Buon compleanno Alberto Tomba, il re dello sci italiano

Buon compleanno Alberto Tomba, il re dello sci italiano

ACCADDE OGGI – In occasione della celebrazione del 55esimo compleanno di Alberto Tomba, ripercorriamo le gesta di uno dei più grandi ed amati sportivi italiani, capace di avvicinare un’intera generazione al mondo sciistico.

Nato a Castel de’ Britti, una frazione del comune di San Lazzaro di Savena in provincia di Bologna, Alberto Tomba mosse i suoi primi passi da sciatore sulla neve degli Appennini, precisamente sul Corno alle Scale, sotto l’attenta guida del maestro Roberto Siorpaes. Arruolatosi nell’Arma dei Carabinieri, all’età di diciassette anni, promosso in squadra B, fu protagonista della vittoria che lo pose sotto i riflettori: il Parallelo di Natale, una gara dimostrativa tenutasi a Milano nel 1984 nella quale batté tutti i colleghi più esperti della prima squadra.

ALBERTO TOMBA. GLI INIZI DELLA CARRIERA

Un giovane Alberto Tomba. Foto di 2duerighe

Dopo aver partecipato per la prima volta alla Coppa del Mondo nel 1985, Tomba ottenne il primo podio in quest’ultima solamente l’anno dopo. Nel 1987 partecipò ai Mondiali di Crans-Montana, in Svizzera, nei quali conquistò la medaglia di bronzo nello slalom gigante. Nella stagione successiva raggiunse le sue prime due vittorie a Sestriere. 

Trionfò sia nello slalom gigante che in quello speciale davanti al suo idolo di sempre, Ingemar Stenmark, terminando al secondo posto alla fine della stagione. Nel 1988 lo sciatore bolognese partecipò alle Olimpiadi di Calgary, conquistando l’oro sia nella gara di slalom speciale che in quella gigante. In quell’occasione, venne addirittura bloccato il Festival di Sanremo durante la sua manche.

TOMBA LA BOMBA. GLI ANNI D’ORO

Tomba con in mano la Coppa di Cristallo vinta nella stagione 94-95. Foto di Wikipedia

Dopo un inizio di anni ’90 sfortunato, l’italiano tornò al successo nella Coppa del mondo nella stagione 91-92 con ben nove vittorie che, però, non gli valsero il primo posto a fine stagione, finendo dietro il rivale Paul Accola. Vinse, nonostante tutto, la sua terza Coppa di slalom gigante e la seconda di slalom speciale. Nel 1992, ai Giochi invernali di Albertville, rappresentò l’Italia come alfiere nella cerimoni d’apertura ed ottenne la medaglia d’oro nello slalom gigante. In quello speciale, invece, riuscì a raggiungere il secondo posto al termine di una straordinaria rimonta partita dalla sesta posizione.

Nella stagione 1993-94, dopo un difficile inizio di stagione, vinse la sua terza Coppa di Cristallo dello slalom speciale e la medaglia d’argento ai Giochi olimpici invernale di Lillehammer. Il picco della carriera di Tomba la Bomba fu, però, nei due anni successivi: nel 1995 riporta in Italia la Coppa del mondo generale, vincendo anche quelle delle specialità in slalom gigante e speciale; nel 1996, ai Mondiali di Sierra Nevada, conquista una doppia medaglia d’oro sia nello slalom gigante che in quello speciale.

IL RITIRO DI ALBERTO TOMBA

Lo sciatore oggi

Gli anni successivi alle sue più grande vittorie non furono facili per Tomba. Lo sciatore bolognese, anche a causa di alcuni infortuni, non riuscì a bissare i trionfi passati in nessun appuntamento. Quasi come uno scherzo del destino, si ritirerà alla fine della stagione 97-98. Disputando (e vincendo) la sua ultima gara di slalom speciale a Crans-Montana; laddove undici anni prima aveva ottenuto la sua prima medaglia.

Nonostante il forte temperamento e il carattere peperino che lo contraddistinguevano, Alberto Tomba resta uno degli atleti italiani più amati di sempre. Per impatto mediatico e culturale, uno dei pochi sportivi da poter accomunare a ciò che ha fatto Valentino Rossi in sella ad una moto. L’unico sciatore capace di far appassionare il popolo italiano ad un mondo così lontano dalle loro abitudini, bloccando addirittura l’intero stivale durante le sue prove nelle varie gare dello slalom speciale e gigante. Specialità in cui è considerato, tutt’oggi, uno dei maggiori interpreti.

Non c’è nulla che possa regalare le stesse emozioni dello sci. Il bello è quando esci al mattino dopo una nevicata notturna, e sali sulla montagna e vai nella neve fresca. Sei a duemila metri e respiri l’aria pura, sei in mezzo alla natura. Non so dire, ma sento che ogni volta qualcosa mi rinasce dentro”. Alberto Tomba

 

Luca Mazza

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