ROMA – Oggi intervistiamo una nostra vecchia conoscenza, vale a dire il mitico Svevo Moltrasio, scrittore attore e autore, conosciuto per la webserie Ritals e per una sequela di video su YouTube che sfidano e irridono l’attualità. Con lui parliamo della pandemia, dei suoi video più famosi, ma anche delle sue grandi passioni dal cinema al calcio. Siete pronti?
Ogni volta che esce un video di Svevo Moltrasio, le antenne si drizzano. Lo conosciamo da un po’, abbiamo visto tutti i suoi contenuti, ma non vediamo l’ora che torni e che ci faccia ridere, pensare e perché no, commuovere. Come è successo qualche mese fa, nel bel mezzo del lockdown totale Covid. Svevo nel video “Non potevo nascere in un altro paese?” ci aveva ricordato senza frasi fatte e banalità varie che la nostra Italia è un posto unico al mondo.
I media si sono scatenati: giornali online famelici, social impazziti, addirittura il TG1 che gli dedica un servizio nell’edizione delle 20.
Svevo poi si è ripetuto raccontando storia, gastronomia, mari, montagne e atmosfere della Calabria, il tutto sempre con il suo classico di mix di ironia e storytelling.
Nella chiacchierata di oggi abbiamo proposto a Svevo alcune domande per conoscerlo meglio, spaziando tra i temi culturali ai quelli legati ai suoi ultimi video, fino ad arrivare al cinema, sua grande passione e lo sport. In 4 parole: chi è Svevo Moltrasio?
Allora Svevo, che ci racconti? A cosa stai lavorando in questo periodo?
Sto scrivendo molto. Purtroppo temo che poco di quello su cui sto lavorano vedrà mai la luce. Proprio per questo, dopo aver scritto l’ennesima sceneggiatura per un film e, come sempre, non aver trovato nessuna produzione disposta a lavorarci, ho deciso, per la prima volta, di tradurla in romanzo. Mi capita di ritrovare vecchie sceneggiature che ho scritto anche quindici anni fa e rileggendole, non solo mi piacciono, ma mi si stringe il cuore nel rendermi conto che sono rimaste li’, nel cassetto. Allora d’ora in avanti, quando avro’ un’idea che ritengo valida, dopo averla scritta per il cinema la rielaborero’ anche sotto forma di libro. Cosi’ se non altro sarà più facile fare in modo che non resti sepolta e dimenticata in qualche cassetto.
Qualche mese fa il tuo video dedicato alla Calabria si è trasformato in un fenomeno virale e come sappiamo bene non è l’unico. Come hanno reagito i calabresi alla tua creazione? Ti aspettavi tutto questo successo?
La stragrande maggioranza dei calabresi che l’hanno visto, per fortuna, hanno reagito molto bene. E questo mi ha fatto davvero piacere. È sempre rischioso andare a parlare di posti specifici e da esterno. Ma il successo del video, in particolare proprio tra i calabresi, denota che ho trovato la chiave giusta. Il successo sul web, cosi’ come l’insuccesso, è sempre piuttosto imprevedibile. Nel caso di questo video poi, essendo appunto molto specifico, non credevo potesse avere una diffusione tanto ampia. Tanto meglio. Per il resto, come sempre sul web, ci sono stati anche parecchi calabresi che mi hanno insultato – basta andare sotto il video su Facebook o YouYube per rendersene conto. Ma è quella fetta di utenza che commenta senza neanche andare al di là del titolo o del post che lo accompagna. Come spesso mi capita, sono voluto partire da una provocazione, già dal titolo del video e poi dalle prime battute dello stesso, evidentemente qualcuno si è fermato a quello e ha pensato bene di manifestare il proprio dissenso.
Qui su MyWhere abbiamo parlato del tuo bellissimo video “Non potevo nascere in un altro paese” che ha commosso tutta le rete. Come ha vissuto Svevo Moltrasio la pandemia?
Da un certo punto di vista, immagino, come tanti. Io pero’, per carità, rientro tra i privilegiati. La mia attività sul web non ne ha risentito, anzi. Qualche progetto si è bloccato, altri sono stati rinviati, ma niente di davvero concreto. Per il resto, ero comunque vicino alle persone care e per fortuna, incrociando le dita, nella mia cerchia nessuno ha avuto problemi gravi. Poi, come detto spesso, io sono uno piuttosto casalingo, quindi anche da quel punto di vista l’ho sofferta meno. Certo, come tutti, spero si riesca a tornare alla normalità al più presto possibile. Anche perché sentir parlare e discutere solo di questo, ecco si’, questo mi ha davvero esaurito.
Per quale squadra tifi?
Da sempre e per sempre solo AS Roma
Nel Paese che secondo l’Art.9 della Costituzione dovrebbe occuparsi della promozione della cultura e della ricerca, gli investimenti pubblici in tali settori vengono tagliati come in nessun’ altra nazione europea e il diritto alla cultura è da tempo negato in un incoerente silenzio. Tu che da sempre delizi la rete con video legati alla cultura che ne pensi? Cosa si dovrebbe fare per salvare la cultura in Italia?
Non lo so. Sono argomenti talmente ampi e delicati che faccio fatica ad averne una visione universale e univoca. A me piace ragionare da singolo e in quanto tale cercare di stimolare la moltitudine di persone che singolarmente possono seguirmi. Non sono un appassionato dei movimenti, delle battaglie social, del “è importante che tutti insieme…”. No, io sono per il dare il buon esempio intanto partendo da se stessi. Senza proclami, consigli o lezioni, ponendosi come su di un piedistallo che pero’ nessuno ci ha riconosciuto. Quindi, nel mio piccolo, cerco di promuovere la cultura, ma appunto non con hashtag o cose simili, semplicemente approfittando del mio spazio e della mia visibilità per creare direttamente contenuti che abbiano sempre come caratteristica quella di stimolare culturalmente e intellettualmente chi mi guarda. Altrimenti si finisce solo per entrare in un circolo vizioso di presunzione, pigrizia e critica sterile.
La politica italiana ti appassiona?
No.
Conosci la Francia molto bene e quindi ti chiedo: hai notato delle differenze nella percezione e nel modo di affrontare la pandemia con l’Italia?
Mi piacerebbe saperlo e mi sto proprio interessando a questo per un prossimo video. Non vivendo più in Francia non so esattamente come l’abbiano vissuta. Certo posso immaginarlo e un po’ ho chiesto ad amici che stanno ancora li’ e mi hanno confermato cio’ che appunto potevo intuire. Come sempre, è stata vissuta con meno lamentele sterili e meno ossessione. Non si pretende ogni giorno di dibatterne l’attualità e di avere costantemente delle risposte.
Ci dici 5 film che porteresti su un’isola deserta?
Domanda alla quale non so mai rispondere. Allora, per fare una scelta più che altro affettiva, ne scelgo 4 dai registi che più mi hanno segnato da ragazzo, quindi:
2001 Odissea nello spazio di Kubrick
Bianca di Nanni Moretti
Io e Annie di Woody Allen
Un mondo perfetto di Clint Eastwood
Ma di Allen e Eastwood porterei ovunque almeno altri 20 titoli di ciascuno dei due.
Il quinto film me lo lascio libero che se ci penso mi viene la tachicardia.
Qual è il tuo video al quale sei più legato?
Ovviamente i primi della web serie Ritals sono quelli a cui sono più affezionato. Era l’inizio. Sono passati cinque anni, tante cose sono cambiate. Sono dei bellissimi ricordi di un bellissimo momento della mia vita – anche se a vederli sembrano raccontare tutt’altro. Per il resto, in termini creativi sono più legato ai tanti che sono stati fatti pur sapendo che erano rischiosi e complicati. Penso a “Le origini”, l’ultimo lunghissimo episodio della seconda stagione di Ritals. Ma anche tutta la terza stagione sempre di Ritals, che era estremamente ambiziosa e difficile, dove di colpo veniva a mancare la coppia Svevo/Federico e la storia si faceva, episodio dopo episodio, più cupa, fino a chiudersi con un finale totalmente svuotate dell’elemento comico. Per lo stesso principio, sono molto legato a “REALITY” della quarta stagione e a “Gli inetti”, il piccolo film che ho girato da solo durante il primo lockdown.
Quale città o regione ti piacerebbe raccontare in un tuo prossimo video?
Non lo so. Spesso, come nel caso della Calabria – e il video di Muccino che ha suscitato molte critiche -, succede qualcosa che mi spinge di colpo ad approfondire un argomento, una zona, regione o città. Di certo la mia città, Roma, è sempre nei miei pensieri…
INFO UTILI
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Formula Moltrasio. Svevo si racconta: “Io, la pandemia, la cultura, i libri e il futuro” added by Paolo Riggio on
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