Res Amissa: Virgilio Sieni reinventa Schubert e Bach all’EstOvest Festival

Res Amissa: Virgilio Sieni reinventa Schubert e Bach all’EstOvest Festival

TORINO – Il progetto ideato da Claudio Pasceri ha preso forma al Museo Egizio. Grande protagonista Virgilio Sieni che si è esibito su musiche di Schubert, Levinas e Bach eseguite dal quartetto Next – New Ensemble Xenia Turin. Ecco il nostro racconto della serata.

Venerdì 18 ottobre si è rinnovato al  Museo Egizio uno degli appuntamenti classici della rassegna EstOvest Festival, giunta ormai alla sua diciottesima edizione, il Cushion Concert, ovvero quel concerto suggestivo, all’interno della maestosa Galleria dei Re, in cui lo spettatore può godere di suono e arte performativa, portandosi il cuscino, su cui sedersi, da casa. Quest’anno è andato in scena Res Amissa, progetto ideato da  Claudio Pasceri, che ha avuto come protagonista il danzatore Virgilio Sieni, che si è esibito sulle musiche di Schubert, Levinas e Bach, eseguite dal quartetto Next-New Ensemble Xenia Turin.

Res Amissa, ovvero cosa perduta, è innanzitutto l’incontro tra il danzatore e strabiliante coreografo Virgilio Sieni e la sua interpretazione della musica, vista come percorso intimo e autobiografico, vissuta come substrato su cui si innesta il gesto, il passo, il ritmo e la misura dell’essere umano.

Il tutto è indagato attraverso la danza. “È un percorso che vive nella dimensione del momento – ha spiegato Sieni al numeroso pubblico venuto per vederlo – e in questo caso possiamo parlare di improvvisazione, e per questa ragione avrò bisogno del pubblico, a cui di volta in volta, se la richiesta vi sembrerà opportuna, mi rivolgerò per invitarlo a farne parte”.

E così il gesto si è insinuato, complice la musica di Schubert, Levinas e Bach, in mezzo a chi era lì in sala, e con fermezza e garbo Sieni l’ha tracciato e poi l’ha trasportato, incantando nel gesto di un bambino o nella consapevole maturità di una bella donna, si è fatto forza tra le braccia di un ragazzo e tenera composizione tra i gesti consapevoli della musicista. Lo spettacolo è diventato corale, si è fatto richiesta e urgenza, camminando sul filo delle tensioni umane, fino a giungere alla catarsi, dalla morte fisica, dal singolo gesto, al linguaggio che diventa significante e significato, si fa memoria comunicativa e infine abbandona il passato, dopo essersi immerso in esso, e attraverso la morte fisica diviene trasfigurazione metafisica.

L’esecuzione della Next-New Ensamble Xenia Turin ha incantato, con Adrian Pinzaru e Eilis Cranitch al violino, Costanza Pepini alla viola e Claudio Pasceri al violoncello. E proprio al direttore artistico della rassegna, Claudio Pasceri, di cui abbiamo già avuto modo di apprezzare le qualità artistiche e umane, e che il grande compositore tedesco Helmut Lachenmann, così ha descritto: “Il Violoncellista meraviglioso Claudio Pasceri mi ha impressionato tanto per via della sua musicalità e della maestria sovrana sul suo strumento, nonché per la sua competenza nella musica di oggi”, ci ha raccontato qualcosa in più dello spettacolo di danza e musica che abbiamo visto:

RES AMISSA

Res Amissa, titolo del progetto, è anche una raccolta poetica di Giorgio Caproni, in cui il poeta lamenta che il rapporto tra l’essere umano e ciò che lo circonda è ormai perduto, avete cercato in quei versi il titolo a questa riuscitissima performance?

Il progetto ha questo titolo proprio ispirato da quella raccolta poetica, e l’ha voluto Virgilio Sieni, io avevo pensato a una poesia di Borges, ma Sieni si è ispirato a Caproni, proprio per la tematica toccata e a noi è sembrato un filo conduttore calzante; pur non legandolo alle mille sfaccettature dell’opera di Caproni, l’idea di fondo è di sicuro la stessa”.

Cosa lega il ballo alle musiche dei tre compositori e qual è il tema conduttore?

La tematica di tutto il percorso della manifestazione, quest’anno è il silenzio, nelle sue diverse forme e attraverso i più svariati cammini; in questo caso è un cammino interiore, in una forma

più assoluta, dove si vede di meno l’uomo che c’è dietro alle architetture, come nel caso di Bach con le variazioni Goldberg, o nella tragedia romantica di Schubert o in una forma estremamente lavorata di variazioni, col primo quartetto di Michaël Levinas, uno dei massimi compositori francesi e personaggio rilevantissimo, che ha ideato questo quartetto con quattro movimenti, quattro variazioni, iterazioni o mutazioni. Quindi tutte queste composizioni hanno a che fare con la variazione, i temi sono con variazioni, e c’è il senso del silenzio, come ad esempio in Levinas, in cui l’aspetto emozionale e intellettuale si lega al silenzio.

Il danzatore, Virgilio Sieni, che ha accettato di collaborare su una base improvvisativa, ma lui è un coreografo e uomo di grande esperienza, estremamente strutturato sul piano mentale e quindi la sua improvvisazione è data da un’architettura mentale solida ed evoluta, una cattedrale che viene costruita su questa musica; la grandezza di Virgilio Sieni è che è un grande pensatore, e nessun movimento viene prodotto se non attraverso un’elaborazione mentale accurata”.

Samantha Viva

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