Internazionali, il racconto della finale: la legge di Rafa Nadal

Internazionali, il racconto della finale: la legge di Rafa Nadal

ROMA – Rafael Nadal batte Novak Djokovic con il punteggio di 7-5 1-6 6-3 e vince il suo decimo titolo agli Internazionali BNL d’Italia.

La miglior finale che il campo centrale del Foro Italico potesse ospitare (in mancanza di un italiano, s’intende). Novak Djokovic vs Rafael Nadal. Il numero uno attuale del ranking mondiale contro il re della terra rossa.

Rafa raggiunge la finale abbastanza agevolmente (causa anche il buco lasciato nella sua parte di tabellone dalle precoci sconfitte di Medvedev e Schwartzman), battendo in semifinale con un doppio 6-4 il gigante americano Reilly Opelka. Più duri, invece, i primi due turni dello spagnolo, in cui ha dovuto superare prima un ottimo Jannik Sinner (con il risultato di 7-5 6-4) e, soprattutto, il canadese Denis Shapovalov (match in cui il campione iberico era sotto 6-3 3-0).

Djokovic, al contrario, ha incontrato maggiori difficoltà nelle fasi finali del torneo: vittoria con il punteggio di 4-6 7-5 7-5 ai quarti di finale contro uno “sfortunato” Stefanos Tsitsipas (il greco era in vantaggio 6-4 2-1 con break prima che il match di venerdì pomeriggio fosse interrotto per pioggia, per poi essere ripreso il mattino seguente) e successo serale in semifinale, nella stessa giornata di sabato, a discapito di un generosissimo Lorenzo Sonego con il punteggio di 6-3 6-7 6-2, per un totale di 5 ore complessive trascorse in campo tra i due match.

IL RACCONTO DELLA FINALE

Pronti, partenza, via. Come da tradizione, partita super equilibrata che si gioca punto a punto. La tattica, bene o male, è sempre la stessa: il serbo cerca di mettere in difficoltà Nadal con il suo rovescio lungolinea in grado di anticipare il diritto mancino dello spagnolo; Rafa, dal canto suo, cerca di stringere sempre di più Nole sul lato sinistro per poi sprigionare il potente lungolinea.

Djokovic inizia subito con il piede giusto, realizzando l’ultima delle tre palle break concesse da Nadal al servizio nel secondo game della partita. Vantaggio però che dura ben poco: lo spagnolo recupera il break già nel turno successivo di battuta di Nole. A parte l’unica palla break non sfruttata dal maiorchino nel settimo gioco, il set sfila liscio – se così possiamo dire, dato che ogni game è super combattuto – fino al 5-5 pari, quando Nadal riesce ad imporsi nel turno di servizio di Djokovic (complice anche il primo doppio fallo commesso dal serbo), portandosi sul 6-5 e chiudendo, a seguire, il primo set 7-5 nel suo turno di battuta.

Il secondo set inizia collegandosi al primo: game tutti in bilico (sia nel terzo gioco che nel quinto Djokovic dovrà fare gli straordinari per portare a casa il suo turno di servizio, senza però concedere alcuna palla break). L’armonia si rompe, invece, nel quarto game, quando in battuta c’è lo spagnolo. Il serbo, infatti, riesce a breakkare Nadal al primo dei due tentativi offerti da quest’ultimo e a portarsi in vantaggio successivamente (e faticosamente) con il punteggio di 4-1.Complice anche un leggero calo psicologico dello spagnolo, probabilmente con la testa già ad un ipotetico terzo set, Nole riesce a strappare nuovamente il servizio a Rafa e a chiudere, poi, il secondo set con il parziale di 6-1.

Nel terzo e conclusivo set è lotta pura: Nadal inizia fin dal primo game a spingere come nel primo set e Djokovic non è da meno, riuscendo efficacemente ad usare l’arma del dropshot di rovescio. Ed è proprio Nole a procurarsi le prime palle break del set sul 2-2 pari, senza però riuscire a trasformarle (la prima malamente sprecata con un diritto affossato in mezzo alla rete e la seconda neutralizzata da un rovescio lungolinea di Nadal).Ma come si dice nel calcio? Goal sbagliato, goal subito. Nel game successivo sarà Rafaa giocare splendidamente e a breakkare a zero il tennista serbo con un potente passante di rovescio, portandosi sul 5-2 grazie al successivo turno di battuta tenuto agevolmente.

Il maiorchino capitalizzerà il primo championship point sul suo servizio (Djokovic ne aveva annullato già uno nel game precedente), ottenendo il decimo titolo al Foro Italico e il 36esimo Masters 1000 in carriera (record condiviso proprio con il serbo)dopo 2 ore e 48 minuti con il punteggio di 7-5 1-6 6-3.

ORA RAFA E’ PRONTO PER IL ROLAND GARROS

NADAL

Giusto per far brillare gli occhi agli appassionati di statistica, citiamo qualche altro numero. E’ la sesta volta che questi due campioni si sono sfidati dinnanzi al pubblico romano per alzare il trofeo (4-2 Nadal nei precedenti) e, in totale, la sfida n.58 che li ha visti protagonisti (29-28 a favore di Novak).

Dopo le delusioni di Montecarlo e Madrid, Nadal ritrova non solo la vittoria sulla terra rossa di un palcoscenico importante, ma anche le migliori condizioni fisiche e psicologiche per difendere il titolo al Roland Garros.

Resta, invece, un grande torneo quello di Novak Djokovic che, dopo lo stop dalla vittoria degli Australian Open, rispolvera una buona preparazione psicofisica e una grande attitudine al match, elementi  necessari se vuole meditare una rivincita a Parigi.

Testo di Luca Mazza

Autore MyWhere

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