverà mai la pace interiore fino a quando non si imparerà ad ascoltare il cuore.

Chiara Fogliati

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