Enzo Maiorca, il guerriero della profondità

Enzo Maiorca, il guerriero della profondità

ITALIA – Era l”uomo che sfidava il mare rispettandolo più di ogni altra cosa. Scomparso 5 anni fa, oggi, 21 giugno, il sub siracusano Enzo Maiorca avrebbe compiuto 90 anni. Ripercorriamo la storia di un’eccellenza italiana. 

Enzo Maiorca è stato senza dubbio il più grande apneista italiano, un atleta fenomenale che, a suon di sfide e record, metro dopo metro, ha traghettato questa specialità, dal dilettantismo al professionismo. Per comprendere la portata sportiva di Enzo Maiorca basta ricordare che è stato tra il 1960 e il 1988 primatista mondiale 17 volte in assetto variabile e 6 volte in assetto costante. Il tutto naturalmente, senza un particolare supporto scientifico, arrivato solo parecchi anni più tardi.

Per comprendere invece Maiorca oltre la sfera sportiva e cioè nel nostro immaginario collettivo, bisogna invece paragonarlo ai grandi esploratori della terra come Scott o Amundsen, ai grandi aviatori come Lindbergh o la Earhart e ai grandi alpinisti come Hillary o Messner, tanta era l’ammirazione nei suoi confronti.

49 METRI SOTT’ACQUA

Il carattere era sanguigno, plateale, scorbutico. Il 22 settembre 1974 Maiorca sta tentando di stabilire un nuovo primato mondiale, deve raggiungere quota di 90 metri. Alle sue imprese assistono ormai milioni di spettatori e la RAI invia un cameraman subacqueo per riprenderlo con una telecamera mobile mentre compie la prima parte del suo record. Maiorca inizia la discesa e a venti metri di profondità si scontra con il cameraman, l’incauto Enzo Bottesini. Riemerge e si lascia andare a una sequela di imprecazioni così violente che gli costano l’interdizione dalla televisione per alcuni anni. Lui era così: un burbero che sembrava un guerriero, un guerriero siciliano indomabile.

Nel 1960 corona il suo primo sogno toccando -45 metri e battendo il brasiliano Amerigo Santarelli, il quale, nel settembre dello stesso anno, si riappropria del titolo raggiungendo i -46 metri; il nuovo primato dura poco perché già in novembre Enzo raggiunge i -49 metri. È l’inizio di una grande sfida che lo vedrà ai vertici assoluti per 26 anni, fino al 1986, anno in cui abbandona l’apnea a modo suo, scendendo all’incredibile profondità di 101 m.

LA RIVALITA’ CON JACQUES MAYOL

Impossibile non ricordare la rivalità, poi divenuta amicizia, ventennale con il grande sub francese Jacques Mayol, rivalità che ha ispirato anche un film dal titolo “Il Grande Blu” diretto niente meno che da Luc Besson nel 1988.

Due personalità opposte, due modi diversi di vedere la stessa cosa, due risvolti della stessa passione. Maiorca aggrediva la profondità con la rabbia e l’aggressività e la cultura di un personaggio omerico, Mayol basava tutto sull’introspezione e la meditazione ispirandosi a filosofie orientali.

Oggi sembra molto difficile comprendere cosa realmente significarono specialmente negli anni ’70 e ’80 quelle imprese negli abissi del Mediterraneo. Erano seguite da tutti i mass-media. Maiorca era diventato un vero e proprio mito nazional-siciliano e mediterraneo.

In una foto d’archivio del 24 settembre 1977 Enzo Maiorca ed il suo eterno rivale, il francese Jacques Mayol (S), s’incontrano nelle acque di Sorrento in occasione dell’anteprima del film ”Abissi ” di Peter Yates in una singolare gara di ”caccia al tesoro ”subacquea”.

Dopo aver cessato l’attività sportiva non ha smesso di essere protagonista dedicandosi alla difesa dell’ambiente mediterraneo, delle sue aree archeologiche e del suo paesaggio.

Per ricordare Maiorca riportiamo il testo della motivazione della medaglia d’oro che gli fu assegnata, nel 2004, dalla Marina militare. “Figura di spicco nello sport subacqueo, il senatore Enzo Maiorca nel corso della sua brillante carriera agonistica ha conseguito risultati eccezionali e preziosi riconoscimenti sia in patria sia all’estero, indissolubilmente legato al mare, che ama e rispetta, ha dominato la scena mondiale dell’immersione in apnea per un trentennio, prodigandosi, inoltre, con passione e determinazione per la salvaguardia del patrimonio naturalistico marino, limpido esempio d’amore per il mare, inteso come ragione di vita, ha contribuito, con la sua opera e la sua esaltante attività sportiva, ad accrescere il prestigio e il lustro della marineria italiana in tutto il mondo”.

Paolo Riggio

3 Responses to "Enzo Maiorca, il guerriero della profondità"

  1. Antonio Bramclet
    Antonio   14 Novembre 2016 at 17:20

    Le sfide di Maiorca mi hanno fatto innamorare degli sport subacquei. È stato un avventuroso sportivo che meritava di essere ricordato. Il suo carattere esplosivo lo rendevano ai miei occhi anticonformista e vero. L’episodio delle bestemmie fu molto divertente. Peccato che la Rai fosse guidata da ipocriti.

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    • Paolo Riggio
      Paolo Riggio   15 Novembre 2016 at 02:59

      Assolutamente d’accordo. Io purtroppo non sono riuscito a vederlo per limiti anagrafici, ma sono rimasto affascinato dalla sua figura.
      Il suo amore per il mare , il suo ascolto per quel mondo ha fatto sì che migliaia di persone si chiedessero cosa significava Per Ognuno andare sott’acqua e non sentirsi obbligatoriamente dei “pescatori subacquei”. Ha suggerito , quasi inventandolo, di aprire gli occhi e godersi tutte le emozioni che solo il mare può offrire.

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  2. Lamberto Cantoni
    Lamberto Cantoni   15 Novembre 2016 at 10:19

    Devo dire che non sono mai riuscito a pensare la sfida a chi va in profondità come uno sport. Maiorca l’ho sempre considerato una specie di giocatore d’azzardo alla ricerca dei limiti. Però una volta ci ho provato anch’io ad andare in profondità. A 10 M a momenti mi scoppiavano le emorroidi. Sono risalito talmente veloce da ritrovarmi con un salto sul gommone. Ho capito che non c’entrano solo i polmoni, ma è anche un problema di concentrazione contro la paura, l’angoscia. La sotto di blu non c’è nulla. Tutto diventa grigio e nero.

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