La scomparsa di Francesco Nuti. Rapida carrellata per ricordarlo

La scomparsa di Francesco Nuti. Rapida carrellata per ricordarlo

ITALIA – La scomparsa di Francesco Nuti ci colpisce e ve ne parliamo qui. Le nuove generazioni probabilmente non l’hanno conosciuto e noi vogliamo ricordarlo brevemente qui, dagli esordi con il gruppo dei Giancattivi insieme ad Alessandro Benvenuti e Athina Cenci, ad oggi.

La scomparsa di Francesco Nuti non dovrebbe coglierci di sorpresa ma invece sì, eravamo impreparati.

E’ stato uno dei volti più noti e amati dello spettacolo italiano. Francesco Nuti, attore e regista, artista brillante e poliedrico, apprezzato per la sua ironia, sensibilità e profondità, si è spento ieri a Roma a 68 anni. La sua vita è stata segnata da una rapida e inarrestabile ascesa e una successiva parabola discendente.

Figlio di un barbiere di una piccola frazione di Prato in Toscana, raggiunge presto il successo nel mondo dello spettacolo attraverso il cabaret, con il gruppo dei Giancattivi, insieme ad Alessandro Benvenuti e Athina Cenci.

Ma già nel 1982 abbandona il trio e inizia la sua scalata, prima come attore e poi regista e sceneggiatore dei suoi film. In “Madonna che silenzio c’è stasera” e nel film cult “Io, Chiara e lo Scuro” del 1983, Nuti dimostra tutto il suo talento, intriso di una comicità surreale con cui riesce a raccontare le fragilità della relazione uomo-donna.

Cosi dopo essersi aggiudicato il David di Donatello ed il Nastro d’argento come migliore attore protagonista, nel 1985 dirige “Casablanca, Casablanca”, con cui vince il premio come miglior regista esordiente al Festival internazionale del cinema di San Sebastiàn e il secondo David di Donatello come miglior attore.

Seguono altri successi con “Tutta colpa del Paradiso” del 1985 con Ornella Muti, “Stregati” del 1986 e “Caruso Pascoski” del 1988. Nuti è all’apice della popolarità e quello stesso anno partecipa anche al Festival di Sanremo con la canzone “Sarà per te”. La musica è sempre stata la sua altra grande passione. Il pubblico lo ricorda soprattutto per ‘Puppe a pera’, brano ironico lanciato all’inizio degli anni 80. Il successo prosegue al cinema con “Willy Signori e vengo da lontano” e con “Donne con le gonne”, con più di 20 miliardi di lire incassati al botteghino.

Ma all’inizio degli anni 90 comincia la sua parabola discendente con il suo film più ambizioso: “OcchioPinocchio”. Il film arriva a costare 25-30 miliardi di lire e quando esce finalmente nelle sale, un anno e mezzo dopo l’inizio delle riprese, non ottiene l’accoglienza sperata dal regista, sia da parte del pubblico che della critica. Comincia un periodo segnato da problemi di depressione e alcolismo e un tentato suicidio. Anche i successivi film “Il signor Quindicipalle” del 1998 con Sabrina Ferilli, basato sulla passione dell’attore per il biliardo,  “Io amo Andrea” del 2000 e “Caruso, zero in condotta” del 2001 non riescono a ripetere i successi di un tempo.  Nuti compare l’ultima volta nel 2005, come attore, nel film “Concorso di colpa”, diretto da Claudio Fragasso.

Nel 2006 un nuovo dramma: una violenta caduta dalle scale di casa gli procura un ematoma cranico. Nuti entra in coma dopo un ricovero d’urgenza al Policlinico Umberto I di Roma. Da lì in poi inizia un calvario per l’attore costretto a vivere su una sedia a rotelle, con difficoltà agli arti e al linguaggio e un nuovo ricovero nel 2016 per una emorragia celebrale, fino al giorno della sua scomparsa. Accanto a lui c’è sempre stata la figlia Ginevra, nata dalla relazione con l’attrice Annamaria Malipiero, sua compagna dal 1992 al 2000, figura costante nella vita di Nuti.

“Comunico con mio padre con gli occhi, tramite lo sguardo. Gli leggo i messaggi dei fan che mi arrivano tutti i giorni e lui è contento”, le parole di Ginevra in un intervista di qualche anno fa. Parole che testimoniano tutto l’affetto di una figlia per un padre e un artista geniale, che anche se lontano da tempo dalle scene, resta uno dei più popolari e amati del cinema italiano.

 

La foto in homepage di Francesco Nuti è stata presa da INSTAGRAM

Alex D'Alessandro
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