Massimo Pericolo: la fame di cambiamento

Massimo Pericolo: la fame di cambiamento

VARESE – Se parliamo di cambiamento non possiamo non parlare di Massimo Pericolo. Da ragazzo di provincia a porta voce di una generazione che ha fame di cambiamento. Elodie sul palco di Sanremo 2021 ha portato un messaggio importante: se nasci e cresci in una realtà avversa difficilmente crederai nel cambiamento della tua condizione. Massimo Pericolo ci ha creduto e ora canta la fame di chi parte da zero e arriva a Solo Tutto.

Alessandro Vannetti, in arte Massimo Pericolo, è passato dall’essere il ragazzo di provincia, all’essere la voce di un’intera generazione. I testi di Massimo Pericolo sono la fame di cambiamento. Classe 1992, anno che lo colloca all’interno di una generazione spesso infamata e disprezzata. Caratterizzata da un forte sentimento di disillusione e diffidenza nei confronti dello Stato. I suoi testi lasciano poco all’immaginazione e probabilmente spesso vengono interpretati come sterili parole sboccate. Quello che fa con i suoi termini forti è cantare quello che questa parte di società chiede, semplicemente essere vista, avere una possibilità.  Massimo Pericolo è quel fenomeno emotivo e stridente di cui la scena trap italiana aveva bisogno e il megafono di cui un’intera generazione non poteva fare a meno. Il perché è scritto nella sua storia e nella sua musica.

Sul fondo del carcere la scintilla del cambiamento

Eminem nel film 8 Mile

 

A 10 anni inizia a muovere i suoi passi nell’hip hop. La sua prima ispirazione è stato il film 8 Mile, pellicola che ha come protagonista un’altra storia che parla di ribalta, quella di Eminem. La sua storia si intreccia bene con quella del più famoso rapper americano, entrambi con la stessa fame di cambiamento. Condividono una condizione sociale estrema, ben lontana da una qualsiasi forma di successo. Per fortuna, entrambi hanno sviluppato quella fame di riscatto. Forse è proprio vero che l’arte nasce da una condizione di necessità. Vannetti ha vissuto la sua infanzia e l’adolescenza con la madre a Catania. A 17 anni si trasferisce a Brebbia, un piccolo comune italiano in provincia di Varese. Le loro condizioni economiche erano decisamente svantaggiate, fattore che ha condotto Alessandro su strade inclinate. Nel 2014 viene arrestato durante l’operazione antidroga denominata Scialla Semper. Proprio durante la sua esperienza carceraria, sceglie di costruire il suo cambiamento. Qualcosa scatta e s’innesca, quella scintilla di cambiamento prende la forma di Massimo Pericolo. Tra le pareti della sua cella si è dedicato a quello che gli restava, la scrittura dei suoi testi. I segni della sua esperienza carceraria sono incisi chiaramente nel suo album d’esordio.

Scialla Semper doveva essere la sua fine

Scialla Semper è passato dall’essere il nome di quella che doveva essere la sua fine ad essere invece quello dell’inizio del suo successo. In una sua intervista ha dichiarato che parlare del carcere per lui non è  facile, ma è necessario ed è importante farlo. Tra quelle quattro mura grigie potrebbe esserci un ragazzo come lui, con un progetto, un sogno da voler realizzare. Raccontare di avercela fatta nonostante una parentesi tanto buia, dove non si pensa di avere nessuna possibilità è essenziale. In molte sue barre canta di come questa cattività non educhi al costruire ma sia un’ulteriore conferma che se nasci e cresci in determinate realtà. Se sbagli non hai diritto a nessuna realizzazione. Mi viene in mente una frase dello scrittore Erri De Luca che in uno dei suoi racconti diceva che per salvare un uomo devi dargli un sogno. Scegliere, in fin dei conti, è davvero sempre possibile? Massimo Pericolo ci pone questo dubbio dicendo che non ci sono scelte quando i bisogni te le impongono. Per quanto possa sembrare paradossale, acquisire una consapevole speranza, credendo in un sogno capace di costruire una diversa realtà, potrebbe innescare un reale cambiamento di vita. Lo dimostra quel primo album che sancisce da subito il successo di chi ha utilizzato quella fame per scattare amare fotografie di realtà più comuni di quanto si possa immaginare.

Il cambiamento per Massimo Pericolo? Una vita decente.

Scialla Semper è composto da un conscious-rap, sorretto da strumentali che uniscono trap, old school e armonie jazz. Gli unici ospiti sono Ugo Borghetti, con una strofa in Ansia, e Generic Animal nel ritornello di Sabbie d’Oro. La produzione è affidata a Crookers e Nic Sarno. Il primo singolo svolta del rapper è stato 7Miliardi. Ha fatto breccia a suon di scalpore. Un testo crudo come i temi che tratta e la realtà che dipinge e rappresenta. Arriva all’ascoltatore come un dritto sul naso che lascia storditi. Un beat fastidioso con frequenze grevi, un’insofferenza gridata. Tratto distintivo che colpisce immediatamente è la maturità della sua scrittura. Il cuore di 7Miliardi arriva con l’ultima frase. Il cantante chiude il brano dicendo voglio solo una vita decente. Un inno di protesta amaro di chi con la fame ci cresce. Massimo Pericolo la fame di cambiamento la vede nel poter condurre semplicemente un’esistenza libera di scegliere.

Massimo Pericolo la fame di cambiamento di un figlio non riconosciuto

Il carcere poteva essere un momento in cui tutto quello che Massimo Pericolo aveva da dire si sarebbe fermato. Invece, come una fenice l’ha reso il momento perfetto per continuare a spingere, impegnandosi nel suo grande progetto, la musica. Proprio lì ha iniziato a crederci davvero. Se vivi e parli di una realtà che prende a schiaffi non puoi usare parole dolci e delicate, non è quello il messaggio dei suoi brani. Sono testi con i denti digrignati di chi lotta per la sopravvivenza. Molto spesso nel mondo trap si sono visti passare artisti che costruivano personaggi più che messaggi. Nei temi affrontati da Massimo Pericolo il personaggio centrale è il disincanto. Nei suoi brani le istituzioni sono spesso il bersaglio di un forte e sincero rancore. In una sua intervista afferma che il suo intento non è giocare a fare il ribelle o il figo, tutto nasce dalle sue esperienze di vita reale. Non c’è la costruzione di un fittizio, ma la fedele fotografia della sfiducia di un figlio che non si è mai sentito riconosciuto, accolto e sostenuto. Sono temi difficili e importanti e che richiedono un ascolto attento. Per comprendere quelle parole dobbiamo vestire i suoi panni e percepire quel velo di malinconia di chi racconta un brutto ricordo di vita. Occorre accogliere la provocazione che ci lancia in Polo Nord. Voi non potete passare sul mio passato, vorrei vedervi passare quel che ho passato. Personalmente Massimo, mi chiedo sempre come ne saremmo usciti. Che cosa avremmo scelto?

Solo Tutto. Il successo cambia i temi

Massimo Pericolo con la  fame di cambiamento è arrivato al successo. Quanto è difficile scrivere il secondo album, soprattutto se il primo è andato tanto in alto. Questa è la premessa del suo secondo successo, Solo Tutto. Resta la fedeltà della verità ma cambia il tema principale. Ora il successo è arrivato e la condizione da gestire è questa. Nuove dinamiche alle quali partendo dal nulla non sei decisamente abituato. Non basta raggiungere la vetta, Massimo Pericolo sa bene che il successo è una condizione che va saputa gestire. Altra cosa che non cambia è il linguaggio. Tutto è scritto con la naturalezza dei suoi pensieri, rigorosamente senza filtro. C’è spazio anche per il romanticismo urban in Air Force feat Madame. Una delle canzoni che colpisce di più è Fumo. Qui si trasforma in un vero e proprio storyteller che racconta una violenza quasi costretta. Un ragazzo, un regolamento di conti, una magnum, un proiettile, tre famiglie che piangono un angelo. Quanto è importante scegliere i nostri gesti. No, non c’è costruzione di un personaggio, quello che Massimo Pericolo canta è la disperazione che a volte prende forme molto scure, che risucchiano l’anima. Lui dal buio ha dato voce al disincanto costruendo la realtà che ambiva. Un baluardo di speranza per chi pensa di non avere scelta. Perché alla fine, per salvare un uomo devi dargli un sogno.

Silvia Severi

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