Auguri Jodie Foster: compie 59 anni l’attrice che a 15 anni fu candidata all’Oscar

Auguri Jodie Foster: compie 59 anni l’attrice che a 15 anni fu candidata all’Oscar

ACCADDE OGGI – Oggi, 19 Novembre, l’attrice compie 59 anni. Una lunga e luminosa carriera alle sue spalle, decine d’interpretazioni indimenticabili. Una fanciulla che è diventata donna alla svelta, ruoli importanti che hanno lasciato un segno.

 Il suo vero nome è Alicia Christian Foster ed è nata a Los Angeles dopo 36 ore di travaglio durante le quali sia lei che la madre rischiarono di morire. Il padre è stato un tenente colonnello dell’aeronautica statunitense, ma non lo ha mai conosciuto, in quanto lasciò sua madre quando ancora era incinta. Ultima di quattro figli, ha cercato l’amore paterno nello stretto legame che ha costruito con i fratelli. E’ proprio lei, la splendida Jodie Foster.

La madre ha sostituito l’amore del marito con quello di una donna, una compagna con la quale ha convissuto tutta la vita. Questa donna si chiamava Jo Dominique, ma in famiglia veniva chiamata Zia Jo D: questo soprannome è stato d’ispirazione quando Alicia ha deciso il suo nome d’arte. Oggi Jodie compie 59 anni ma per noi resta sempre la bambina prodigio che ha iniziato a recitare poco dopo aver imparato a parlare. Ripercorriamo insieme la sua intensa carriera!

JODIE FOSTER: LA BAMBINA ACCANTO A ROBERT DE NIRO

Foto da fanpage instagram @jodiefosterworld

Jodie entra nel mondo della pubblicità a soli tre anni, poi durante la prima elementare viene ingaggiata come attrice nella serie Mayberry R.F.D.

A dieci anni esordisce al cinema recitando nella pellicola Due ragazzi e un leone. Viene notata per il suo volto pulito e per la sua alta professionalità, atipica per una bambina. Nel giro si parla di lei ed a soli quattordici anni sfrutta la sua più grande occasione: viene scelta da Martin Scorsese per recitare al fianco di Robert De Niro in Taxi Driver, un film che diventerà una pellicola di culto. Grazie a quella struggente interpretazione Jodie Foster conquista la sua prima candidatura agli Oscar come attrice non protagonista.

La statuetta nelle sue mani tarderà solo quale altro anno: nel 1989 vincerà quella come migliore attrice per il film Sotto accusa. Poi nel 1992 vincerà il suo secondo Oscar interpretando l’agente dell’FBI Clarice Starling ne Il silenzio degli innocenti.

Quell’interpretazione l’ha fatta conoscere dal Mozambico alla Galassia di Orione, quel modo d’interpretare la paura è rimasto nella mente di ogni spettatore. Nel corso degli anni ha cercato di lasciarsi alle spalle quel personaggio, perché stava diventando ingombrante. Ma quel capolavoro del cinema ha nella sua caratterizzazione il simbolo di un genere, che è stato copiato invano nei periodi successivi.

Una bambina prodigio che ha bruciato le tappe grazie al suo talento e alla sua maturità. I registi che hanno lavorato con lei dicono abbia un gradissimo senso del dovere, che sia una perfezionista maniacale senza distrazioni.

JODIE FOSTER, DONNA DI GRANDE INTELLIGENZA

Foto da fanpage instagram @jodiefosterworld

Se ci soffermiamo ad osservare gli artisti che hanno lavorato con lei, possiamo intuire che Jodie Foster non sia arrivata al successo per caso. Michael Duglas, Raquel Welch, la Walt Disney Company, David Carradine, Alan Parker, Ugo Tognazzi, Mariangela Melato, Gigi Proietti, David Niven.

Per stare al fianco di certi nomi non basta la preparazione, serve una qualità che in pochi hanno: l’intelligenza. Jodie Foster l’ha avuta nel saper scegliere i ruoli più adatti a lei, nella costante voglia di mettersi alla prova, nel mollare il certo per l’ignoto. Durante la sua vita è come se avesse viaggiato dal cupo Medioevo, pieno di paure e superstizioni, per arrivare al luminoso Umanesimo.

Ha usato le sue forze e la sua astuzia per oltrepassare problemi risolvibili. Pragmatica, diretta, professionale verso un futuro che ha sempre considerato alla portata.

A differenza di tanti altri bambini prodigio, Jodie Foster non è scomparsa nel nulla dopo le prime apparizioni. Anche in questo è stata molto intelligente: sceglieva ruoli diversi per non rimanere ancorata all’adolescente dalla faccia pulita, ai filoni di film per famiglie alimentate da popcorn.

Quando ha avuto dei momenti bui ha cercato l’aiuto di uno psicologo, di qualcuno con la preparazione adatta per farle affrontare il mare della notorietà. Capire di aver bisogno di un professionista in quel settore significa avere cervello, riconoscere i propri limiti, non essere presuntuosi. Proprio per alcune sue insicurezze, fra il 1977 ed il 1980 decide di prendersi un periodo sabbatico nel quale pensa addirittura di abbandonare la recitazione.

Una donna che pensa, che si mette in discussione, che non calca il tappeto rosso per mostrare un vestito o le curve sinuose. Un’attrice diversa da quella stereotipata e piena di spaccature che cammina spedita sopra un tacco dodici.

Si è laureata in Letteratura Inglese all’università di Yale. Jodie Foster parla un ottimo francese, imparato in una scuola madrelingua frequentata per nove anni. È lei stessa a doppiare i film destinati al mercato transalpino.

Parla anche un buon italiano che ha imparato durante le riprese di Casotto, film di Sergio Citti del 1977. Si dichiara atea ma è tollerante verso ogni tipo di religione e di culto, dimostrando un grade rispetto verso il prossimo.

JODIE FOSTER HA SPALANCATO LE SUE PORTE SENZA PAURA

Foto da fanpage di instagram @jodiefosterworld

Ha dato conferma della propria omosessualità senza battere ciglio com’è giusto che sia. Ha dichiarato il suo amore per il genere femminile senza nascondere i propri sentimenti, senza reprimere tutto ciò che aveva dentro.

Rimanere in silenzio, non emettere verbo, fare finta di essere come ci vogliono gli altri è una condanna a vita, il modo più lento di morire giorno dopo giorno.

Jodie Foster non ha fatto questo errore ed ha dichiarato:

«Ho già fatto coming out mille anni fa, nell’età della pietra, in quei giorni molto pittoreschi, in cui una fragile ragazza si aprì agli amici fidati, alla famiglia e ai colleghi di lavoro, e poi a poco a poco con orgoglio a tutti coloro che la conoscevano, a tutti quelli effettivamente incontrati».

È una delle stelle più riservate di Hollywood, ma quando parla le sue parole sono pesanti come i pugni di un peso massimo. Difende l’omosessualità, ma anche il mondo etero. Vorrebbe proteggere la felicità di chiunque cammini sulla terra. Essere costretti alla depressione per mostrarci diversi dalla realtà: questo è un tema molto caro a Jodie Foster perché lo ha vissuto sulla sua pelle.

Durante la premiazione dell’Oscar per Il silenzio degli innocenti ha fatto una dedica che ha commosso tutto il mondo:

«Alle donne che sono venute prima di me e che, a differenza di me, non hanno avuto nessuna chance, alle pioniere, alle sopravvissute, alle emarginate».

Nel 1988 interpreta un altro ruolo che dimostra la sua grandezza drammatica: è Sarah in Sotto accusa di Jonathan Kaplan. È il suo primo Oscar. È un film basato sulla storia vera di una cameriera stuprata sul flipper di un bar da un branco di uomini.

Una Jodie Foster commovente, reale, una interpretazione fragile che lascia senza fiato. Il modo nel quale subisce quella violenza è così reale da far venire voglia di salvarla. La fragilità con la quale affronta il processo apre il cuore, in una solitudine che fa tenerezza.

Una serie di scene senza pietà, senza valori umani, un dramma disarmante che mostra tutte le fragilità dell’essere umano. Alla fine delle riprese ha dichiarato:

«Sarah è una donna che cercava l’amore vero. Non conta se a regalarti passione è un uomo o una donna e non conta se tu sei un uomo o una donna; quello che conta è avere rispetto altrui. Io sono contro la pena di morte ma per certe bestie serve il carcere a vita».

L’ATTRICE GIUSTA PER UN THRILLER BEN RIUSCITO

Foto da fanpage di Instagram @jodiefosterworld

La sua fisicità, le sue espressioni, il pianto tanto sincero da sembrare più reale di uno vissuto, la facilità nella quale riesce a combattere contro il nemico. Per questi e tanti altri motivi, Jodie Foster è stata scelta da molti registi come protagonista in film dai risvolti thriller.

Parliamo di tutte pellicole che hanno fatto il pieno al botteghino e che vengono riproposte più volte l’anno nei palinsesti televisivi del nostro stivale. Ne ricordiamo solo alcuni che tutt’oggi lasciano col fiato sospeso anche alla terza o quarta visione.

Panic Room di David Fincher, una storia nella quale Jodie Foster, oltre a saper recitare, dimostra una forma fisica invidiabile ed uno scatto da velocista. Interpreta una madre che, dopo la separazione dal marito, si è appena trasferita in una casa nuova con la figlia. L’abitazione contiene una stanza segreta di cui la protagonista non conosce l’esistenza.

Un gruppo di ladri fa irruzione in casa proprio per svaligiare quella stanza piena di valori e si scontra con lei, con una mamma pronta a tutto pur di difendere la sua cucciola. Da segnalare uno strepitoso Forest Whitaker che interpreta l’unico bandito con rimorsi di coscienza.

Rimanendo in un genere affine, assolutamente nelle corde della Foster, vale la pena citare Flightplan, Mistero in volo del regista tedesco Robert Schwentke. Altro successo mondiale, distribuito in tutti e quattro i continenti, nuova prova da madre in difesa della figlia. Storia avvincente, ben ordita che lascia tutti con il fiato sospeso sino all’ultimissima scena.

L’attrice dimostra di poter essere una mamma che si butta nel fuoco per la prole, un’ideologia che rispecchia il suo modo di condurre la vita quotidiana. Intervistata, in merito a queste due pellicole ha detto:

«Entrare in questi ruoli non è stato difficile come al solito. Ho semplicemente pensato a mia madre ed alla madre che vorrei essere io».

Leggendo notizie su di lei, studiando i ruoli che ha deciso d’interpretare, possiamo immaginare che sia attratta da due parole in particolar modo: protezione e vendetta. Della prima abbiamo appena parlato e, se vogliamo, la seconda spesso è collegata alla prima.

Nel film Il buio nell’anima è una donna che si trasforma in giustiziera dopo la tragica morte del fidanzato. Una ragazza innamoratissima del suo uomo subisce un’aggressione in sua compagnia. Lui muore, lei sopravvive e vive solo per vendicare il vero amore.

Nonostante sia minuta, quando si arrabbia sembra quasi che si gonfi, sembra possa annientare ogni nemico che le sbarra la strada. Davvero un’attrice come poche altre, una donna che ha dedicato la sua vita a migliorarsi per regalare al pubblico emozioni sempre più vere.

 

Buon compleanno agente Starling!

Francesco Danti

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