I X Re di Roma: i tennisti più forti della storia degli Internazionali d’Italia

I X Re di Roma: i tennisti più forti della storia degli Internazionali d’Italia

ROMA – La terra rossa del Foro Italico torna a risplendere con il torneo ATP e ci siamo chiesti: quali sono i tennisti più forti della storia degli Internazionali d’Italia?

Oramai ci siamo quasi, gli Internazionali BNL d’Italia 2021 sono alle porte. Domani, terminate le ultime fasi di qualificazione, si inizierà con i primi turni maschili/femminili e dal 13 maggio, in concomitanza con gli ottavi di finale, come stabilito dal decreto del Sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali, il Foro Italico aprirà le sue porte al pubblico nella misura del 25% della sua attuale capienza (per gli appassionati dell’ultimo minuto, i biglietti sono già terminati), garantendo il rispetto del distanziamento sociale, l’uso dei dispositivi di protezione individuale e la presenza di distributori di soluzioni idroalcoliche; non sarà quindi necessario presentare alcun certificato vaccinale o tampone antigienico nelle 48 ore precedenti per assistere alle performance dei grandi tennisti internazionali.

Per quanto riguarda il tabellone femminile, il torneo romano si lustra della partecipazione delle migliori giocatrici del circuito (quasi tutte le prime 41 della classifica Wta, assenti Kiki Bertens, Anett Kontaveit, Ons Jabeur, Donna Vekiće Svetlana Kuznetsova). Ci sarà la numero uno al mondo, Ashleigh Barty, così come la vincitrice dell’edizione 2020, Simona Halep, che cercherà di difendere il titolo anche dalle insidie di Naomi Osaka, numero due in classifica. Altro grande nome di rilievo è quello, ovviamente, di Serena Williams, vittoriosa per ben quattro volte qui a Roma. Scarsa la presenza delle tenniste italiane invece che figurano nel tabellone principale solamente grazie alle tre wild card concesse a Camila Giorgi, Martina Trevisan ed Elisabetta Cocciaretto, mentre due delle quattro wild card per le qualificazioni sono state assegnate a Jasmine Paolini e Sara Errani (le rimanenti due WC sono state assegnate a Nuria Brancaccio e Lucia Bronzetti grazie alle vittorie nel torneo di Formia).

A parte la già nota assenza di Roger Federer (non figurava nell’entry list iniziale) che, quindi, saltando per il secondo anno consecutivo l’Atp Masters 1000 di Roma, rivedremo direttamente all’Atp 250 di Ginevra, prima dell’atteso appuntamento con il Grand Slam parigino, nessuna mancanza degna di nota nel tabellone maschile (assenti solamente Stan Wawrinka, Borna Ćorić, Milos Raonice John Isner). Ci sarà il campione in carica ed attuale numero 1° al mondo, Novak Djokovic, che sfiderà i migliori tennisti del circuito, in particolar modo Rafael Nadal, DominicThiem, Stefanos Tsitsipas e Alexander Zverev. Per quanto riguarda il tennis italiano, sicura la presenza di otto italiani nel maindraw: parliamo dei quattro top 50della classifica mondiale, Matteo Berrettini, Jannik Sinner, Fabio Fognini e Lorenzo Sonego, mentre le altre quattro presenze derivano dalle wild card assegnate a Stefano Travaglia, Salvatore Caruso, Lorenzo Musetti e Gianluca Mager. Magra consolazione, invece, per Marco Cecchinato che ha ricevuto una WC per le qualificazioni (a cui si aggiungono altre quattro wild card per le qualificazioni assegnate ad Andrea Pellegrino, Raul Brancaccio, Flavio Cobolli e Gian Marco Moroni).

Si prospettano quindi, nonostante le restrizioni dovute all’emergenza epidemiologica da Covid-19, degli IBI 2021 ricchi di talento, spettacolo e, perché no, piacevoli sorprese. Ed è stata proprio la presenza degli atleti attualmente più talentuosi del circuito che ha fatto sorgere in noi di MyWhere un’annosa questione: chi sono stati i migliori tennisti nella storia degli Internazionali? Scopriamoli insieme.

10) ADRIANO PANATTA

“ Il tennis l’ha inventato il diavolo”. Adriano Panatta

Il X è romano di sangue. Considerato uno dei migliori tennisti italiani e il più forte italiano nell’Era Open, nasce nella capitale nel 1950. Colpi eleganti e tecnica sopraffina, portarono Panatta ad essere uno dei migliori giocatori tra il 1975 e il 1976; è stato, inoltre, l’unico tennista a sconfiggere Borgper sei volte, di cui cinque sulla terra rossa (due di queste cinque a Parigi).

Anno magico per l’italiano è il 1976: vittoria al Roland Garros (al quale stava per essere eliminato al primo turno dal polacco Hutka, vincendo alla fine 12-10 al quinto e salvando un match point in mezzo tuffo), trionfo in Coppa Davis, titolo agli Internazionali di Roma (finale vinta contro l’argentino Villas) e posizione numero quattro della classifica mondiale (best ranking). 

E’ stato l’ultimo italiano a trionfare in uno Slam e qui a Roma, mentre, dal 2019, non è più l’ultimo italiano ad aver vinto un Masters 1000, grazie alla vittoria di Fabio Fognini a Montecarlo.

9) NICOLA PIETRANGELI

Sarebbe sufficiente dire che a lui è intitolato uno dei campi degli Internazionali di Roma, ma non siamo così superficiali.

Nato a Tunisi nel 1933, è considerato uno dei tennisti italiani più forti di sempre. Campione al Roland Garros in due occasioni (1959 e 1960), non è mai riuscito ad arrivare in finale, invece, a Wimbledon, dove venne bloccato in semifinale da RodLaver nel 1960 (miglior risultato tra gli italiani). Forte rovescio ed eleganza nei colpi di volo hanno portato l’italiano al terzo posto della classifica mondiale nel 1959 (suo best ranking). Ha formato insieme ad Orlando Sirola una delle migliori coppie italiane di doppio, trionfando nel 1960 a Parigi.

Con lo stesso Sirola ha vinto, inoltre, per ben sette volte il torneo di casa qui a Roma (di cui, per due volte, tre anni consecutivi). Per quanto riguarda il singolare, invece, Nicola Pietrangeli ha alzato il trofeo nel Centrale di Roma nel 1957 e nel 1961, battendo, in quest’ultima occasione, Rod Laver in quattro set.

8) VYTAUTAS KEVIN GERULAITIS

Vitas Gerulaitis (New York, 1954) è stato un brillante tennista statunitense, vincitore di un solo titolo slam (Australian Open 1977). Rovescio solido e serve-and-volley fecero di lui uno dei migliori tennisti in circolazione a fine anni ’70, senza però mai riuscire a raggiungere la vetta della classifica (best ranking numero 3°). Memorabile la semifinale persa a Wimbledon contro Borg nel 1977: lo svedese, con cui nacque una grande amicizia, vinse 8-6 al quinto set.

Ritiratosi nel 1986, morì nel 1994 a Southampton a causa di un mal funzionamento di un impianto di riscaldamento.

Si impose ai BNL d’Italia in due occasioni: nel 1977, battendo in finale l’italiano Antonio Zugarelli, e nel 1979, al termine di un sofferto match contro Guillermo Vilas.

7) ILIE NĂSTASE

Giocatore veloce e a tutto campo, l’ex tennista nato a Bucarest nel 1946 è stato uno dei primi “showman” della racchetta, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “mago” per la sue imprevedibili giocate.

Vincitore allo Us Open nel 1972 e al Roland Garros nel 1973, il rumeno non è mai riuscito ad imporsi sull’erba londinese (due finali raggiunte nel 1972 e nel 1976);  titolo ottenuto, invece, in doppio nel 1973.

Nasty” vinse gli Internazionali di Roma sia nel 1970 che nel 1973, anno in cui divenne numero uno del ranking mondiale (posizione mantenuta fino a giugno del 1974).

6) BJÖN RUNE BORG

I tennisti più forti della storia degli Internazionali:

“Borg era un fenomeno paranormale. Dicevo sempre di lui che era “un matto calmo”. La sua era una pazzia ben mascherata. Stava tutto il giorno a registrare la tensione delle corde delle racchette. Un giorno o l’altro schioppi, gli dicevo, ti esplode il cervello. Gli è esploso un giorno, dopo aver perso con McEnroe  a Wimbledon”. Adriano Panatta

L’ex tennista nato a Stoccolma nel 1956 è stato numero uno al mondo per quasi (questione di giorni) quattro anni di fila dal 1977 al 1981. E’ considerato uno dei migliori giocatori nella storia del tennis, nonché uno dei suoi maggiori rappresentanti a livello mondiale, contribuendone alla diffusione e crescita negli anni ’70.Il sei volte vincitore del Roland Garros (1974, 1975, 1978, 1979, 1980 e 1981) e cinque volte  di Wimbledon (1976, 1977, 1978, 1979 e 1980), ha raggiunto quota undici Slam vinti in carriera, senza esser mai riuscito a trionfare né all’Open americano (quattro finali perse rispettivamente da Connors e McEnroe) né a quello australiano.

Soprannominato “Ice Borg” per la sua incredibile solidità fisica e mentale che mostrava sia in campo che fuori,  fu uno dei primi regolaristi del circuito, un vero e proprio muro umano per gli avversari. Non eccelso nel gioco di volo, è stato, tuttavia, uno dei migliori tennisti della sua epoca ad usare efficacemente il rovescio a due mani. Fisico formidabile, costanza nel rendimento ed effetto in top spin da fondocampo fecero di lui uno specialista della terra rossa che, però, seppe ben adattarsi all’erba di Londra e al suo necessario gioco a rete.

L’orso, come venne denominato (Bjön in svedese vuol dire, non a caso, orso), ha avuto più antagonisti nel corso della sua carriera: Jimmy Connors, IlieNăstase, Adriano Panatta, VitasGerulaitis.

Famosa in tutto il mondo è stata l’accesa competizione con John McEnroe. I caratteri contrapposti (McEnroe era abbastanza irascibile) e lo stile di gioco differente (lo statunitense era un giocatore d’attacco e faceva del serve-and-volley la sua arma principale) hanno contribuito alla nascita di una delle rivalità più significative nella storia del tennis e dello sport in generale che, probabilmente, ha raggiunto il suo apice nella finale di Wimbledon del 1980, vinta dallo svedese 8-6 al quinto set. Non è un caso che Borg si ritirerà prematuramente nel 1983, alla sola età di 26 anni, sconvolgendo il mondo del tennis, due anni dopo la duplice sconfitta a Wimbledon e allo Us Open proprio per mano di John McEnroe.

L’ex tennista scandinavo ha ottenuto il titolo nella capitale nel 1974 e nel 1978 vincendo, in quest’ultima occasione, contro il tennista di casa Adriano Panatta.

5) IVAN LENDL

I tennisti più forti della storia degli Internazionali:
Crediti foto: Anefo / Croes, R.C. – Nationaal Archief Fotocollectie Anefo

Nato ad Ostrava nel 1957, è considerato uno dei tennisti più forti degli anni ’80 (in particolare nell’ultimo quinquennio). Il tennista cecoslovacco (naturalizzato statunitense) è stato al primo posto della classifica mondiale per 270 settimane (di cui 157 di fila). Un tipo di gioco adatto ad ogni superficie, un diritto solido da fondocampo e un buon servizio hanno portato Lendl a collezionare tre titoli al Roland Garros (1984, 1986 e 1987), tre titoli nello Slam statunitense (1985, 1986 e 1987) e due vittorie all’Open australiano (1989 e 1990) per un totale di otto titoli del Grand Slam vinti, mancando solamente l’agognata vittoria a Londra (ha raggiunto la finale sia nel 1986 sia nel 1987). Ha raggiunto ben nove finali alle Atp Finals (all’epoca chiamate Masters Cup), trionfando per tre volte. Soprannominato “The chicken” (credit by Jimmy Connors) per le innumerevoli finali perse, Ivan Lendl alza la coppa agli Internazionali di Roma nel 1986 e nel 1988, in entrambi i casi partecipando da numero uno del ranking.

4) JAMES SPENCER COURIER

I tennisti più forti della storia degli Internazionali:
I tennisti più forti della storia degli Internazionali: Courier

Soprannominato Big Jim, l’ex tennista statunitense è stato numero uno della classifica Atp nel biennio 1992-1993, anni in cui ha collezionato i trionfi più importanti della sua carriera professionistica. L’americano nato a Sanford nel 1970  è stato due volte vincitore sia all’Open di Francia (1991 e 1992) che agli Australian Open battendo in entrambe le finali Stefan Edberg (1992 e 1993). E’ considerato uno dei migliori giocatori negli anni a cavallo tra il 1991-1993, grazie anche grazie alla duplice vittoria ottenuta ad Indian Wells (1991 e 1993) e al titolo centrato a Miami nel 1991, riuscendo, in questo modo, ad entrare nell’elenco dei tennisti che hanno completato in carriera il “Sunshing Double” (vittoria nello stesso anno dei due Masters 1000 di Indian Wells e Miami).

Giocatore versatile su ogni superficie e dotato di un potente diritto, si è ritirato dal tennis giocato nel 2000. A conferma dei suoi anni migliori, Jim Courier è stato campione qui a Roma perdue anni consecutivi (1992 e 1993), battendo nel ’93 Goran Ivanisevic.

3) THOMAS MUSTER

I tennisti più forti della storia degli Internazionali:
I tennisti più forti della storia degli Internazionali: Thomas Muster

L’ex tennista tedesco (Leibnitz, 1967) ed ex numero uno del ranking mondiale è stato uno specialista della superficie in terra rossa, tanto da guadagnarsi l’appellativo, anch’egli, di “King of clay”. Ritiratosi dal tennis professionistico nel 1999, vanta un titolo del Grand Slam parigino (Roland Garros 1995) e nove Masters 1000 di cui sette sulla terra battuta (tre volte campione al Masters 1000 di Montecarlo).

Nel 1989, a Miami, alla vigilia della finalissima contro Ivan Lendl, viene investito da un guidatore ubriaco. L’impatto violento causa a Muster la rottura del crociato e del collaterale. Ma è proprio in questa occasione che si è vista, probabilmente, il punto di forza del tedesco: la determinazione (oltre al suo ricercato top spin in campo). Rientra nel circuito dopo soli sei mesi dall’operazione, continuando ad allenarsi tenendo la parte inferiore del corpo ferma su di una sedia costruita per l’occasione dal suo coach e dallo zio.

Il tennista di Leibnitz si è laureato campione al Foro Italico per ben tre volte, di cui due consecutive (1990, 1995 e 1996), confermando il 1995-1996 come biennio d’oro per il campione tedesco.

2) NOVAK DJOKOVIC

I tennisti più forti della storia degli Internazionali:
I tennisti più forti della storia degli Internazionali: Djokovic

L’attuale numero uno al mondo è considerato uno dei tennisti più forti della storia, merito guadagnato anche per aver messo fine, dal 2010 in poi, al binomio Federer-Nadal. Il tennista serbo nato a Belgrado nel 1987 ha collezionato 18 titoli nelle prove del Grand Slam di cui nove Australian Open (record assoluto), cinque Wimbledon, tre Us Open ed un Roland Garros, 36 tornei Masters 1000 (record assoluto), 14 tornei Atp 500, 9 tornei Atp 250, una Coppa Davis con la nazionale serba ed è stato cinque volte campione delle AtpFinals (di cui quattro consecutive, record assoluto). Detiene, al momento, il record di numero di settimane trascorse da numero uno del ranking Atp (319 settimane) ed è l’unico tennista ad aver completato il Career Golden Masters (cioè ad aver vinto tutti i tornei Masters 1000 almeno una volta in carriera) per ben due volte. Specialità della casa sono, senza dubbio, il rovescio bimane (uno dei migliori del circuito), una risposta efficace ad ogni tipo di servizio avversario (il serbo è considerato uno dei migliori ribattitori di sempre) e la grande flessibilità fisica, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “Uomo ragno”.

Storiche, oramai, sono le sue rivalità con Rafael Nadal, Roger Federer ed Andy Murray (insieme hanno formatoi cosiddetti “Fabfour”).

Nole Djokovic ha sempre avuto un rapporto speciale con l’Italia: parla fluentemente l’italiano, tifoso del Milan, ospite a Sanremo nel 2020 grazie, probabilmente, alla presenza del suo grande amico Fiorello. Dopo aver partecipato senza grande successo per la prima volta al torneo della capitale nel 2007, si è proclamato già vincitore nell’edizione successiva; è stato, infatti, l’unico tennista in grado di interrompere lo strapotere spagnolo in terra romana per quattro edizioni del Masters1000 nostrano (2008, 2011, 2014 e 2015), battendo proprio Nadal in finale sia nel 2011 (6-4 6-4) che nel 2014 (4-6 6-3 6-3), a cui bisogna aggiungere il quinto trionfo proprio nell’ultima edizione degli Internazionali contro l’argentino Diego Schwartzman (settembre 2020).

1) RAFA NADAL

I tennisti più forti della storia degli Internazionali:
I tennisti più forti della storia degli Internazionali: Rafa Nadal

Quando si parla di terra rossa, si parla implicitamente di Rafa Nadal (Manacor, 1986). Attuale numero tre del ranking mondiale, è stato numero uno al mondo della classifica Atp per un totale di 209 settimane. Il suo palmarès vanta20 titoli Slam (record che condivide insieme ad un altro mostro sacro come Federer) di cui tredici Roland Garros (record assoluto), quattro Us Open, due Wimbledon ed un Australian Open, 35 tornei Atp Masters 1000 (di cui 11 vittorie siglate al Monte-Carlo Rolex Masters), 22 tornei Atp 500 (di cui 12 titoli al Barcelona Open), 9 tornei Atp 250, 5 Coppe Davis vinte con la nazionale spagnola, medaglia d’oro olimpica in singolare alle Olimpiadi di Pechino nel 2008 e medaglia d’oro olimpica in doppio ai giochi olimpici di Rio nel 2016. Si è guadagnato il soprannome di “King of clay” grazie al record di titoli ottenuti sulla terra rossa (61) ed è considerato il più forte giocatore nella storia del tennis su questa superficie, oltre uno dei migliori di sempre.

Il suo diritto mancino, considerato uno dei migliori di sempre, ha dato vita ai cosiddetti “Banana shots”, colpi che assumono una traiettoria curva allontanando, inizialmente, la pallina dall’avversario per poi rientrare negli ultimi centimetri di campo disponibile.

Il campione spagnolo ha dato vita, insieme a Novak Djokovic e, in particolare, a Roger Federer, ad alcuni dei match più memorabili ed epici nella storia di questa disciplina (per intensità di gioco e livello mostrato in campo, non possiamo non citare la finale di Wimbledon 2008, che ha visto Nadal trionfare contro lo svizzero 9-7 al quinto set o, in alternativa, la finale all’Open australiano nel 2017 che ha visto, invece, trionfare Federer in cinque set.). Per lo stile di gioco totalmente differente (quello dello svizzero, d’attacco e aggressivo, ben si adatta alle superfici veloci, mentre quello dello spagnolo, difensivo ma potente, è più efficace su quelle lente) e per la contrapposizione tra il rovescio ad una mano e quello bimane, la rivalità tra il mancino di Manacor e il destrimano di Basileaè, probabilmente, una delle più famose nella storia dello sport.

Ma qual è il suo rapporto con il Foro Italico? Il maiorchino fa la sua prima apparizione agli Internazionali nel 2005, da numero 7° nella classifica mondiale, e l’epilogo non poteva che essere di buon auspicio per il futuro: vittoria in finale contro Guillermo Coria 7-6 al tie-break del quinto set dopo cinque ore di gioco. Da segnalare, inoltre, la finale nel 2006 contro il numero uno al mondo del momento, Roger Federer (mai trionfante qui a Roma), che ha visto lo spagnolo fronteggiare due match point a favore dello svizzero nel quinto e decisivo set (anche questa finale vinta 7-6 al tie-break del quinto set dopo più di cinque ore di gioco).

Il bilancio è semplicemente straordinario: lo spagnolo detiene il record di titoli vinti a Roma (9), tutti tra il 2005 e 2020 (2005, 2006, 2007, 2009, 2010, 2012, 2013, 2018, 2019).

Che sia l’anno della “decima”?

 

Luca Mazza

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