ACCADDE OGGI – L’11 febbraio 2012 fu una data che il panorama musicale internazionale non potrà mai dimenticare: Whitney Huston venne trovata senza vita nella sua camera d’Hotel a Beverly Hills
Lo stesso anno della morte di Etta James e Amy Winehouse, si spense a 48 anni in simili circostanze tragiche anche Whitney Huston, proseguendo la maledizione musicale del 2012, che contò alcune delle perdite artistiche più profonde della storia recente.
La complicata vita di Whitney Huston, gli esordi e le influenze musicali
Nata a Nework il 09 agosto 1963 è da sempre stata appassionata di musica anche grazie alla famiglia e fu soprannominata The Voice, proprio come Frank Sinatra, grazie alla sua innata capacità vocale nel cambiare tonalità in modo estremamente naturale, così come quella dell’improvvisazione l’hanno caratterizzata magnificamente lungo tutta la sua vita.
Tutto questo, fece sì che l’artista divenne un esempio oltre ad una positiva influenza musicale per un’infinità di cantanti maschili e femminili della tradizione pop americana e non solo; tanto per citarne alcune: Rihanna, Mariah Carey e Nelly Furtado tra le più conosciute.
Lei stessa, invece prese ispirazioni da artisti del calibro di Aretha Franklin e non a caso riuscì ad entrare, sacrificio dopo sacrificio, nel Guinness dei Primati come artista donna più premiata di tutti i tempi. Per non parlare delle collaborazioni: Whitney duettò con George Michael, Micheal Jackson e per fino Gianni Morandi.
Le prime difficoltà che segnarono la sua come una tragica esistenza e la morte
Nonostante il talento, la passione e il buon cuore, l’esistenza di Whitney venne influenzata da tragici episodi come le molestie subite durante la gioventù, il padre che la citò in giudizio con la richiesta di un cospicuo risarcimento, la droga conosciuta nella prima giovinezza e soprattutto gli abusi e le violenze fisiche e psicologiche subite dal marito, nonché noto cantante R&B ed ex ragazzo di strada, Bobby Brown. Lo stesso uomo, inoltre padre della sua unica figlia Kristina, la picchiò violentemente fino a farla finire in ospedale con il volto tumefatto per più volte.
Tutto, si pensa, abbia influito negativamente sui suoi ultimi anni di una vita tragica, segnati anche da droga e alcool, gli stessi che la portarono alla morte, causata ufficialmente dall’annegamento accidentale nella vasca da bagno nella suite N° 434 del Beverly Hills Hotel in cui venne ritrovata il mattino seguente dopo svariate chiamate senza risposta.
Lo stesso annegamento, però, avvenne per via di una aterosclerosi a sua volta dovuta alle conseguenze dell’assunzione di droghe leggere come la Marijuana mischiate alle droghe pesanti (in modo particolare la cocaina), alcool e farmaci.
Ma vediamo per qualche secondo che cosa si intende con aterosclerosi e di che tipo di malattia si tratta citando parola per parola la definizione data dall’Enciclopedia Medica Humanitas: Più comunemente conosciuta come arteriosclerosi nel parlato ordinario, si tratta di una condizione patologica caratterizzata dalle alterazioni della parete delle arterie, che perdono la propria elasticità a causa dell’accumulo di calcio, colesterolo, cellule infiammatorie e materiale fibrotico.
Se foste poi ulteriormente interessati ad approfondire l’argomento dal punto di vista scientifico, vi consigliamo la pagina che potete trovare a questo link dello stesso sito di Humanitas.
Nel ricordo di Whitney: tutti i suoi più grandi successi, in voga ancora oggi
Nel rendere omaggio a questa artista senza tempo, possiamo in questi contesti non nominare il film che la rese anche un’attrice di fama mondiale, oltre che ad una cantante di immenso talento? Stiamo ovviamente parlando del film Guardia del Corpo (titolo originale Bodyguard), uscito nelle sale nel 1992 sotto la direzione di Mick Jackson, che la vede come protagonista indiscussa al fianco di niente di meno che Kevin Costner in una pellicola romantica e drammatica che venne accolta con lode dalla critica mondiale e che ancora oggi si fa spazio tra le pellicole più conosciute del globo.
Ma tra i successi di un’artista così ecclettica, non possiamo dimenticare i titoli dei suoi singoli più venduti, dei quali ovviamente vi lasceremo il link a fianco ai titoli per ballare o commuoversi:
Iniziamo proprio con uno dei brani simboli delle scorse decadi: I Wanna Dance with Somebody, per poi proseguire con I’m Every Woman e Higher Love di cui vi consigliamo anche la versione live per godere al massimo della vocalità di Whitney ed un remix postumo creato dal DJ Producer Kygo, reso noto tramite i social e le piattaforme musicali online anche grazie ad un video coloratissimo in perfetto stile anni ’80.
All’apice delle classifiche troviamo anche I Have Nothing e la iconica e immensa I Will Always Love You, nonchè brano principale della colonna sonora dello storico film composta proprio dall’artista.
Per terminare in bellezza
Se la sua storia e la sua voce vi hanno da sempre emozionati, vi lasciamo un articolo che ripercorre quello che avrebbe potuto essere il suo ultimo giorno di vita nei dettagli.
Nella speranza di aver reso onore al meglio, come questa artista merita, non ci restano altre parole per concludere l’articolo se non con un gigantesco Grazie Whitney!
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