ROMA – Dietro le quinte delle sfilate, inaugurazioni di atelier, opening party e fashion show. Vivere a 360°Altaroma. Vedere e toccare l’alta moda da vicino. Capire il mondo che si divide tra sogno e realtà.
Dal 6 al 9 luglio ho avuto la possibilità di partecipare attivamente all’edizione estiva di Altaroma. Come giornalista sono riuscita, grazie a MyWhere, ad assistere alle sfilate. Ma come studentessa, del Master in Comunicazione e Marketing per la moda dell’Istituto Europeo di Design, sono riuscita a partecipare al backstage delle sfilate. Addentrarsi all’interno del settore moda ti fa capire come questo mondo è pieno di contraddizioni.
Reale e mistico allo stesso modo. Dove il confine tra realtà e sogno è così sottile da non capire affatto dove inizia l’uno e termina l’altro.
Con gli articoli pubblicati su MyWhere avete capito la mia esperienza da giornalista. Adesso, la stessa esperienza ve la racconto come studentessa di fashion.
Grazie alle agenzie di moda, come la Mazzini Eventi e From studio, sono stata selezionata come vestierista nelle sfilate di Haute Couture che si sono susseguite al Guido Reni District.
Vi chiederete cosa fa la vestierista?
La vestierista si occupa dei vestiti della modella/modello nelle sue varie uscite, deve stare attenta che ci siano tutti, che siano stirati, puliti e privi di ogni imperfezione. Dopo essersi assicurata di questo, seguendo la scaletta di uscita in passerella dei modelli, li aiuterà a vestirsi il più velocemente possibile, uno dopo l’altro, in ordine di uscita. Il look di ogni modello deve essere perfetto, solo a questo punto verrà mandato in fila per la passerella.
I’M Isola Marras, Sylvio Giardina, Erkan Coruh e Soocha della stilista coreana SooJung Cha, sono state le sfilate di Altaroma che mi hanno vista impegnata come vestierista.
Rigorosamente vestita di nero e con abiti confortevoli, la mia esperienza nel dietro le quinte di Haute Couture inizia dall’abito. Ancora un mistero il perché le vestieriste si devono vestire in total black.
Due ore prima dell’inizio della sfilata è il call time. Quanto tutto è tranquillo. Le modelle sono al trucco, i parrucchieri aggiustano l’ultimo ritocco. Noi vestieriste abbiamo il dovere di studiare, conoscere l’outfit e i cambi della modella assegnata, secondo la foto che accompagna l’appendiabiti. Puoi prepararti, osservare quanto vuoi, ma saranno due secondi di frenesia ed entusiasmo puro. Tutto sarà concentrato sul ritorno della modella dalla passerella, quando la dovrai svestire, rivestire e farla ripartire.
Adesso è venuto il momento di entrare nel vivo della mia esperienza nel dietro le quinte.
Indimenticabile il mio primo backstage della sfitata. Due cambi, una modella italiana Federica e il debutto di un giovane stilista: Efisio Rocco Marras, figlio dell’acclamato Antonio.
La sfilata è di I’M Isola Marras. Una linea tutta dedicata alle giovani generazioni. Dove creatività e nuove idee si incontrano. Outfit contrastanti e all’avanguardia dove gli ideali romantici della gioventù incontrano l’estetica punk underground.
Creatività, quindi, ma anche puro divertimento nel dietro le quinte. Risate, bottiglie di spumante stappate alla fine della sfilata. Ma anche gli abbracci ad Efisio per essere riuscito nell’impresa. Questa è quello che conserverò di questa esperienza.
Dalle foto qui sotto potete vedere la mia modella. Niente di complicato, ma essendo la prima esperienza ero agitata. Pensavo che non avrei avuto il tempo per la cura dei dettagli e degli accessori, visto che erano diversi ad ogni cambio d’abito. Mentre c’erano le prove generale io studiavo e memorizzavo il tutto.
“Non ho mai assistito ad una sfilata così pazza. Neanche Dolce & Gabbana”. Queste le parole di Federica, quando mi ha salutata.
Un’atmosfera familiare è il dietro le quinte di Sylvio Giardina, che ha portato ad AltaRoma il progetto “HC #01”.
Da questa foto potete vedere il vestito di Roksana: rosa antico, tulle. Il bustino sostiene il velluto dipinto a mano, il pizzo ricamato a filo con intarsi in raso o leggeri drappeggi di plissé a due colori.
Più che il backstage di una sfilata mi sembrava di stare una semplice sartoria. Le sarte più anziane raccontano gli anneddoti di come hanno visto nascere la vita artistica di Sylvio Giardina. Le sarte più giovani, invece, sono ben concentrate sul da farsi. Fanno gli ultimi controlli, guardano attentamente che gli abiti siano perfetti e mettono in riga le loro colleghe più anziane. Tutto in perfetta sintonia, dove lo scherzo e le risate sono d’obbligo.
Noi vestierista avevamo il compito di essere vigili sul lavoro delle sarte più sagge, perché un occhio più giovane è sempre meglio. Venivamo associate ad una modella e ad una sarta anziana; con un’unica raccomandazione: “Vogliamo vedere il tulle ampio e che svolazza”.
Familiare ma anche emozionante. Di sicuro lo era Giardina alla fine della sua sfilata.
Emozione con un sapore orientale è il dietro le quinte de “La via della seta” di Erkan Çoruh.
Qui l’outif era ben più complesso. Pantaloni da spacchi larghi che creano volumi ampi e ariosi. I foulard dipinti hanno fantasie come fiamme del fuoco realizzate con i colori brillanti dell’arcobaleno a rappresentare la visione di un miraggio all’alba nel deserto.
Bellissimi nel tatto, ma complicatissimi nel farli indossare alle modelle. Franciska era la mia modella. Aveva due cambi (nella foto uno dei due).
Ma la vera e propria impresa per lei e per le altre modelle erano le scarpe che lo stilista turco aveva creato appositamente per la sfilata.
A molte ragazze le scarpe non entravano e lui prima di qualsiasi prova generale, provava, sfilacciandone una ad una, a farle adattare al loro piede. Un dolce e simpatico mastro Geppetto.
Caso ha voluto che dopo la sfilata io abbia fatto la conoscenza di alcune ragazze turche che mi hanno illustrato che le simpatiche e per niente comode scarpe di Erkan venivano utilizzate durante l’impero ottomanno per il tradizionale bagno Amman.
Ciò che ho imparato da questa esperienza?
Una vestierista deve essere molto veloce ed attenta ad ogni particolare. E’ un mestiere consigliabile ad ogni persona che sia amante del mondo della moda: scoprire cosa sta dietro alle bellissime sfilate che vediamo in tv, il backstage, la frenesia che c’è lì dentro, l’emozione nel vedere la modella che tu hai vestito su un giornale e poter esclamare dentro di te: “Eccola! Lei è quella che ho vestito io!”, è veramente incomparabile.
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