Diffusione e storia del Padel: perché è lo sport del momento?

Diffusione e storia del Padel: perché è lo sport del momento?

MONDO – 400 mila praticanti in Italia (di cui il 42% donne). 1.6 milioni di prenotazioni di campi solo nel 2020 (nel 2018 erano “solo” 241 mila) aumento del 60% di strutture dedicate e oltre 10 mila tesserati. I numeri del padel fanno paura e continuano ad aumentare. Ma qual è la storia di questo sport? E perché ha così successo?  

“Ciao ragazzi, allora per domani ho prenotato un campo da Padel dalle 23 alle 00:30. Non c’erano altri orari disponibili, purtroppo!”. Le chat di gruppo su WhatsApp sono ormai piene zeppe di messaggi del genere. Non necessariamente parliamo di persone amanti della racchetta: tennist* amatoriali e non, gli improbabili partecipanti al calcetto del lunedì sera, i super fit che si allenano anche di domenica mattina, quelli che “ lo sport non fa per me, preferisco Netflix e divano”. Tutti devoti al paddle (in inglese), senza distinzione di sesso.

IL SUCCESSO DEL PADEL

Nato in America Latina nel 1969 dalla strana idea di un messicano (costruire un mini-campo di tennis in casa compreso di muri, causa mancanza di spazio disponibile), il padel è uno sport di palla e racchetta di derivazione tennistica. Si pratica esclusivamente in coppia, come un classico doppio di tennis, con una pallina leggermente depressurizzata ma dello stesso solito colore. Il gioco si svolge in un campo rettangolare chiuso in tutti i lati, tranne che per due porticine centrali: alle spalle dei giocatori e fino alla metà campo si trova la cosiddetta “parete”, composta di un materiale opaco e trasparente (solitamente cristallo o mattoni), mentre oltre la metà campo ci imbattiamo nella “griglia”, una struttura interamente metallica dal rimbalzo irregolare. Dalla presenza di queste chiusure proviene, probabilmente, la più grande novità di questo sport: è possibile (recte, è consigliato) far toccare prima la pallina sulla parete o sulla griglia dopo il primo colpo a terra, per poi prenderla successivamente dopo il rimbalzo; non a caso “l’uscita a parete” è uno dei primi colpi che viene insegnato ai neofiti.

La racchetta, invece è completamente diversa, in quanto non ha corde ed è molto più simile ad una padella (da qui il nome) o, se si vuole essere leggermente più tecnici, ad una racchetta di beach tennis. Il materiale è vario: insieme al carbonio e al kevlar, i quali apportano maggiore rigidità e resistenza, sono spesso utilizzati il grafene o le fibre di vetro, che conferiscono, al contrario, una maggiore elasticità.

Per quanto riguarda la superficie dei campi, questi possono essere in calcestruzzo poroso, cemento, sintetico o erba (anch’essa sintetica).

LE TATTICHE, I COLPI E LE STRATEGIE DI UNO SPORT CHE ORMAI PRATICANO DAVVERO TUTTI

Attualmente è uno degli sport più popolari in Argentina, Spagna, Portogallo e Svezia. L’Italia, invece, ha visto nascere il primo campo di padel nel 1991 a Vicenza, diffondendosi successivamente dal 2013 in poi, grazie soprattutto all’exploit nella Capitale. Gestito all’interno del panorama della FIT, si contano, ad aprile 2021, più di 1000 strutture e 2400 campi totali in tutto lo stivale, con il trend positivo che non sembra deciso a fermarsi.

Pallina più sgonfia, possibilità di rimbalzo e racchetta senza corde hanno contribuito sicuramente alla diffusione del padel nell’ultimo decennio, rendendolo più accessibile e semplificato rispetto al suo gemello tennis, che resta, dal punto di vista tecnico e coordinativo, sicuramente più complicato da apprendere nel breve periodo e con risultati per niente immediati. Ciò però non deve indurre a pensare che questo gioco sia privo di tattiche, strategie e, in particolare, proprie tipologie di colpi.

VEDIAMONE QUALCUNO… 

  • Bandeja: un colpo sopra la testa che consiste in una volée alta di dritto in cui si dà alla palla un effetto inbackspin. In alternativa può essere piatto e piano in modo da tenere il rimbalzo basso. L’obiettivo di questo colpo non è tanto quello di chiudere lo scambio, quanto, invece, di mantenere la posizione a rete dopo un pallonetto degli avversari, costringendoli a rimanere a fondocampo con una traiettoria controllata, dandosi il tempo per ritornare a rete;
  • Vibora: una specie di smash smorzato più aggressivo della bandeja che genera un sidespin alla pallina;
  • Globo: il pallonetto a padel è un colpo molto frequente per difendersi e guadagnare successivamente la posizione a rete;
  • Chiquita: un’alternativa al pallonetto per mettere in difficoltà i giocatori a rete. Consiste in un colpo meno potente e giocato sui piedi dell’avversario, costringendolo ad una volée complicata;
  • X 3: uno smash che dopo aver rimbalzato sul campo avversario e sulla parete di fondo, esce lateralmente dal campo (alto per l’appunto 3 metri);
  • X 4: uno smash che rimbalza talmente alto da scavalcare la parete di fondo (alta 4 metri) e uscire dal campo.

Luca Mazza

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