Torna la Serie A, Donato Inglese: “La Juve non vincerà il nono Scudetto!”

Torna la Serie A, Donato Inglese: “La Juve non vincerà il nono Scudetto!”

ITALIA – Il 20 giugno è il D-Day del calcio italiano. Si riparte finalmente, a porte chiuse certo, ma torna il nostro amato campionato. Ne parliamo con il nostro youtuber Donato Inglese, con il quale affrontiamo molti temi, dalla sua Inter alla lotta scudetto, dal problema della violenza sugli arbitri fino ad arrivare, naturalmente, al lockdown e all’emergenza Covid-19.

Ci abbiamo provato con le partite storiche, ma non era la stessa cosa. Abbiamo provato a seguire le dirette instagram dei calciatori ma mancava qualcosa… Ci abbiamo provato andando a rivedere i grandi film sul calcio ma niente. Ora però manca poco, e finalmente potremo riabbracciare le nostre squadre beniamine. Il 20 giugno torna il campionato italiano. Torna la lotta scudetto tra Lazio, Juve e Inter, tornano i gol dei campioni e tornano anche le polemiche. La domanda da un milione di dollari è una e una soltanto: questo lockdown quanto influenzerà gli equilibri del campionato? Per capirlo, abbiamo intervistato una nostra vecchia conoscenza, lo youtuber foggiano Donato Inglese cliccate qui per accedere al suo canale, con il quale affrontiamo molti temi di attualità calcistica.

Ciao Donato, finalmente si riparte. Come hai passato questi 3 mesi di emergenza e senza calcio?

Sono stati tre mesi un po’ atipici. Li ho passati a fare live in casa su YouTube per passare il tempo. Ho cercato di non parlare di calcio, di dimenticarlo per un po’. Dentro di me speravo che tutto ripartisse a marzo come invece sta avvenendo adesso.

Credi che la scelta di ripartire il 20 giugno sia giusta? Avresti agito diversamente al posto di Gravina?

Le possibilità per ripartire prima c’erano, basti pensare alla Germania. Se avessimo preso la stessa direzione della Bundesliga avremmo recuperato tempo e denaro, invece Gravina ha preferito non rischiare facendosi prendere dal panico. Ora la situazione Coronavirus è gestibile, siamo quasi fuori pericolo. Ripeto, si poteva ripartire prima.

Capitolo lotta scudetto. Vorremmo un pronostico secco. Chi vincerà e perché?

Io dico Lazio. Ha solo un punto in meno della Juve e lo scontro diretto a favore (3-1 nella partita di andata n.d.r.). Non vedo totalmente fuori la mia Inter, ha un calendario facile e credo possa riavvicinarsi. L’importante comunque è che non vinca la Juve!

L’arrivo di Antonio Conte ha fatto superare qualche step in più all’Inter. Che ne pensi del tecnico ex Juve? In cosa ha fatto bene e in cosa ha sbagliato?

Conte è riuscito a farci avvicinare allo scudetto e ci è riuscito con una rosa ridotta all’osso. Questo è il suo merito più grande. Resto dell’idea che per vincere ci vogliono i campioni, campioni veri. Spesso si dice che Conte riuscì a vincere il primo scudetto alla Juventus nel 2012 senza poter contare su grandi individualità. L’ho sempre trovato assurdo. Vogliamo andare a rileggere la formazione titolare di quell’anno della Juve? In ordine sparso, c’erano Pirlo, Vidal, Marchisio, Buffon, Bonucci, Barzagli e Chiellini. Era una grandissima squadra!

A Conte contesto solo una cosa: è troppo rigido sul suo schema, il 3-5-2. Non cambia modulo in corsa e questo i grandi allenatori devono sapere (o voler) fare. L’Inter in alcune occasioni potrebbe passare tranquillamente al 4-3-1-2, specialmente dopo l’arrivo di Eriksen. Essere schematici non paga!

Chi dovrebbe acquistare l’Inter nella prossima stagione per essere ancora più competitiva?

Non ripartirei dai ventenni. Con i giovani non si vince. Non dico che non vadano presi, ma in una campagna acquisti da grande squadra i giovani devono fare da contorno. Mi viene in mente Tonali. Sì è un bel prospetto ma non ti fa fare il salto di qualità. Acquistando invece giocatori pronti, subito, qualcosa di bello potrebbe accadere. Ti dico due nomi che mi piacerebbe vedere all’Inter: Pogba e Vidal, anche perché Conte li conosce molto bene.

Ultima domanda un po’ fuori contesto. Nel corso della tua vita hai anche svolto il mestiere di arbitro nelle serie minori, un ruolo delicato viste le continue aggressioni verbali e fisiche che subisce la categoria. Ci racconti questa esperienza? Hai mai subito atti intimidatori?

Sarà stato per bravura o per fortuna ma la mia esperienza arbitrale fortunatamente non è mai stata segnata da aggressioni fisiche. E’ chiaro che qualche rischio me lo sono preso. Nelle categorie minori spesso i giocatori ti mettono le mani addosso, anche perché sei completamente solo, non ci sono neanche gli assistenti ufficiali. E’ stata un’esperienza importante per me che porterò sempre con me. Mi ha aiutato a crescere come uomo.

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Paolo Riggio

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