Un meticoloso restauro restituisce i colori originali al Tabernacolo fiorentino di Sant’Ambrogio

Un meticoloso restauro restituisce i colori originali al Tabernacolo fiorentino di Sant’Ambrogio

FIRENZE – Lo scorso 6 luglio è stato finalmente presentato il Tabernacolo di Sant’Ambrogio restaurato, che ha riacquistato i suoi colori smaglianti originali. Qui vi illustriamo il valore simbolico, oltre che artistico, e le fasi di restauro attraverso il lavoro svolto da Filippo Tattini.

Il Tabernacolo fiorentino di Sant’Ambrogio martedì 6 luglio è stato presentato a Firenze il restauro del bellissimo Tabernacolo di S. Ambrogio, riportato alla leggibilità estetica e alla messa in sicurezza, grazie a un mirabile intervento sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato, e grazie al contributo di Friends of Florence.

Sant'Ambrogio
Il volto di  Sant’Ambrogio durante il ritocco pittorico. Ph. by Filippo Tattini

Realizzato da Giovanni della Robbia intorno al 1525 per il rione della Mattonaia, il tabernacolo raffigura S. Ambrogio benedicente in abiti vescovili ed è sempre stato considerato un prezioso simbolo dello storico popolare quartiere fiorentino a cui ha dato il nome. La scultura in terracotta invetriata è collocata all’interno di una nicchia con arco a tutto sesto, che poggia su una coppia di lesene sormontate da capitelli compositi. Sia l’abbigliamento del Padre della Chiesa che la cornice sono riccamente decorati  con forti contrasti cromatici basati sul blu e giallo, che spiccano sul bianco del fondo.

Il restauro di S. Ambrogio si è reso necessario non solo per questioni estetiche ma anche per motivi di sicurezza; l’opera versava in condizioni disastrose, dovute alla costante esposizione agli agenti atmosferici e presentava gravi danni strutturali con rischio di caduta di alcuni elementi. Il lavoro è stato svolto da Filippo Tattini, che ha ripulito dove possibile i materiali originali, mentre per altre parti ha dovuto sostituire le malte con impasti di nuova formulazione.

Il progetto venne presentato nel 2018 ma a causa dell’emergenza pandemica, ha subìto dei ritardi nei lavori.

Sant'Ambrogio
Tabernacolo di S. Ambrogio prima del restauro. Ph. by Filippo Tattini

La vicesindaca Alessia Bettini, presente all’evento, ha voluto sottolineare l’importanza che la città di Firenze dà all’impegno civico, con il recupero anche di opere d’arte minori che sono ugualmente preziose e costituiscono parte integrante della tradizione culturale toscana.

In questo caso, la coralità dell’iniziativa è data dal fatto che a fianco delle grandi istituzioni ufficiali hanno lavorato realtà locali come Friends of Florence e Il Comitato per il Decoro e il Restauro dei Tabernacoli, associazioni fiorentine impegnate da lungo tempo nell’individuazione e recupero di tutte quelle opere d’arte che formano il patrimonio storico-culturale di Firenze e della Toscana, contribuendo alla conservazione di identità e tradizioni locali.

Restauro Sant'Ambrogio
Il volto di S. Ambrogio prima del restauro

A rafforzare il senso di comunità è stata infine anche la comunità di S. Ambrogio che con la sua partecipazione attiva e volontaria ha contribuito –come sostiene la vicesindaca- “a passare sempre di più dal paradigma dell’io al paradigma del noi”.

Con i suoi colori smaglianti, il santo, dalla sua nicchia tra via de’ Macci e Borgo la Croce, è tornato ad essere una presenza forte e viva, non solo per la comunità di S. Ambrogio, ma anche per tutti i “fedeli” dell’arte.

Giuliana D'Urso

Leave a Reply

Your email address will not be published.