Italo Svevo compie 160 anni. Tanti auguri allo scrittore triestino!

Italo Svevo compie 160 anni. Tanti auguri allo scrittore triestino!

ACCADDE OGGI – Italo Svevo, pseudonimo di Aron Hector Schmitz, è sicuramente lo scrittore triestino più famoso al mondo. Oggi, 19 dicembre, ricorrono i 160 anni dalla nascita e noi vogliamo ripercorrere la sua figura e citarvi le iniziative in suo ricordo in giro per l’Italia!

Italo Svevo è ritenuto uno dei principali esponenti della cultura mitteleuropea. Con la sua scrittura è riuscito a fare della mediocrità un tratto distintivo dei suoi personaggi e della sua stessa vita. Perciò, non potevamo non ricordarne l’essenza più profonda nell’anniversario della nascita, parlandovi anche di alcune iniziative messe a punto per l’occasione!

I PRIMI PASSI DI ITALO SVEVO

trieste

Il 19 dicembre di centosessant’anni fa nasceva, in via dell’Acquedotto a Trieste – facente parte dell’Impero austriaco -, Aron Hector Schmitz. Franz Schmitz, il padre, era un commerciante ebreo d’origine tedesca sposato ad Allegra Moravia, italiana. Trieste, quella meravigliosa città che grazie ad alcune riproduzioni televisive è tornata ad attrarre l’immaginario collettivo e ci ha spinto a visitarla per raccontarla in un nostro articolo di qualche tempo fa. Una città che non smette mai di stupire.

Nel 1867 entrò prima alle scuole elementari israelitiche di via del Monte, dove studiò l’italiano, il tedesco e la tradizione ebraica, poi nel 1872 passò alla scuola privata commerciale di Emanuele Edeles dove, cominciò a crescere la precoce passione di Ettore per la letteratura che contrastava con il volere del padre, che voleva avviarlo alla carriera commerciale. E così fu.

BICULTURALITA’

Nel ’74 fu mandato infatti, insieme ai fratelli Adolfo ed Elio, a studiare a Segnitz am Mein (Baviera) e poi a Trieste, nell’Istituto Superiore di Commercio Revoltella. La doppia natura culturale dei suoi studi, italiana e tedesca, influenzò in modo particolare lo stile letterario e la sua stessa vita, fu alla base del nome Italo Svevo.

Iniziò a lavorare nell’azienda del padre che, sfortunatamente, nel 1880 fallì, trovando così impiego alla filiale triestina della viennese Banca Union, dove lavorerà per ben diciotto anni. Nel tempo libero frequentava la biblioteca dove finisce per approfondire gli scritti dei positivisti e dei negativisti, come Schopenhauer, Nietzsche e Freud. Ma di ciò che legge acquisì elementi critici e strumenti analitici piuttosto che il pensiero in sé.

I RACCONTI DI ITALO SVEVO

Inizia, inoltre, una collaborazione con L’Indipendente, giornale di ampie vedute socialiste, per il quale scrisse 25 recensioni e saggi teatrali e letterari. Riuscì anche a far pubblicare, rispettivamente nel 1888 e nel 1890, i suoi racconti Una lotta e L’assassinio di via Belpoggio, scritti in lingua italiana sotto lo pseudonimo Ettore Samigli, cui fecero seguito un secondo racconto e un monologo teatrale.

I PRIMI ROMANZI E IL MATRIMONIO DI ITALO SVEVO CON LIVIA

Nel 1887, dopo la morte del fratello Elio, cominciò a scrivere il suo primo romanzo, Una vitaSarà, però, solo con la morte del padre nel 1892 che deciderà di pubblicarlo, con il nome di Italo Svevo. L’opera sarà completamente ignorata dal mondo culturale.

Dopo una relazione con Giuseppina Zergol, si fidanzò con la cugina Livia Veneziani per poi sposarla nel 1896. Due anni dopo, pubblicò il secondo romanzo, Senilità; anche quest’opera passò però quasi sotto silenzio. Per lui fu un colpo durissimo, che lo portò alla decisione di abbandonare del tutto la letteratura. Dimessosi dalla banca, nel 1899 Svevo entrò nell’azienda del suocero, produttrice di vernici sottomarine, relegando l’attività letteraria solo a un misero segreto.

JAMES JOYCE E SIGMUND FREUD

Fondamentali per Svevo saranno gli incontri con due personalità estremamente importanti, ognuno nel proprio campo. Prima conobbe lo scrittore James Joyce nel 1907 alla Berlitz School di Trieste, che lo incoraggiò a proseguire la sua attività di scrittore. Poi, nel 1910, si recò a Vienna e cerca di farsi curare da Sigmund Freud, del quale tradurrà anche L’interpretazione dei sogni.

Dopo la guerra e il definitivo passaggio di Trieste sotto il dominio italiano, prima prese la cittadinanza e poi, nel 1919 cominciò scrivere la il quotidiano La Nazione. In questo periodo iniziò la stesura anche de’ La coscienza di Zeno che pubblicherà nel 1923.

Anche questo, come i precedenti, non ebbe successo. La svolta, però, arriva due anni più tardi, quando sarà l’amico Joyce a proporre il romanzo ad alcuni critici francesi, mentre in Italia sarà Eugenio Montale il primo a “scoprire” le doti del triestino.

LA MORTE DI ITALO SVEVO

Il 12 settembre 1928, tornando da Bormio, Svevo fu coinvolto in un incidente stradale in cui rimane ferito. Anche se non grave, venne portato all’ospedale del paese dove, a seguito di un’insufficienza cardiaca con crisi respiratoria, morì 24 ore dopo l’incidente. La morte troncò anche la realizzazione del quarto romanzo, Il vecchione o Le confessioni del vegliardo, sequel de La coscienza di Zeno.

ITALO SVEVO OGGI. BUON COMPLEANNO SVEVO 2021!

Anche quest’anno, il Museo Sveviano celebra la ricorrenza del genetliaco di Italo Svevo. L’annuale appuntamento gira intorno al cospicuo epistolario dello scrittore, conservato in massima parte al museo. L’archivio delle lettere di Svevo si divide sostanzialmente in due sezioni: quelle indirizzate alla moglie Livia da Murano, Londra, la Francia e la Germania negli anni in cui viaggia spesso per il suo lavoro presso la ditta Veneziani e i carteggi con scrittori, traduttori, editori e critici.

Di seguito il programma, che potete trovare anche sul sito.

Ore 11 – Auditorium del Museo Revoltella, via Armando Diaz, 27 – Trieste.

L’amore danza sull’abisso. Presentazione del libro di Alessandro Mezzena Lona, Castelvecchi. In collaborazione con UNITS & LETS. Presentano Sergia Adamo e Riccardo Cepach.

Non è la prima volta che Mezzena Lona mette in scena Ettore Schmitz come personaggio di un suo romanzo, affidandogli il ruolo di distratto ma geniale detective. Era già accaduto con il suo precedente La morte danza in salita. Ettore Schmitz e il caso Bottecchia. Questa volta però il bonario signor Ettore si trova sull’isola di Murano, sede di una delle filiali del colorificio per cui lavora e oggetto di tante sue lettere, dove si trova a inseguire a sua volta le tracce di un suo personaggio, la sfuggente Angiolina di Senilità.

Ore 15 – Museo Sveviano, via Madonna del Mare, 13 – Trieste.

Letteratura Spicciola. Il laboratorio narrativo nelle lettere di Svevo. Inaugurazione della mostra a cura di Riccardo Cepach.

Per lo scrittore fallito che dopo l’insuccesso di Senilità ha deciso di eliminare dalla sua vita quella ridicola e dannosa cosa che si chiama letteratura la pratica della corrispondenza privata rappresenta un’occasione di trasgressione tutto sommato innocente, ma anche una palestra per tenere allenato il muscolo della scrittura e un laboratorio di invenzione letteraria.

È spesso nella scrittura epistolare, infatti, che maturano i temi e le situazioni che poi incontriamo nella sua narrativa ed è lì, negli autoritratti ironici e un po’ civettuoli che disegna per la moglie, che nasce quel personaggio pasticcione, contraddittorio e apparentemente inetto che si chiamerà Zeno Cosini.

Ore 17 – Auditorium Museo Revoltella, via Armando Diaz, 27 – Trieste.

L’antico sognatore. Le lettere di Svevo e altri romanzi. Conversazione con Simone Ticciati, curatore del nuovo volume delle Lettere di Svevo, Il Saggiatore e azione scenica con Diana Höbel e Luciano Roman, musiche di Claudio Rastelli

Descrizioni, resoconti, paesaggi, culture, bagagli, treni, vapori, coincidenze, scioperi, mugugni, gelosie, sogni, – in senso proprio e metaforico – aspirazioni, personaggi, storie e sigarette. In un epistolario vasto e ricco come quello di Svevo c’è spazio per tutto. Addentrandosi nelle oltre 1200 pagine della nuova edizione delle Lettere si può assistere “in diretta” alla costruzione di un riuscito matrimonio, allo sviluppo di una carriera di industriale, agli intrecci di una appassionante saga familiare, agli spostamenti di un viaggiatore intelligente e curioso, alla morte e alla resurrezione di un grande romanziere. Sicché pare quasi che da ogni lettera sorga una pagina d’arte, un dialogo teatrale, una musica.

Italo Svevo è una delle colonne portanti della nostra cultura, uno dei punti fermi della letteratura italiana e del genio letterario italiano nel mondo. Che lo si apprezzi o no, non basterebbe una vita per conoscere a fondo ogni attimo della sua esistenza. Possiamo solo approfittare di questa giornata per rileggerlo e partecipare agli interessanti eventi in suo onore, facendo tesoro di ciò che ci ha lasciato e augurandogli buon compleanno.

160 anni e non sentirli!

Francesco Frosini
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