Le 18 migliori colonne sonore del cinema

Le 18 migliori colonne sonore del cinema

MONDO – Uno degli elementi decisivi per rendere indimenticabile un film sono senza dubbio le colonne sonore. Ma quali sono le migliori? In questo articolo proviamo l’impossibile, selezionando le migliori soundtrack delle grandi pellicole del passato.

Innescano emozioni forti che non ci lasciano più. Alzano i nostri livelli di empatia con i personaggi. Aumentano il fascino di una pellicola. Sono le colonne sonore dei film, colonne portanti di opere destinate a rimanere nel tempo. Un grande film senza una grande colonna sonora non sarebbe così grande. Da sempre immagini e musica vanno a braccetto quando si parla di Settima Arte, sono in simbiosi, perché la colonna sonora nel film è in grado di dare quel quid in più alla pellicola e di rispecchiare in modo coerente ogni passaggio dell’opera del regista. Ma quali sono le migliori colonne sonore del cinema? In questo articolo abbiamo provato a stilare una classifica.

18) Yellow Submarine, George Dunning, 1968

Le migliori colonne sonore del cinema:
Le migliori colonne sonore del cinema: Yellow Submarine

Alla fine degli anni 60′ al cinema andò in scena una pellicola con protagonisti i Beatles. Si tratta di un’incredibile avventura di animazione, tra terre e isole spaziali e creature strane e psichedeliche. È banale ricordarlo, ma la colonna sonora fu proprio il disco Yellow Submarine. All’interno della narrazione fantastica, reinterpretazione fantasmagorica dei nostri sentimenti adolescenziali, ascoltiamo brani come All Together Now, Love You To, Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band e With a Little Help from My Friends, solo per citarne alcuni.

17) Wonder Boys, Curtis Hanson, 2000

Le migliori colonne sonore del cinema: Wonder Boys

Atipico, sognante, quasi incantato e la delicatezza della colonna sonora gli calza a pennello. Con Wonder Boys, il regista Curtis Hanson vuole far rivivere il cuore pulsante degli anni ’60 e andando a spulciare la colonna sonora, possiamo dire che la missione si sia compiuta: A Child’s Claim To Fame dei Buffalo Springfield, No Regrets di Tom Rush, Reason To Believe di Tim Hardin, Old Man di Neil Young, Need Your Love So Bad di Little Willie John, Waiting For The Miracle di Leonard Cohen, Slip Away di Clarence Carter, Watching The Wheels di John Lennon, sono solo alcuni dei brani presenti nella pellicola. E poi c’è lui, Dylan, Bob Dylan, che la sua inedita Things Have Changed sonorizza il passaggio di 3 generazioni americane e soprattutto infila la doppietta Golden Globe/Oscar come miglior canzone originale.

16)  Zabriskie Point, Michelangelo Antonioni, 1968

Le migliori colonne sonore del cinema:
Le migliori colonne sonore del cinema: Zabriskie Point

Una colonna sonora che trova il suo climax nella scena dell’esplosione finale giostrata musicalmente dai Pink Floyd con un arrangiamento sul tema di Careful with that axe eugene del loro secondo album (il brano si intitola Come in number 51, your time’s up). Ci sono anche i Grateful Dead e quello che dovrebbe essere un esordio solista per Jerry Garcia. Fotografia spettacolare, musiche grandissime, e un tipico film lento di Antonioni. Un omaggio alla nuova America di fine anni sessanta.

15) Pat Garrett & Billy the Kid, Sam Peckinpah, 1973

Le migliori colonne sonore del cinema: Pat Garrett & Billy the Kid

Pat Garret & Billy the Kid è incentrato su due leggende western, lo sceriffo Pat Garret e il bandito Henry McCarty. Ne esce fuori una colonna sonora strumentale, fatta eccezione per 3 brani di Bob Dylan che farà anche parte del cast nel ruolo di Alias. Da questo lavoro sbuca un brano eterno, un capolavoro assoluto: Knocking on Heaven’s Door. In pratica è un disco di Bob Dylan. E questa è una garanzia sufficiente.

 14) Jesus Christ Superstar, Norman Jewison, 1973

Le migliori colonne sonore del cinema:
Le migliori colonne sonore del cinema: Jesus Christ Superstar

Un triplo salto mortale nel mondo dell’audio/video contemporaneo. Il lavoro nasce come opera rock nel 1970 a cura di Lloyd Weber  e Tim Rice. L’anno successivo diventa un prodotto fruibile a Broadway, e nel 1973 diventa film. Le musiche sono fondamentalmente le stesse in tutte e tre le versioni. Quella del 1970 si fa ricordare per la presenza di Ian Gillan (Gesù) dei Deep Purple. Diventa subito un evergreen, ma in pochi sanno che era solo un bellissimo disco con Ian Gillan, un’operetta musicale contemporanea a 33rpm. Il film è comunque ben riuscito.

13)  Porgy & Bess, Otto Preminger, 1959

Le migliori colonne sonore del cinema:
Le migliori colonne sonore del cinema: Porgy & Bess

Una delle pellicole più disastrose della storia. Non ce la fa a reggere con l’opera omonima del 35’ dei fratelli Gershwin. Ma la musica rimane intatta. È la consacrazione del sinfonico che fa crossover con elementi di musica jazz. E di fatti nello stesso anno, e contemporaneamente al glorioso Kind Of Blue, esce una versione del duo Miles Davis / Gil Evans. Ma si fa preferire la sontuosa rendition di Rhapsody in blue, sempre di Gershwin, pubblicata da Ellington qualche anno dopo in Recollection Of The Big Band Era. Lavoro che sarà il riferimento delle covers di Frank Zappa degli anni ottanta – celebri quella di Stairway To Heaven e di Purple Haze.

12) Boogie Nights, Paul Thomas Anderson, 1997

Le migliori colonne sonore del cinema:
Le migliori colonne sonore del cinema: Boogie Nights

Commodores, Marvin Gaye, recentemente premiato da Rolling Stone al numero uno con un suo lavoro. Ci sono anche i Beach Boys. Ma fondamentalmente è probabile che ci sia innanzitutto la voglia di lasciare un segno indelebile. La produzione della colonna sonora rivolge le sue attenzioni a storie musicali ammirevoli per profondità e gloria. La ricerca è forse un po’ stucchevole. Il prodotto è abbagliante. È un candelotto al neon tenuto in mano acceso e senza timori.

11) Velvet Goldmine, Todd Heynes, 1998

Le migliori colonne sonore del cinema: Velvet Goldtime

Poteva essere la storia di Marc Bolan, che infatti è presente in colonna sonora coi T. Rex. Il disco presenta tutta una serie di intuizioni, tipo la cover di T.V. Eye degli Stooges e un gruppo che si chiama come una canzone dei Velvet Underground: The Venus In Furs. Emerge l’apertura con Brian Eno, ma la sensazione è che in fondo manchi qualcosa. Poteva essere una delle migliori in assoluto, ma paga il goliardico estetismo che circonda non solo la pellicola ma la colonna sonora in relazione a uno sfrenato esibizionismo. Comunque si dimostra in maniera lampante l’esistenza di un tunnel sotterraneo tra la fine degli anni sessanta e gli anni ottanta meno sintetici e più suonati con strumenti veri. Questo è un disco suonato alla grande. E in qualche misura spiega Pretty In Pink che troveremo più avanti.

 10)  Full Monty, Peter Cattaneo, 1997

Le migliori colonne sonore del cinema:
Le migliori colonne sonore del cinema: Full Monty

Mettiamola così. Assistere ad uno spogliarello di Kim Basinger sotto le note di You Can Leave Your Hat all di Joe Cocker è sicuramente più bello, ma godersi quello degli squattrinati di Full Monty beh, è sicuramente più divertente! Quando sei al verde e hai perso il lavoro non disperare, balla e spogliati! E balla sulle note di Rock’n roll di Gary Glitter, You sexy thing degli Hot Chocolate e Je t’aime… mo non plus.

9) Alta Fedeltà, Stephen Frears, 2000

Photo by: Mary Evans/Ronald Grant/Everett Collection

Il film è tratto dal libro omonimo che ha fatto epoca e che ci ha indicato le radici profonde del calcio nella cultura inglese. Compare anche Bruce Springsteen che si prodiga in un delizioso cameo. Il resto lo fa l’incredibile tracklist. Nella pellicola troviamo brani del calibro di C’è You’re Gonna Miss Me dei 13th Floor Elevator, Everybody’s Gonna Be Happy dei Kinks, Oh! Sweet Nuthin’ e Who Loves the sun dei Velvet Underground. Infine, ma non meno importanti, Stevie Wonder e gli Stereolab.

8) Pulp Fiction, Quentin Tarantino, 1994

Di Pulp Fiction è già stato detto tutto. È storia del rock and roll, è puro rock and roll, come in maniera più libera è stato detto in True Romance, altro grandissimo film scritto, ma non girato, da Tarantino. L’accento si sposta sulla storica pennata bicorde di Link Wray. Poggia facile sul surf di Misirlou, la mitica canzone intro del film. E alla fine se si parla sempre più spesso di colonne sonore, in questi ultimi tempi, tanto è dovuto a quella, appunto, ormai classica, storica, di Pulp Fiction. Da quando esiste la pellicola poi esiste un solo modo per ballare You Never Can Tell di Chuck Berry, per non parlare di Son of a preacher e Girl you’re gonna be a woman soon degli Urge Overkill, un brano che come sappiamo non fa presagire niente di buono.

7) Gummo, Harmony Korine, 1997

Suonacci, urla, chitarracce: rumore, in poche parole. L’idea è verosimilmente mutuata dalle atmosfere musicali e cinematografiche di Rob Zombie. Ma qui si premia il coraggio e l’originalità della produzione complessiva del film. Detto in altre parole, potrebbe trattarsi della versione underground di Judgement Night. E allora siamo a più di ventimila leghe sotto i mari. Ma è solo un gioiello dell’area cult, ma fetish più che altro. Per dare un’ultima idea, perché comunque il film è poco discusso, le musiche portano dritto alle atmosfere de La Casa, di Sam Raimy.

6) Singles, Cameron Crowe, 1992

Onestamente, questo lo si doveva mettere per forza. È il documento principale di un vasto movimento culturale. È un’autocertificazione di presenza obbligatoria. È il disco di un’identità musicale massiccia. E per forza di cose ha centrato la top ten.

Nel suo complesso si tratta della dimostrazione in sintesi della portata sociologica e culturale del movimento Grunge. In ordine sparso, nella pellicola troviamo brani dei Pearl Jam, degli Alice in Chains, di Chris Cornell e dei Soundgarden, fino ad arrivare agli Smashing Pumpkins.

5) Performance, Nicholas Roeg e Donald Cammel, 1970

Questa colonna sonora merita anche solo per i The Last Poets, una combo di proto rap, hip hop e spoken words. Tutto il lavoro è affidato a Jack Nitzsche che compare con alcuni suoi estratti. Aver per cui messo anche I The Last Poets  getta una luce di ricerca non indifferente su tutto il progetto musicale. Ry Cooder, Randy Newman e lo stesso Mick Jagger sono tra i molti che completano il cast musicale. Formalmente si presenta come orchestra rock condotta da Randy Newman con voci soliste e coro. Il film è di una certa importanza ed è stato inserito nel 99’ dal British Film Institute tra i cinquanta migliori film inglesi. Forse il lavoro più impegnativo per Ry Cooder.

4) The Crow, di Alex Proyas, 1994

Una delle trasposizioni cinematografiche di un fumetto più calzanti e autentiche di sempre. Il Corvo di Alex Proyas con Brandon Lee è cult che più cult non si può. I segreti di questa pellicola indimenticabile? Il montaggio stupefacente che fa sembrare il film quasi un video musicale perpetuo, la fotografia cupa, liquida e accesa dalle fiamme e poi, naturalmente, la colonna sonora così in linea con il soggetto da farne un tutt’uno: nella soundtrack de Il Corvo troviamo i Nine Inch Nails, gli Stone Temple PilotsJane Siberry, i Pantera, i Rage Against the Machine e naturalmente i The Cure.

3) McCabe & Mrs Miller, I compari, Robert Altman, 1971

In scaletta ci sono solo tre canzoni. Sono tre delle prime registrazioni di Leonard Cohen. Sono tre canzoni favolose, e a quanto pare a scoprirsi così poco si fa sempre bene. I tre pezzi sono fumosi e surreali, se vogliamo, come lo sono le canzoni che, azzardiamo, hanno letteralmente ispirato il film. Quali sono i brani che ci accompagnano durante la visione del film? The Stranger Song, Sisters Of Mercy, Winter Lady.

2) Pretty in pink, Haward Deutch, 1986

Il disco, la soundtrack, la colonna sonora, si chiude con un pezzo degli Smith: Please, please, please, let me get what I want, bisogna dirlo, è doveroso.

La scaletta è nel suo complesso poderosa. È una compilation diversa da quella di Pulp Fiction. È più delicata, più raffinata. Ci troviamo inclusi anche Echo & The Bunnymen, Orchestral Manoeuvres In The Dark, favoloso il pezzo, New Order, INXS e quanti ne bastano per comporre un capolavoro.

1)  Mission Impossible (1996), Bryan DePalma / Point Break (1991), Kathryn Bigelow

Qui si aveva un dubbio. La prima piazza se la son giocata in due. Il dubbio era se mettere cioè la colonna sonora di Point Break della Bigelow o appunto quella di Mission Impossible con Tom Cruise. Di Point Break ci tentava l’idea di vedere consacrato finalmente un brano dei P.I.L.. dell’ex Sex Pistols Johnny Rotten. Ma alla fine, al di là del tema conduttore creato da due U2, Adam Clayton e Larry Mullen, nel film con Tom Cruise c’è una delle più belle canzoni dei Massive Attack: Spying Glass. E la presenza di Spying Glass ci ha condizionati parecchio.

Il lavoro poi per lo strepitoso film della Bigelow sembrava essere un po’ dissonante, un po’ troppo anni ottanta e sorpassato soprattutto dalle immagini del film. Alla fine abbiamo deciso per entrambe. Mission Impossible è meno stereotipata, più integrata con la ricerca musicale contemporanea. Point Break però è un film parecchio più riuscito. E la colonna sonora è incollata alle immagini, appiccicata. Quasi non ha senso ascoltarlaseparatamente. È un caso più unico che raro.

Testo di Palandroide

Autore MyWhere

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