MONDO – Oggi, a 6 anni dalla scomparsa di Amy Winehouse, rivisitiamo il mito del Club 27, quel maledetto circolo di rockstar morte violentemente o a causa dell’abuso di alcool e droghe e in taluni casi anche di suicidi o incidenti stradali, sempre all’età di 27 anni.
Il 23 luglio di 6 anni fa moriva Amy Winehouse, artista unica nel panorama della musica, una voce nera e cavernosa dentro a un corpo bianco e potente (cliccate qui per leggere il nostro tributo alla cantante). A ucciderla un’overdose di alcol spaventosa ma soprattutto la paura di essere una stella di tale caratura. Perché Amy, quella di back to back e rehab, se n’è andata lentamente, facendosi trascinare progressivamente in quel mondo buio chiamato Showbiz, dove non sono molti quelli che riescono a sopravvivere. La tragica scomparsa della cantante poi, ha anche del paradossale, quasi del misterioso, visto che anche lei, come molti suoi illustri predecessori nel firmamento della musica, ha perso la vita all’età di 27 anni entrando tristemente nel Club 27.
27 anni, come Jim Morrison, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Kurt Cobain e tanti altri ancora, artisti famosi per essere entrati, tristemente nel Club 27. Grandi musicisti che hanno fatto la storia della musica soprattutto rock, e che non sono soltanto morti alla stessa età, ma lo hanno fatto all’improvviso, all’apice della carriera e in circostanze più che misteriose.
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