Il progetto speciale Athlovers, dove il fashion meets technology

Il progetto speciale Athlovers, dove il fashion meets technology

FIRENZE – Cinque i brand selezionati che hanno realizzato collezioni speciali in collaborazione con REDA. A Pitti Uomo 93 debutta Athlovers.

Siete amanti dello sport? Ma proprio amanti amanti? Di quelli che andrebbero in giro indossando sempre una tuta da ginnastica? Oppure più semplicemente vi piace vestire comodi, senza le costrizioni di giacca e cravatta? Ebbene, per voi si sta aprendo un mondo di novità. Sul quale Pitti Uomo ha acceso i riflettori con il progetto Athlovers, che ha debuttato in Fortezza da Basso durante l’ultima edizione della kermesse fiorentina della moda maschile.

In collaborazione con REDA (storico lanificio biellese, per la prima volta a Pitti Uomo), sono stati selezionati alcuni tra i marchi più significativi del panorama sportivo/lifestyle, che per l’occasione hanno realizzato una collezione utilizzando il tessuto tecnico della linea REDA Active.

Ma va detto che Pitti Uomo non da oggi tiene d’occhio questo che è ormai un trend consolidato. L’abbigliamento sportivo, quello performante per gli atleti, si sta sempre più insinuando nella vita di tutti i giorni. Un nuovo lifestyle, nel senso di modo di vestire ma anche di affrontare la vita, che dunque coniuga comfort, materiali e tessuti altamente performanti, traspiranti, antivento e anti pioggia, che si lavano e si asciugano velocemente, ma allo stesso tempo eleganti e confortevoli sulla pelle.

Questo è possibile non solo grazie ad un design innovativo e a tecniche consolidate di progettazione (pensate per permettere all’atleta il massimo del risultato), ma anche grazie all’uso di materie nobili come la lana. Naturalmente trattata in modo da essere lavabile, che non si sgualcisce e, magari, non si stira.

Lana rivoluzionaria

Alla lana, per esempio, è particolarmente affezionato Arendt van Deyk, fondatore di Aeance (da AEsthetics, Ascetic e performaNCE) brand tedesco di abbigliamento sportivo minimalista, ma rigoroso e sofisticato: «Grande invenzione la lana – esclama – Capace di tenerti caldo d’inverno e fresco d’estate!». Aeance unisce in modo brillante l’aspetto tecnico e funzionale dell’abbigliamento sportivo all’eleganza del dailywear, con particolare attenzione all’ecologia grazie all’utilizzo di materiali riciclati e rinnovabili.

E se state pensando “peccato siano collezioni da uomo”, tranquille. Si tratta, infatti, di collezioni pensate per essere indossate sia da lei che da lui. Come dimostrano le taglie, che arrivano anche alla XXS o i colori molto femminili di certi capi. Moglie e marito, proprietari del brand americano Isaora, per dire, si scambiano regolarmente i vestiti. D’altra parte, la giungla metropolitana mette a dura prova tutti, a prescindere dal genere.

Urban warriors

Se quelli di Aeance sono “ninja metropolitani”, a veri e propri urban warriors, combattenti di città, impegnati nella quotidiana lotta per la sopravvivenza nel caos perenne e frenetico delle nostre metropoli, pensa, invece, GR1PS. E ne ha ben donde.

Si tratta di un marchio il cui background è nientemeno che quello degli atleti del Jiu Jitsu brasiliano. Per loro GR1PS realizza da anni l’abbigliamento tecnico e in particolare il kimono, portandovi il gusto (con successo, diventando brand di riferimento) e la vestibilità italiana (è marchio di Treviso).

Un bel giorno di un paio di anni fa si sono detti: perché non vestiamo gli atleti anche quando non combattono? Da lì alla prima vera e propria collezione di lifestyle il passo è stato breve. In tessuti e performanti e lycra tecnica, i capi sono pensati in funzione della comodità. «I dress code stanno cambiando – dice sicuro Damiano Binardi, sales manager del marchio – Oggi c’è voglia di comodità».

Il progetto Athlovers

Del progetto Athlovers fanno parte anche 42.54 (Belgio) e Dyne (Stati Uniti).

Il primo è stato fondato da due amiche, atlete medaglie d’oro alle Olimpiadi di Pechino. È fashion oriented e dal mood ribelle.

La parola d’ordine del secondo è Fashion meets technology. D’altra parte il suo background è di tutto rispetto. Il fondatore è Christopher Bevans che vanta collaborazioni importanti come quella con Nike. Perché dunque stupirsi se la collezione si ispira ad un dinamismo super contemporaneo.

Devo dire che queste collezioni esercitano su di me un fascino tutto particolare. E voi? Siete pronti a sostituire il cappotto di lana o il pantalone di velluto a coste con i loro discendenti in lycra ultraleggera e tessuti stretch, che non fanno sudare d’estate né gelare d’inverno e si adattano all’umidità e al calore corporeo?

Romina Pellecchia Velchi

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