La Cenerentola de La Classique colora di favola la danza

La Cenerentola de La Classique  colora di favola la danza

BOLOGNA – Si è aperto ieri pomeriggio il sipario del palcoscenico del Teatro Il Celebrazioni su Cenerentola un gioiello della letteratura coreutica del Novecento. A portarlo in scena sono state le punte della Compagnia di Danza La Classique una fra le più accreditate crew a livello internazionale,  inoltre la compagnia è nota per essere portavoce della tradizione del balletto classico russo. Diretta da Elik Melikov la Classique è riconosciuta dal Dipartimento della Cultura della Città di Mosca e gode di una reputazione internazionale grazie alla preparazione dei suoi danzatori.

Le musiche di S. Prokofiev hanno creato un piacevole contrasto con le superbe scenografie di ispirazione seicentesca e i costumi meravigliosi, coevi dell’epoca nella quale C. Perrault avrebbe scritto la favola, hanno contribuito a riformulare un’ambientazione ad hoc. La stessa ricchezza delle melodie contraddistinte da una fervente vivacità ritmica influenzano la narrazione coreutica in maniera armoniosa e imprescindibile. La bella coreografia firmata da Rostislav Zakharov ha creato una sintonia molto palpabile con il folto pubblico che assiepava il teatro, gli spettatori hanno potuto assistere inoltre a un’esecuzione impeccabile, ricca di spunti e contraddistinta persino da un certo umorismo come anche suggerito a tratti dalla partitura musicale: bravissime infatti le due sorellastre rese impacciate, imbruttite ad arte e dalla studiata goffaggine nelle movenze, la matrigna vedova non più giovanissima che non avrebbe disdegnato lei stessa il matrimonio con il principe, fino al re padre bonario e ieratico insieme. Di grande effetto  il momento del ballo al quale matrigna e sorellastre si presentano con una mise più che improbabile si sono avvicendati parecchi momenti che, con più evidenza nel Primo Atto, hanno saputo tener desta l’attenzione di tutti, dati i tempi rapidi e la ricchezza degli avvenimenti intercorsi. Molto belle le scene collettive quali quella del ballo o della sensualissima danza araba, fino al finale dove la scarpetta sospesa a un filo che oscillava dall’alto tra Cenerentola e il Principe scandiva il ritmico passare del tempo ricordando al pubblico che si è trattato di una favola e in quanto tale i protagonisti “vissero per sempre felici e contenti”.
Interessanti i giochi di luci con proiezioni ad hoc per ricreare i momenti clou della storia, una narrazione chiara nel presentare le vicende, in modo da agevolare quegli spettatori meno abituati a questo tipo di spettacolo. Ben ponderato poi è stato il gioco teatrale intelligente ed economico che ha saputo pur nello spazio di un palcoscenico, mostrare i vari spostamenti di luogo pur con varianti minime ma riuscite.

Una compagnia solida quella della Classique che ha saputo una volta ancora sorprendere il pubblico per l’ottima resa in questa superba Cenerentola merito della preparazione dei suoi danzatori, l’eccellenza dei protagonisti principali in primis  si conferma non solo perché  parliamo di artisti tecnicamente ben formati ma  anche grazie alla loro espressività e da quella loro evidente capacità di ben calarsi nei ruoli e farli loro.

Ciò che più mi premeva di rendere con la musica di Cenerentola era l’amore poetico tra lei e il principe, la nascita e il fiorire del sentimento, gli ostacoli su questa via, la realizzazione di un sogno. Ho cercato di far sì che lo spettatore non rimanga indifferente alla sventura e alla gioia” (S. Prokofiev)

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Daniela Ferro

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