Distanziamento sociale. Stiamo diventando glaciali?

Distanziamento sociale. Stiamo diventando glaciali?

MONDO – Il mondo naturale si scongela e noi ci congeliamo. Tra distanziamento sociale e distanziamento da social network, gli esseri umani stanno andando incontro ad un Era Glaciale. Ecco i motivi.

Il distanziamento sociale è in atto da prima della pandemia. Sono moltissimi i cambiamenti che stiamo vivendo, dalla rivoluzione digitale alla pandemia che ci ha travolti come uno Tsunami. Queste due onde anomale hanno fatto naufragare i rapporti sociali. Il comun denominatore tra rivoluzione digitale e la pandemia è il distanziamento sociale. Il vero cambiamento lo stanno vivendo i rapporti sociali,  che risentono degli effetti collaterali di questi due grandi fenomeni. Non siamo fatti per comprendere tanti e velocissimi cambiamenti in così poco tempo. Allora vediamo quello che possiamo fare per acquisire una consapevolezza in più è comprendere al meglio quello che accade. In che modo il distanziamento, social e sociale, sta influenzando i rapporti sociali? Quali sono gli effetti del distanziamento? E soprattutto, cosa stiamo perdendo?

Cosa succede quando il distanziamento sociale è digitale

Per il mondo digitale prendiamo ad esempio i social network. Chiariamo una cosa, il social nasce con un intento di unione e collegamento. Nasce per abbattere i limiti geografici, ci ha dato la possibilità di mantenere e intraprende relazioni con persone fisicamente distanti. Ve lo dice una che senza il social non potrebbe proprio stare, avendo un compagno in America. Ma, purtroppo, questo non significa che ne facciamo un buon uso quotidiano. Offese, ingiurie e accanimenti che non creano di certo comunicazione, o comunque, nulla di buono. Lo schermo pone una distanza fisica e materiale tra gli interlocutori, questo è un dato di fatto. E forse proprio questa distanza ci fa sentire lontano dalle conseguenze delle nostre parole. Per fortuna, per strada non si assiste allo stesso scenario. E meno male! Ma tralasciamo l’effetto leone da tastiera, passiamo ad un altro livello. Il social network resta uno strumento di socializzazione. Il pericolo però è crearsi l’illusione che i rapporti umani siano privi di impegno.

 

Controindicazioni del distanziamento sociale online

 I meccanismi di socialità online influenzano quelli offline e il rischio è apprendere la semplicità di un qualcosa che ha invece una natura molto complessa, la relazione. C’è da dire che l’effetto cambia a seconda delle caratteristiche individuali dell’utente. Le persone con un’alta socialità saranno nella maggior parte dei casi dei soggetti che tenderanno a mantenere un’alta capacità relazionale mentre per i più introversi è facile cadere in una sorta di distacco dal mondo esterno. Non c’è quindi una vera e propria regola valida per tutti. Certo resta il fatto che l’illusione social è quella di una certa comodità dei rapporti.  Con la distanza data dai vari strumenti digitali posso schermarmi dalle mie paure. Anche il concetto stesso di amicizia ha preso un senso più misero, meno robusto. Le amicizie online hanno dinamiche molto fragili perché non hanno basi e quando le si confronta con i vecchi modelli di amicizia, il raffronto è improponibile.

Il rischio nei rapporti offline

Il rischio è che la qualità dei rapporti umani peggiori. I ragazzi, in particolare, potrebbero dare lo stesso spessore che danno ad un’amicizia online ad un rapporto reale con un famigliare. Oppure potrebbero valutare le persone e le emozioni con gli stessi parametri di internet: dove ogni cosa è replicabile o sostituibile, dove le emozioni, anche le più forti, durano qualche momento. A che pro impegnarsi in una relazione seria, duratura e basata sulla fiducia reciproca, quando si può cambiare partner con due click? Il reale rischio è quello che senza un’esposizione alle difficoltà delle relazioni vengano poi a mancare gli anticorpi emotivi necessari per collaborare con l’altro e superare insieme i vari ostacoli.

 

La nostra natura è sociale

La pandemia ci ha costretti ad una distanza sociale. Distanza necessaria in un’urgenza storica come quella che stiamo vivendo. Guardandoci da un punto di vista quasi antropologico, siamo animali sociali. Questo sforzo richiesto dalla situazione d’emergenza che ci ha travolti ci è costata non poca fatica. Ce le siamo inventate davvero tutte per ingannare la nostra solitudine e le giornate senza contatti. Scorte di lievito, pizze e torte di ogni genere, ci siamo dati all’arte del fai da te, al giardinaggio, alla lettura. Tutte azioni positive e creative, ma la compagnia di un affetto caro è decisamente tutta un’altra storia.

Anche la scienza lo dice, abbiamo bisogno di contatto

Prendere una semplice birra con un amico, fare un aperitivo, invitare qualcuno per un caffè e una chiacchera sono piccoli momenti semplici che racchiudono qualcosa che per noi è fondamentale, anche se a qualche cinico costa un po’ ammetterlo. Cosa ci rende umani? Cosa dà senso ad ogni nostra piccola cosa se non la condivisione? Quel momento con le persone che amiamo, con le quali ritagliamo sacri spazi di sfoghi, confessioni, leggerezza e scambio di idee. Un vero tocca sana per la nostra mente e il nostro spirito. Uno studio dell’Università di Oxford ha evidenziato che il contatto, soprattutto fisico, aiuta il nostro corpo a produrre endorfine. Ecco perché il tempo che passiamo con le persone che amiamo è estremamente importante, fungendo da collante tra noi e l’altro.

Cosa provoca il distanziamento sociale?

La scienza ci dice che bastano 3 mesi di distanza per deteriorare un rapporto. Per fortuna comunque esistono rapporti talmente solidi che possono essere esclusi da questa triste sorte. Inoltre, siamo esseri tanto adattabili quanto abitudinari. Per questo probabilmente una delle conseguenze sarà una sorta di disagio nel rivivere situazioni di socialità. C’è da dire che anche qui va sottolineata la differente reazione in base alla propria personalità. Anche se estroversi e non condividono il forte senso di frustrazione, per gli introversi si corre maggiormente il rischio del radicare una mancata esternazione delle proprie emozioni.

 

La necessità dei rapporti sociali

Come i nostri cari antenati avevano bisogno di stare in gruppo per salvarsi letteralmente la pelle a vicenda, oggi abbiamo bisogno degli affetti per affrontare le avversità. È nella nostra natura. Per questo i social si rivelano fondamentali, ora più che mai. Tuttavia, anche se abbiamo imparato a tenere alcuni rapporti in stand-by, altri, come le relazioni amorose, risultano molto più difficili da gestire a distanza. Magari tutto questo tempo di distacco e connessione web forzata si tradurranno in un ritorno alle piccole cose, ai piccoli momenti di condivisione. Mi piace pensare che li vivremo con maggiore consapevolezza e intensità. Mi piace credere che dopo questa ibernazione nasca quell’unico surriscaldamento che non nuoce a nessuno ma riscalda.

Silvia Severi

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