Al cospetto della Amy Winehouse di Camden Town nel giorno del suo compleanno

Al cospetto della Amy Winehouse di Camden Town nel giorno del suo compleanno

MONDO –  Oggi Amy avrebbe 38 anni. Era nata a Londra il 14 settembre del 1983 e il suo talento è stato, è e sempre sarà uno di quelli che passa una volta nella vita. E a Londra, c’è una statua che la ricorda da qualche anno che ho voluto ammirare da vicino. Ma è davvero così bella?

Sono passati 10 anni e qualche giorno dalla scomparsa di Amy Winehouse che oggi avrebbe compiuto esattamente 38 anni. 10 anni appunto, dalle 15:53 di un caldo giorno di luglio, il giorno in cui la voce assoluta del soul bianco, venne trovata senza vita sul suo letto di casa. La Winehouse fu stroncata a soli 27 anni da un avvelenamento da alcol.

Personalmente la trovavo di un fascino “maledetto” (così come le altre rock star), di incomprensibile dannata tristezza, ed un fenomeno, non solo vocale, ma di scrittura, poesia, melodia e…neanche a dirlo, musicale di estrema grandezza.

A lei ho legato i miei ricordi, le mie insoddisfazioni e la mia rabbia, credendo nella sua forza e nella sua unicità. Certo che l’ho creduta immortale! Chiunque abbia vissuto la morte dei loro idoli, da Elvis Presley a John Lennon, li continua a credere viventi  tra noi e con rocambolesche storie di “sosia” che hanno preso il loro posto, come ad esempio per  leggenda della morte di Paul McCartney …

Comunque tra i grandi del Rockmorti all’età di ventisette anni, c’era in comune anche l’iniziale J che fece coniare il termine “Club 27”  per accomunare la morte di Jim Morrison, Jimi Hendrix, Brian Jones e Janis Joplin. Ma anche altre Rock Star, come Kurt Cobain, o l’artista POP Jean-Michel Basquiat, hanno fermato con questa età i necrologi di  tutto il mondo.

Amy Winehouse era un fenomeno internazionale, con più singoli di successo, come Rehab (2006) e You know I’m No Good (2006), il suo album vincitore del Grammy Award.

I NUMERI PAZZESCHI DI AMY

Amy Winehouse

Alla sua morte a 27 anni Amy Winehouse aveva venduto un totale di 1.753.418 singoli e 3.982.571 album solo nel suo Paese, e stava realizzando un terzo album: Lioness Hidden Treasures, che fu poi pubblicato nel 2012, cinque mesi dopo la sua dipartita. Poi nel 2015 e nel 2020 sono stati pubblicati altri due album postumi Collection.

Album, hit, numeri e vendite da capogiro. Nel 2008 dimostrava al mondo la sua ormai iconica voce, dominando i Grammy Awards e vincendo 5 premi del massimo riconoscimento del settore musicale. Non solo. Alla fine del 2012, Amy riceve una serie di nomination postume, penso al British Solo Artist al Brit Award e ai Grammy nella categoria Best Rap song Collaboration.

Era unica e un’artista così, merita tutto. Documentari, tributi, film e mostre. Ricordo ad esempio quando visitai a San Francisco la rassegna a lei dedicata al Contemporary Museum. Fu una giornata particolare per me e per tutti i visitatori. Molto intima.

LA STATUA IN ONORE DI AMY

Amy Winehouse

La mia passione per Amy Winehouse, come avrete capito, mi accompagna da anni ed è per questo che ho voluto ammirare da vicino la statua eretta in sua memoria.

Si trova nello Stables Market di Camden Town, a nord di Londra, un luogo molto amato dalla cantante, come confermato dal padre. È stata inaugurata nel 2014, tre anni dopo la morte della cantante, ed è un opera di Scott Eaton, famoso in Inghilterra per le sue sculture digitali.

Amy ha la mano sul fianco, corpetto attillato, gonnellino e tacchi alti. I capelli raccolti e cotonati come la sua tipica acconciatura con una rosa rossa tra i capelli. La statua della cantante indossa anche una collana con la stella di David.

A detta dell’autore la statua voleva “raffigurare Amy in tutta la sua forza e in tutta la sua insicurezza”. Che ne pensa il mondo dell’arte? Se vi interessa l’argomento, date un’occhiata a questo  articolo. Che ne penso io? Amy era l’icona della sregolatezza e dell’irrequietezza, questa invece la raffigura in maniera troppo standardizzata. A me sinceramente non è piaciuta, sembra più una caricatura che un ritratto. Avrei preferito un’opera, un’installazione, più contemporanea e magari anche meno realistica.

Crediti foto MyWhere©

Statua Amy Winehouse MyWhere

Fabiola Cinque

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