Lord Byron, auguri all’eroe romantico inglese

Lord Byron, auguri all’eroe romantico inglese

ACCADE OGGI – Lord Byron, uno dei poeti inglesi più affascinanti e importanti di tutti i tempi, nasceva il 22 gennaio 1788, a Londra. Esattamente 234 anni fa.

George Gordon Noel Byron, sesto barone di Byron e detto Lord Byron, è considerato da molti uno dei massimi poeti britannici. Fu uomo di spicco nella cultura britannica, ed esponente del secondo Romanticismo insieme a John Keats e Percy Bysshe Shelley.

È uno di quegli scrittori di cui amiamo parlare, il cui personaggio ha raggiunto maggior fama rispetto alla sua opera. Nonostante sia considerato uno dei massimi poeti britannici, non è così scontato trovare un suo lettore. Eppure la nomea di Lord Byron, eroe romantico morto durante la guerra d’indipendenza della Grecia dall’Impero Ottomano, rivoluzionario, poeta e donnaiolo impunito, è giunta integra fino ai giorni nostri.

UN’ILLUSTRE FAMIGLIA NORMANNA

Foto da profilo Instagram lordbyron_thepoetle donne

George Byron vede a la luce a Londra il 22 gennaio del 1788, da John Byron e Catherine Gordon of Gight. Mentre la famiglia materana era sicuramente modesta, anche se imparentata con Giacomo I di Scozia, il lato paterno della famiglia aveva origini normanne, in particolare dalla famiglia Burun arrivata in Inghilterra nell’XI secolo. I discendenti di George non erano particolarmente fortunati o buoni. Il quinto Lord Byron, William, era un pazzo che uccise la vicina, vicenda che gli valse il soprannome di Wicked Lord ovvero signore malvagio.

Il nonno di George, esperto navigatore, era considerato molto sfortunato in condizioni di maltempo tanto da beccarsi il nomignolo di Foulweather Jack. Alla base di una delle sue opere più fortunate, il Don Juan, vi fu proprio un naufragio del nonno avvenuto in Patagonia.

Infine, il padre venne soprannominato Mad Jack per la sua vita poco ortodossa e dopo aver dilapidato il patrimonio della donna, il padre scappò in Francia abbandonando la famiglia.

L’INFANZIA FATTA DI STENTI

Foto da profilo Instagram @lordbyron_thepoet

Abbandonato dal padre folle, George Gordon trascorse un’infanzia di stenti insieme alla madre, una persona estremamente complicata con cui vivere, talvolta tenera altre aggressiva. Inoltre schernì più volte il figlio a causa di una malformazione al piede che condannò il poeta a zoppicare per tutta la vita.

Nel 1798, all’età di 10 anni, ecco la svolta. l prozio William, il famoso wicked lord, morì lasciando in eredità a George titolo e beni, che consistevano principalmente nell’abbazia di Newstead, nel Nottinghamshire. Questo avvenimento cambiò la vita del ragazzo che cominciò a ricevere un’educazione aristocratica, nonostante fosse evidente come le regole poco si adattassero a un adolescente fuori dalla norma.

LE PRIME OPERE DI LORD BYRON

Foto da profilo Instagram @lordbyron_thepoet

A diciannove anni, Byron pubblicò le sue prime poesie, Hours of Idleness (Ore d’ozio), che gli valsero dure critiche dal giornale The Edinburgh Review. Nel 1809 iniziò il Grand Tour con un amico, Lord John Hobhouse, viaggiando per due anni in Europa. Solo le condizioni di salute della madre, così gravi da portarla alla morte, ne condizionarono il rientro in patria nel 1811.

Divenuto membro della Camera dei Lord nel 1812, tenne in Parlamento un discorso difendendo la causa degli operai tessili di Nottingham contro le rigide misure adottate del partito conservatore, ovvero la pena di morte nei confronti di chi distruggeva gli strumenti di lavoro (i telai).

Nello stesso anno Byron pubblicò i primi due canti del poema Childe Harold’s Pilgrimage (Le peregrinazioni del giovane Aroldo), che lo rese molto popolare in brevissimo tempo. In quest’opera, George ripercorre le tappe del Grand Tour, descrivendo un giovane malinconico e ribelle, deluso dal presente, impegnato a riesumare un passato eroico.

TRA I TANTI VIZI, LE DONNE

Foto da profilo instagram @lordbyron_thepoet

Lord Byron fu un adolescente con numerose storie d’amore, senza badare alla classe sociale delle donne che frequentava. La più tormentata relazione fu certamente con l’eccentrica e passionale Caroline Lamb, oltre ad avere rapporti anche con la sorellastra Augusta Leigh. L’anno successivo sposò, invece, Anne Isabella Milbanke, matrimonio che non riuscì mai a decollare a causa soprattutto di George, accusato di maltrattare la consorte. Non si fermò qui, perché Anne cominciò a diffondere pettegolezzi sulle relazioni di Byron, comprese le giovanili inclinazioni omosessuali.

Non sopportando più le voci negative che gli aleggiavano attorno decise, nel 1816, di allontanarsi nuovamente dalla madrepatria, dove non fece più ritorno. Tornò a viaggiare in Europa. Qui Byron soggiornò a Ginevra, dove strinse una profonda amicizia con il poeta Percy B. Shelley (che morì naufragando sulle spiagge di Viareggio) e la moglie Mary Godwin Shelley, madre di Frankenstein. Intrattenne anche una relazione con la sorella di Mary, Claire Clairmont dalla quale nacque Allegra che, nel 1822 a soli cinque anni, morì.

Tel 1818 e 1819, Byron pubblicò alcuni canti del  già citato poema satirico Don Juan, rimasto incompiuto. Sempre in quegli anni, conobbe la contessa Teresa Gamba Guiccioli con la quale, incredibile a dirsi, ebbe una relazione. Passarono pochi anni e nel 1820 strinse amicizia con il padre e il fratello, Ruggero e Pietro Gamba, convincendolo a unirsi al movimento di rivolta dei carbonari in Italia.

IN GUERRA PER LA GRECIA FINO ALLA MORTE

Foto da profilo instagram lordbyron_thepoet

Il paese che più di tutti assorbì anima e corpo di Byron fu la Grecia. In seguito all’insurrezione nazionalista per mettere fine al dominio ottomano scoppiata nel 1821, Byron decise che si sarebbe unito alla lotta per offrire sostegno agli insorti greci.

Nel 1823 informò il Comitato inglese per gli aiuti alla Grecia della necessità di fornire artiglieria e medicinali. Equipaggiò, quindi, il brigantino inglese The Hercules con barili di polvere da sparo e due piccoli cannoni e partì accompagnato tra gli altri da Pietro Gamba, verso l’isola greca di Cefalonia, all’epoca britannica, per organizzare la rivolta e attendere i segnali per intervenire a sostegno dei ribelli.

Byron rimase cinque mesi a Cefalonia e nel gennaio 1824 si unì al principe Alexandros Mavrokordatos, che, grazie all’appoggio finanziario di Byron, poté equipaggiare una flotta e tentare di conquistare la fortezza di Lepanto. Ma l’attacco fu rinviato per la mancanza di soldati e a causa di dissidi tra i capi dei rivoltosi greci. Infuriato e abbattuto, Byron non si abbatté e decise di continuare a finanziare i greci.

Purtroppo, tutti i suoi sogni di gloria svanirono quando si ammalò gravemente. Morì il 19 aprile 1824. La causa della sua morte non è stata mai chiarita: forse una meningite o una sepsi dovuta a una strumentazione medica infetta con la quale si cercò di curarlo.

Le chiese della Grecia lo proclamarono eroe nazionale e gli abitanti di Missolungi chiesero di custodire il suo cuore, mentre il corpo fu inviato in Inghilterra, dove fu seppellito nell’abbazia di Newstead. Poeta romantico per eccellenza, fu ampiamente apprezzato tra i contemporanei e la sua fama si diffuse in tutto il continente europeo, a eccezione della madrepatria, ormai abbandonata da tanto tempo.

Francesco Frosini

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