PITTI UOMO – La nuova tendenza delle calzature per la stagione primavera/estate 2018 secondo Lumberjack e oXs: comfort e tecnologia, design e innovazione. Tra passato e futuro.
La vita era già logorante al tempo di Ernesto Calindri, figurarsi oggi. Per fortuna la tecnologia e internet aiutano a stare al passo con i tempi – veloci e frenetici – della società moderna. Ma ancora di più aiuta un buon paio di scarpe comode, anzi confortevoli, a prova di clima (che sia caldo, piovoso o freddo) a prescindere dalle stagioni (che come noto non ci sono più…). Se poi sono scarpe fashion e di design, di quelle che si possono indossare anche in ufficio (se non proprio per la riunione con il capo) ed esaltano la personalità, tanto meglio. Si può dare uno sguardo a Lumberjack e oXs e alle collezioni presentate a Pitti92.
Lumberjack, design e avanguardia
Minimo comun denominatore, per una scarpa di questo tipo, non può che essere la qualità, l’attenzione per i dettagli, il design, l’uso di materiali performanti e tecnologie innovative. Che è la mission che si è data Lumberjack. La collezione S/S 2018, presentata a Pitti92, è ben illustrata da Louis, il modello di scarpa sailor protagonista della linea. Una calzatura versatile e leggera, dal mood contemporaneo e dal design essenziale. Ma che è anche un piccolo concentrato di tecnologia all’avanguardia.
Realizzata in collaborazione con Vibram, la suola super-grip garantisce un’aderenza massima su qualsiasi superficie pur essendo leggera. Il sottopiede anatomico in EVA preformata, con un inserto Shock Absorber posizionato sul tallone, protegge e ammortizza i colpi. Il tessuto tecnico performante (con inserti in pelle) con cui è realizzata la tomaia rende Louis la scarpa perfetta per il tempo libero. I Navy Blue, light grey, beige e off black, colori classici dallo stile senza tempo, la rendono adatta anche per la vita di tutti. Si chiama invece Velvet Glove System la tecnologia con cui è realizzata la Move. Una sneaker pensata, appunto, come un guanto per la massima flessibilità e il massimo comfort.
For “Urbanatures”
Dai boschi incontaminati del Canada alla giungla della città. Lumberjack continua dunque sulla strada della innovazione ridisegnando la propria identità outdoor in chiave urbana. Le linee e le collezioni (non solo scarpe ma anche abbigliamento e accessori con la nuova etichetta “WE by Lumberjack” che ha debuttato a gennaio sempre a Pitti) sono pensate per quelli che il marchio con la foglia d’acero ha ribattezzato gli “urbanatures”, «persone che sanno vivere la città con spirito naturale. Boscaioli digitali, coltivatori urbani, ninfe metropolitane, bikers futuristi».
Una strategia che sta dando buoni frutti. Il marchio di calzature fondato nel 1979 (e che dal 2012 fa capo al gruppo turco Ziylan) ha concluso il 2016 con un fatturato di 36 milioni di euro (+10,6%), registrando un raddoppio rispetto al 2013. Per il 2017, il marchio stima di raggiungere i 40 milioni grazie soprattutto all’export, come ha spiegato Andrea Vecchiato, AD di Lumberjack: «Ci aspettiamo un export in importante crescita, che arrivi a pesare per circa il 20% del fatturato, puntando a conquistare il 35% negli anni successivi».
Fa parte di questa strategia l’apertura entro settembre del primo negozio a Dubai. Ma chiamarlo negozio sarebbe riduttivo. Non sarà il classico store di scarpe, ma uno spazio innovativo pensato come «strumento di comunicazione con il consumatore», spiega ancora Andrea Vecchiato. Una parte dello store sarà adibita ad eventi e focus tematici. Una sorta di vetrina mobile; un dialogo continuo dentro e fuori dai social, per veicolare in modo innovativo i valori del brand nei quali la tribù degli urbanatures si riconosce a 360 gradi: praticità, funzionalità, emozionalità, design italiano. «Il consumatore è più fedele al brand se si riconosce nella sua filosofia», conclude Vecchiato nello stand allestito a Pitti92.
oXs, “Only for radical lovers”
Ma chi sono gli “urbanatures”? Uomini e donne che si spostano e viaggiano. Per affari o per svago. Passando da un impegno all’altro (di lavoro o di tempo libero) senza soluzione di continuità nella stessa giornata. La comodità e la versatilità diventano così necessità imprescindibili. Ma non devono mancare l’originalità, il carattere e la tradizione. Quel “di più” che fa distinguere dalla massa ed enfatizza lo stile personale. A questo ci pensa oXs che con la collezione S/S 2018 (presentata a Pitti92) compie quasi una mission impossible: unire passato, presente e futuro.
Correva l’anno 1991. Vicino ad Ancona, nelle Marche, vedeva la luce la prima scarpa. Quello che sarebbe diventato il modello iconico di un brand made in Italy ma dal respiro internazionale. Si tratta dello scarponcino Frank. Oggi oXs lo ripropone identico nei tratti essenziali, ma reinterpretato con dettagli di tendenza. E un mix di stili diversi che ne rafforzano identità e unicità. Con un chiaro riferimento ad un heritage di cui andare davvero fieri. Come il gros-grain su cui compare la scritta a contrasto “Radical Lovers” (che era il claim degli anni Novanta) o “Est. 1991”.
Ripartire dalle radici
Con gli anni le collezioni oXs si sono arricchite di modelli e rivisitazioni contemporanee, mixando gli stili. La collezione S/S 2018 vede il debutto di Valentina Curzi come giovanissima art director del brand. Vi troviamo l’anfibio Amtrac, riproposto con materiali sfoderati, reti e knit stretch, con il plus di un design leggero adatto alla stagione calda come la suola brevettata XL EXTRALIGHT; Woobie, la scarpa casual dalla suola in gomma e ventose; Humvee, versione fashion della sneaker.
Ma la sostanza è la stessa. Guardare al (anzi meglio, anticipare il) futuro senza tradire la propria storia e il proprio Dna. Anima grunge, ispirazione militare, workwear, urban utility. Restano questi i tratti essenziali del brand. Perfetti per colui (o colei) che affronta lo spazio urbano come un terreno di conquista. Cui si aggiungono materiali tecnici e tecnologie innovative per stare al passo (è il caso di dire) dei tempi.
«Modelli dall’estetica classica ma in grado di cogliere lo spirito dei tempi», come ha spiegato Valentina Curzi. «Guardare al passato ma con occhi nuovi», perché l’autenticità passa per «il ritorno alle origini» e noi «abbiamo una storia e tante radici» rivendica orgogliosamente.
Airborne (per lei) e Airdrop (per lui) sono la sintesi di tutto ciò. Fanno parte di un progetto nel quale le scarpe sono realizzate con un mix inedito di materiali tecnici, calzetti elastici, pvc, intrecci e suole originali – per design e tecnologia – ultra-extralight. Calzature leggere, confortevoli, stilose e dall’inconfondibile carattere non convenzionale.
Globale e locale
oXs rimane un’azienda familiare, made in Italy (anzi made in Marche) ma lanciata a livello globale, come il consumatore al quale si rivolge. La prossima apertura avverrà a Shangai e tra i progetti, svela Valentina Curzi, quello di investire nella musica e nei concerti. Non ha ancora un monomarca in Italia. «Ma chissà?».
Pitti92, tendenza calzature: comfort e tecnologia
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