Danny De Vito: 79 anni fa nasceva uno degli italoamericani più famosi del Cinema

Danny De Vito: 79 anni fa nasceva uno degli italoamericani più famosi del Cinema

ACCADDE OGGI – Oggi, 17 novembre l’attore compie 79 anni. Una storia importante alle spalle che ci racconta di tanti sacrifici ma anche di molte soddisfazioni. Un cammino lungo e sotto i riflettori, amicizie durature e un forte legame con le sue origini italiane.

Daniel Michael De Vito, conosciuto come Danny De Vito nasce a Neptune, una cittadina nella contea di Monmouth nel New Jersey. Come tutti sanno è un attore di grande talento, un caratterista che ha saputo migliorare giorno dopo giorno fino a vedersi assegnare ruoli da protagonista.

Nel corso degli anni ha dimostrato di essere decisamente versatile: è l’esempio di come un uomo minuto e non ritenuto un sex symbol possa farsi largo in mezzo a grandi star da copertina.

DANNY DE VITO: LA FAMIGLIA ITALIANA

Foto da Instagram @danny.devito.against.anemia

I suoi genitori emigrano in America giovanissimi e lo concepiscono durante il loro primo anno nel nuovo continente. Suo padre Daniele si dà da fare ed in poco tempo diventa un piccolo imprenditore. Inizia gestendo un negozio di dolciumi, poi apre una tintoria ed infine anche un bar nel loro quartiere.

Sua madre, Giulia Mocello, era una casalinga, ma il figlio l’adorava e la convinse così a lanciarsi nella recitazione, perché riteneva avesse un volto del tutto adatto. Giulia, quindi, ebbe l’occasione di recitare in Taxi, una sitcom dove era la madre di Louie De Palma, personaggio interpretato proprio da Danny De Vito.

Ha dimostrato in più occasioni di essere molto attaccato alle sue origini e alla sua famiglia. Ad esempio, mentre già frequentava l’Accademia d’Arte Drammatica di New York, lavorava ancora nel salone di bellezza della sorella, perché ci teneva ad aiutarla nella sua attività.

La sua famiglia è originaria di San Fele, un piccolo centro abitato in provincia di Potenza. Danny De Vito ama molto l’Italia: lo percepisce come un territorio ricco di arte e di gustosi prodotti agroalimentari. Fra questi, ama particolarmente il limone nelle sue varie declinazioni.

Nutre una fortissima passione per il limoncello, tanto da trasformare questo suo diletto in un vero e proprio business. Ha infatti lanciato un marchio di questo liquore, il Danny De Vito’s Premium Limoncello, che spopola sugli scaffali dei supermercati americani.

DANNY DE VITO: LA FAMIGLIA AMERICANA

Foto da Instagram @danny.devito.against.anemia

Si sposa il 28 gennaio del 1982 con la collega Rhea Perlman, dalla quale ha avuto tre figli: Lucy, Grace e Jacob Daniel. Ama i figli alla follia e cerca di seguirli quanto più possibile nei loro percorsi di vita.

Forse è da imputare alle sue origini italiane, ma Danny De Vito ha anche la passione per le belle donne, tanto da mettere a dura prova la sua vita coniugale con le sue continue avventure amorose. Poi, con gli anni, quel tipo di divertimento è andato scemando e i due si sono riconciliati.

Ha presenziato a molte prime dei suoi film con la moglie o con alcuni dei suoi figli. Durante la serata di presentazione di Conciati per le feste, un giornalista lo accusò di non scegliere copioni adatti a lui e di recitare per chiunque lo pagasse. Danny quella sera era in compagnia della figlia Lucy e rispose con la filosofia di chi è arrivato dal niente:

Io sono un attore che non riceverà mai un Oscar, un piccolo uomo che provvede alla famiglia. Anzi non sono un attore, sono un giullare di corte che cerca di divertire colui che lo paga.

Un piccolo signore che è sempre riuscito a difendersi con frasi taglienti da chi ha continuato ad accusarlo di non essere un interprete da Oscar.

Un uomo alto solo 144 centimetri che ha fatto della sua statura un punto di forza, un’arma che lo ha aiutato in tanti provini. Mario Monicelli non lo conosceva quando lo scelse per un ruolo in La Mortadella al fianco di Sophia Loren. Dichiarò in seguito che l’altezza di quel giovane alla prima vera esperienza lo aiutò nella scelta.

QUALCHE CURIOSITA’ SUL PINGUINO

Foto da Instagram @danny.devito.against.anemia

Ogni importante attore americano, durante la sua carriera, si è misurato con il mondo oscuro e affascinante dei supereroi. Danny De Vito ha interpretato uno strepitoso Pinguino in Batman-il ritorno, successo al botteghino del 1992.

Quel ruolo lo ha consacrato definitivamente tra le stelle di Hollywood e lo ha reso felice ed emozionato allo stesso tempo. Un personaggio dei fumetti, un antieroe storico conosciuto da grandi e piccini.

Durante le riprese del film diretto da Tim Burton, Danny era così entusiasta del ruolo che spesso rimaneva nella parte anche durante le pause sul set. Si divertiva a non cambiare faccia, espressione, comportamento aggressivo, per generare panico e terrore nei colleghi che si avvicinavano a lui con sospetto.

Nel suo contratto c’era una clausola che gli vietava di rivelare il look ed il trucco del personaggio. Ha dovuto tenere la bocca chiusa sino alla prima proiezione, nemmeno i suoi familiari sapevano come avrebbero visto Danny vestire i panni del Pinguino.

Rimaneva al trucco per circa tre ore al giorno ed in una di queste lunghe sessioni fu aggredito da una scimmia. Nel film, se ricordate bene, vi è una scena dove una scimmietta consegna una lettera al Pinguino da parte di Batman. Quel primate era così terrorizzato dal trucco di Danny De Vito, che per paura gli saltò addosso ferocemente.

L’attore non riportò ferite, ma commentò l’accaduto con una frase ironica:

“Credo si faccia un lavoro migliore quando si accettano i rischi, quando non si è al sicuro”.

Il cast di quella pellicola era composto da grandissimi nomi, quali: Michelle Pfeiffer, Christopher Walken, Michael Keaton ma Tim Burton in regia pose un’attenzione speciale verso il personaggio interpretato da Danny De Vito.

La deformità del Pinguino fu accentuata aggiungendo delle mani fuse insieme a guisa di pinna. Cercò di rimanere fedele al fumetto costruendo un antagonista dal passato difficile: un criminale che da bambino era stato abbandonato dai genitori e costretto a crescere nelle fogne di Gotham City.

Danny De Vito disegna in modo perfetto, battuta dopo battuta, i temi della diversità e della solitudine. È costretto a vivere nascosto nel sottosuolo a causa del suo aspetto deforme, una fisicità che ne ostacola l’inserimento nella società.

DANNY DE VITO E MICHAEL DOUGLAS: AMICI SUL SET E NELLA VITA

Foto da Instagram @danny.devito.against.anemia

Lavorare insieme è stata una fortuna per entrambi, la loro coppia ha funzionato per anni senza mai stancare lo spettatore. Danny De Vito e Michael Douglas, per un lungo periodo negli anni Ottanta hanno recitato insieme in una serie di pellicole fortunatissime.

De Vito ha avuto tanti partner sulla scena come Arnold Schwarzenegger in I gemelli, o Matt Damon in L’uomo della pioggia, ma il sodalizio artistico più vincente e duraturo è stato quello con l’amico e collega Michael.

Parliamo di film che ancora oggi hanno il loro seguito di appassionati come All’inseguimento della pietra verde, Il gioiello del Nilo, La guerra dei Roses. A completare il terzetto, insieme a loro, in ognuna di queste pellicole c’era la bellissima Kathleen Turner.

Fra Danny e Michael è nata un’amicizia sincera e profonda che li vede ancora legatissimi. Nel loro privato spesso si sono incontrati per condividere passioni quotidiane o raccontarsi i progetti futuri.

Quando De Vito decise di ricoprire il ruolo di produttore esecutivo del film Pulp Fiction diretto da Quentin Tarantino, chiese più volte consigli all’amico Michael. Douglas pare gli abbia consigliato di attuare alcuni criteri artistici rispetto ad altri: quei suggerimenti hanno contribuito al successo planetario di quella pellicola.

DANNY DE VITO: ANCORA TIM BURTON SUL SUO CAMMINO

Foto da Instagram @danny.devito.against.anemia

Tim Burton è un regista noto per il suo cinema dalle ambientazioni fiabesche e gotiche. È l’uomo che ha voluto Danny De Vito come suo Pinguino, è quello che gira spesso storie che hanno a che fare con l’emarginazione e la solitudine. Adora i personaggi che, per le loro forme fisiche, sono posti ai margini della società.

A lui piacciono i perdenti, gli sconfitti, quelli che se ne fregano altamente delle false virtù celebrate nei campus universitari americani. Da questo nascono le vicende che lui ama filmare, le situazioni in ombra che decide di mettere in luce al cinema. Un attore come De Vito è l’antitesi del quarterback biondo allevato a tacchino dalla madre ex reginetta di bellezza: è perfetto quindi per calcare il set di Burton.

Nel 2019 De Vito interpreta il direttore del circo Max Medici nel film Dumbo, remake live action dell’omonimo classico film d’animazione. Tim Burton lo dirige con maestria affidandogli un ruolo che finalmente lo consacra nei grandissimi di Hollywood. Quell’interpretazione dimostra tutto il talento dell’italoamericano più amato dal pubblico.

Sale in cima ad una classifica di interpreti che, a fine carriera, sentono davvero la necessità di mostrare il loro lato più artistico.

Tanti auguri Danny De Vito, uomo semplice e trasparente, attore dal talento indiscusso!

 

Francesco Danti

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