Margherita Vicario e Madame: i nuovi volti dell’indie e del rap

Margherita Vicario e Madame: i nuovi volti dell’indie e del rap

ITALIA – Due generi diversi ma un comune denominatore: la capacità espressiva di distinguersi ed emergere nel difficile ambiente musicale. Ecco due retrospettive in una: Margherita Vicario e Madame, le nuove facce dell’Indie e del Rap italiano.

Dal pianeta musicale si espande a suon di indie e rap la potente aura femminile di due donne che hanno tradotto tutta la loro cultura e la loro brillante irriverenza in suoni e testi. Il panorama Indie trova il suo massimo esponente nella teatralità di Margherita Vicario, mentre il rap al femminile è attualmente rappresentato dalla giovanissima Francesca Galeano, in arte Madame, vista tra l’altro recentemente a Sanremo 2021. Nella scena musicale appartengono a due generi diversi, ma quello che le accomuna è la capacità espressiva di due donne che sanno quanto per le ladies sia, ancora oggi, difficile emergere in certi ambienti. L’intellettualità femminile trova in entrambe delle portavoce di finissimo talento. Oggi abbiamo deciso di dedicare questo spazio proprio a loro

PIANETA INDIE: SOTTO IL SEGNO DI MARGHERITA VICARIO

Attrice romana nata il 13 febbraio del 1988. La Vicario è figlia d’arte, suo nonno fu il famoso regista Marco Vicario, e suo padre seguì le sue stesse orme. Insomma, la piccola Margherita è sempre stata immersa nell’arte fino a diventare lei stessa una grande artista. Le sue esperienze sono iniziate con la recitazione, si forma presso l’Accademia europea di arte drammatica, dove si laurea nel 2009. Da giovanissima entra nel cast de I Cesaroni, dove affianca figure come Elena Sofia Ricci e Claudio Amendola e nel 2012 verrà scelta da Woody Allen per recitare nel suo To Rome with love. Parallelamente ha portato avanti anche i suoi studi canori e nel 2014 debutta con il suo album Minimal Musical. Tutto il suo talento si esprime perfettamente già nel suo primo progetto musicale, che sarà anche candidato al premio dedicato a Luigi Tenco. Ecco, in Minimal Musical i suoi percorsi confluiscono in testi e musiche dall’estrema carica espressiva. Le basi delle canzoni di questo suo primo album sono frizzanti, briose a volte quasi da stornello romano, suoni minimali e genuini che accompagnano i testi scritti dalla stessa cantautrice. Parole e concetti mai banali, dalle quali traspare la sua profonda cultura e tutto il suo essere tutta pepe! Molti i testi dedicati all’essere donna e soprattutto dedicati al diritto di essere una donna intellettualmente libera.

Nella sua Al Vernissage, traccia numero 2 del suo album d’esordio canta così: In mezzo a tutte quelle iene, sopravviverò, (Sui tacchi e via). Trattare con vecchi arricchiti beoni che osannano pigri e ambiziosi cafoni. Un circo perenne trainato da mere pulsioni. Sono frasi intenzionalmente provocatorie, che criticano un’élite che finge una profonda consapevolezza artistica e culturale ostentando quella che in realtà è mera estetica, una sorta di teatro della cultura con personaggi piuttosto grotteschi che si divertono, si baciano si fanno complimenti, si invidiano, si stimano e poi bevono! Nello stesso album alla traccia numero 7 c’è L’impotente. Il testo vuole essere una sorta di parodia: un uomo arriva ad una festa, forte del suo desiderio di conquista, si avvicina ad una donna elargendole diversi complimenti finché…lei non lo rifiuta! Il suo ego si sente oltraggiato e allora i toni cambiano. Il ragazzo dall’adulare la donna di fronte a sé inizia a sminuirla, non contemplando l’ipotesi del rifiuto come possibile. Le dice ad esempio: signorina lei a ballare è un’incapace…E poi le rammento che guardandola per bene, credo non sia degna neanche un poco del mio nome, lei non sa chi sono io! Frasi che richiamano concetti decisamente di subordinazione uomo/donna. Nel suo singolo La Matrona, troviamo invece una lettera aperta per tutte noi donne. Una lettera scritta da un’amica che cantando ci ricorda il diritto all’opporsi, il nostro diritto a lasciarsi andare, perché se fermi il cervello non muore nessuno.

Non solo, abbatte anche un grande tabù, il diritto al piacere fisico della donna, concetto al quale sarà dedicato anche il suo singolo Giubbottino. La Matrona ci suggerisce di non lasciare che le piccole gelosie sporchino i legami con le altre donne, sottolineando quanto sia essenziale la solidarietà al femminile: Non farti fregare dall’invidia, è importante, trovati un’amica. Nella stessa canzone ci dà un altro consiglio, fondamentale per chiunque debba lottare per veder realizzato il proprio sogno personale: Non farti fermar da chi hai davanti. Musica, parole, espressioni ed espressività marcata, elementi che possiamo ritrovare anche nel suo ultimo pezzo Orango Tango uscito alla fine di Febbraio, di cui sinceramente vi consiglio l’ascolto.

MADAME, LA NUOVA FRONTIERA DEL RAP AL FEMMINILE 

Arriva un nuovo astro, il suo nome è Francesca Galeano e in arte è Madame. Questa giovanissima donna a soli 18 anni sta rivoluzionando il mondo del rap e non siamo noi a dirlo ma è Marracash king del genere a conferirle questo titolo da capostipite. Sempre Marracash l’ha scelta per fare un feat con lei nella canzone L’anima, in cui il pianeta uomo e donna si incontrano in un dialogo interiore in cui c’è tutta la delicatezza e la forza di entrambi i sessi senza alcuna prevaricazione.

Madame, con il suo talento e le sue peculiarità artistiche, ha portato la visione femminile nella scena hip hop odierna, scena nella quale in Italia avevamo poche rappresentanti. Il singolo che l’ha portata nel mainstrem è stato Sciccherie uscito nel 2018, anno in cui l’artista aveva solo 17 anni. Porta con sé inizialmente l’immagine della ragazza della provincia di Vicenza, con le sue insicurezze e l’amica Anna nella quale vede un’immagine alla quale ispirarsi. In Sciccherie c’è tutta la sua identità innovatrice in quei testi dalla scrittura peculiare, con suoni da scioglilingua che cura sperimentando nuove tecniche canore, attraverso i quali racconta storie adolescenziali ma non per questo meno intense, anzi.

Chi di noi non ha vissuto i turbamenti dei primi amori, quei turbamenti che ti spingono ad essere la persona che da ubriaca urla forte il suo nome come dice nello stesso testo. La rapper, oltre a scrivere la canzone ne ha scritto anche il videoclip dove non ci sono nudità, nulla di più che la cantante su sfondo bianco, vestiti urban e tutte le sue sciccherie, a dimostrazione che il contenuto empatico è un mezzo sufficiente e valido per entrare intimamente in contatto con le nuove generazioni. Nel 2019 esce il suo singolo 17, pezzo con il quale affronta un tema cruciale quanto inedito: la figura della donna in Italia e la visione della donna in un mondo dominato da uomini come quello del rap dove non basta la voce, la penna, lo stile, il cuore in gola alla fine. Lei sta decisamente ribaltando le regole del gioco, con la sua voce che basta a fare hype e quei testi che coinvolgono i sensi, dal pensiero all’emozione.

Sempre in 17 si scaglia contro i social in cui impera l’immagine, definendole una vetrina a luci rosse come quelle di Amsterdam. Parla di come sarebbe bello che gli incontri avvenissero per una curiosità libera da filtri e come canta lei stessa le cosce più belle che quelle reali. In Italia il sesso non è arte solo pane per fanatici, quindi dice alle sue ladies di fare ciò che desiderano, di esprimersi liberandosi dal peso del dover corrispondere a rigidi schemi che la vedono come oggetto più che soggetto di desiderio o espressività.

TRA INDIE E RAP VERSO LA LIBERTA’ ARTISTICA FEMMINILE

Margherita Vicario e Madame sono due moderni baluardi della musica italiana al femminile. Seppur appartenendo a due generi diversi, a colpi di suoni e testi dal lessico volutamente sprezzante di ogni galateo imposto, portano avanti un’importante missione: emancipare l’arte e l’intellettualità femminile. Attenzione però! Quello che propongono è un concetto del tutto rivoluzionario in cui qualsiasi etichetta o sublimazione va completamente abbandonata in nome di quell’intenso dialogo tra maschile e femminile. Una donna può fare rap, può essere irriverente e il suo intelletto non è una minaccia, così come un uomo può essere delicato, al di là di ogni confine mai disegnato.

Silvia Severi

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