ITALIA – Prendendo ispirazione dal cartoon del 1991, la versione live action de La Bella e la Bestia ha finalmente preso vita sul grande schermo aggiudicandosi il podio della classifica dei film più visti lo scorso weekend in Italia.
Si narra che le origini de La Bella e la Bestia si possano rintracciare nell’amore impossibile della famosa favola di Apuleio, Amore e Psiche, e che, ripresa la storia da numerosi scrittori come Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve e Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, la fiaba sia stata tramandata e rielaborata con diversi linguaggi di epoca in epoca. L’ultimo riuscito esperimento cinematografico è della Disney che ha trasformato in carne ed ossa gli innumerevoli personaggi del film d’animazione con cui nel ’92 vinse un premio Oscar per la colonna sonora e le canzoni originali firmate da Alan Menken. In linea con il musical originale sono infatti diverse scene cantate, come quella in cui Belle attraversa il suo paese scrutata con diffidenza dagli altri abitanti e quella in cui la ragazza nel castello della Bestia si gode l’incredibile e colorato spettacolo degli oggetti animati che le servono la cena.
Nella pellicola diretta da Bill Condon, la Bestia è Dan Stevens, conosciuto dal grande pubblico per la serie TV “Downton Abbey”, e Belle è Emma Watson: l’attrice interpreta magistralmente, anche grazie alle sue caratteristiche fisiche, una principessa non convenzionale che, animata dalla passione e dalla curiosità, legge libri e non sogna il matrimonio ma la libertà di vivere avventure in giro per il mondo. Considerata nel suo piccolo villaggio francese di provincia una pecora nera, la fanciulla entrerà lentamente in sintonia con l’orrenda creatura oppressa da un sortilegio e trincerata nel suo castello. La Bella e la Bestia rappresenta la vicenda di due outsider che s’incontrano, si comprendono e s’innamorano proprio per la loro unicità; il messaggio è ulteriormente enfatizzato nel film dall’innovativa presenza di diverse culture ed etnie e per aver dato a Le Tont, braccio destro di Gaston, la caratteristica dell’omosessualità. E che la Disney consideri la diversità come un valore aggiunto ce lo ha già dimostrato in diverse occasioni, basti pensare al recente Zootropolis, premio Oscar in cui si condanna ogni forma di discriminazione, e Frozen, sovrana dei ghiacci che rivolgendo il suo amore alla sorella stravolge il reiterato cliché favolistico del principe e della principessa che “vissero felici e contenti”.
Nel movie alcuni dei personaggi acquisiscono un’interiorità più profonda: Maurice, padre della protagonista interpretato da Kevin Kline, per portare in salvo la figlia in fasce è costretto ad allontanarsi dalla moglie affetta di peste soffrendo enormemente, e il Principe, ancora bambino, subisce il violento trauma del distacco dal letto dalla mamma malata. L’introduzione di nuove presenze animate nel castello, come il pianoforte Cadenza, l’aggiunta di dialoghi e della capacità dello specchio magico non solo di far vedere l’altrove ma anche di potercisi teletrasportare, il cast d’eccezione e le atmosfere ricreate grazie agli effetti speciali e alla cura del dettaglio, rispolverano in questo lungometraggio il potere magico de La Bella e la Bestia. Una curiosità? In origine la parte della Bestia fu proposta a Ryan Gosling il quale la rifiutò preferendo La la land, d’altro canto la parte di Mia, interpretata nel film vincitore di 6 premi Oscar da Emma Stone, venne offerta in primis a Emma Watson che invece optò per il classico Disney.
Dopo gli ultimi live action Maleficent, Cenerentola, Il libro della giungla e La Bella e La Bestia, non ci resta che aspettare di vedere altri eroi della nostra infanzia prendere forma umana davanti ai nostri occhi, primo tra tutti La Sirenetta che secondo indiscrezioni verrà interpretata da Chloë Moretz, e non secondo per importanza nel nostro immaginario, Campanellino, alla quale verrà dedicata un’intera pellicola.
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