VERONA – Il progetto di Sannio Falanghina ha attirato l’attenzione delle principali autorità del mondo politico. Tra i presenti, il ministro Luigi Di Maio, il governatore del Veneto, Luca Zaia, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ed il sottosegretario del Mipaaft, Alessandra Pesce, insieme alla delegazione del distretto beneventano.
La 53′ edizione del Vinitaly è ormai agli archivi e come sempre, da grande appassionato e ospite fisso della manifestazione, voglio dire la mia sul Salone Internazionale del Vino e dei Distillati, offrendovi numeri, statistiche e bilanci.
Innanzitutto voglio esprimere la sensazione principe una volta uscito dalla kermesse: Vinitaly sta crescendo anno dopo anno e si sta trasformando sempre più in un evento internazionale. Gli organizzatori l’hanno definito il Vinitaly più grande di sempre e guardando i numeri non posso che dargli ragione: 125 mila presenze da 145 nazione, 33 mila presenze di buyer esteri (più 3% rispetto allo scorso anno) 100 mila metri quadrati espositivi netti e un’organizzazione sempre più professionale e precisa. A conferma di questo anche i numeri di Vinitaly and the City che ha visto quest’anno un aumento da 60 mila a 80 mila wine lover sparsi per il salone.
Insomma, risultati importanti e in continua crescita, fa piacere. Sono un grande appassionato di vini e di enogastronomia e ogni anno riesco a prendermi un po’ di tempo per fare un salto al Vinitaly. Anche quest’anno ho incontrato molte aziende. L’entusiasmo e l’originalità non mancano mai, per i vari produttori, il Vinitaly rappresenta una vetrina a dir poco fondamentale.
Tra quelle che mi hanno colpito maggiormente (non solo per la qualità dei vini ma anche per tutti i mini eventi collegati organizzati) voglio soffermarmi soprattutto su Sannio Falanghina “Città Europea del Vino 2019”, grande protagonista della manifestazione di quest’anno.
Nella 4 giorni dedicata al mondo wine, Sannio Falanghina ha proposto il progetto BioWine (Biological wine innovative environment) per il trasferimento di buone pratiche per la tutela dell’ambiente in viticoltura, e sull’immenso patrimonio enologico del distretto Sannio Falanghina, che ha ottenuto il prestigioso riconoscimento da Recevin (European Network of Wine Cities), la rete delle 800 Città del Vino presenti in 11 Paesi europei.
VINITALY, IL MINISTRO DI MAIO ED I GOVERNATORI ZAIA E DE LUCA BRINDANO A SANNIO FALANGHINA, CITTÀ EUROPEA DEL VINO 2019
Non potevo perdermi nulla dello spazio espositivo dedicato al Sannio Falanghina, un’eccellenza italiana senza pari quando si parla di questo settore, un’eccellenza proiettata verso il futuro, che ha attirato l’attenzione anche delle principali autorità del mondo politico. Tra i presenti, il ministro Luigi Di Maio, il governatore del Veneto, Luca Zaia, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ed il sottosegretario del Mipaaft, Alessandra Pesce, insieme alla delegazione del distretto beneventano.
LE PAROLE DI ALESSANDRA PESCE, PASQUALE MAGLIONE E VINCENZO DE LUCA
Ecco alcuni estratti delle principali dichiarazioni rilasciate. “Il riconoscimento a Sannio Falanghina – afferma il sottosegretario Pesce – è la testimonianza dell’impegno e dei risultati ottenuti dal distretto sannita, che è riuscito a mettere a sistema e a sostenere una filiera integrata, in grado di esprimere le eccellenze del territorio in termini di prodotto, di paesaggio e di turismo. Valori che rappresentano un nuovo volano per lo sviluppo sostenibile. Puntiamo sul Sannio e sulle potenzialità del sud con un’azione completa di valorizzazione del made in Italy su scala nazionale ed internazionale”.
L’argomento caldo è stato sicuramente il progetto BioWine come vi ho riferito in precedenza, un progetto fresco e ultramoderno, asset portante e fondante del dossier inviato a Bruxelles a supporto della candidatura, e sull’immenso patrimonio enologico del distretto Sannio Falanghina che si propone di definire ed applicare uno statuto del Paesaggio rurale.
“E’ un momento molto importante per l’intera provincia beneventana e per il sud – precisa l’onorevole Pasquale Maglione, membro della commissione Agricoltura alla Camera – ed è un riconoscimento alla capacità del territorio di unirsi in un distretto e promuovere un vino di qualità. Un progetto ambizioso, sostenuto dal Mipaaft e da tutte le forze politiche, che non può concludersi nel 2019 con la capitale europea del vino ma che deve continuare, puntando sulla programmazione pluriennale e sulla visione strategica del territorio”.
Una opportunità straordinaria per valorizzare il comparto regionale – considerato che il Sannio, da solo, rappresenta il 50% della produzione di vino campano – e per promuovere i numerosi progetti di Sannio Falanghina, dedicati a sostenibilità, urbanistica, paesaggi del vino ed innovazione in agricoltura.
“La Regione Campania – spiega il presidente Vincenzo De Luca – curerà la Città europea del Vino 2019 come un prete all’altare. Questa edizione del Vinitaly la possiamo dedicare, e siamo tutti quanti orgogliosi e felici, a Sannio Falanghina. È un motivo di onore per tutti noi ed è un lancio ulteriore per le produzioni della Campania sul piano nazionale ed internazionale”.
Insomma, puntare sul Sannio e sul sud con un’azione di valorizzazione su scala nazionale e internazionale è un punto fondamentale dal quale non si può transigere.
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