Margherita Hack ci lasciava 10 anni fa

Margherita Hack ci lasciava 10 anni fa

ACCADE OGGI – Margherita Hack, astrofisica, si è spenta il 29 giugno di 10 anni fa a 91 anni.

Dieci anni senza Margherita Hack. Astrofisica, atleta, parlamentare e strepitosa donna che è riuscita a portare in alto il suo nome e quello dell’Italia.

Ripercorriamo insieme alcune delle tappe più significative della sua vita.

Alla scoperta di Margherita Hack

Margherita nasce il 12 giugno 1922 a Firenze. Il destino aveva già scelto per lei la strada da seguire. Infatti, viene alla luce in via Centostelle. Se non è un segno questo…

La giovane Margherita Hack è sempre stata una bambina studiosa e con tanta voglia di imparare. Dopo le medie, prosegue con il liceo classico e poi, nonostante il percorso umanistico, si laurea in fisica. Ma non c’è solo lo studio. Infatti è anche una grande sportiva! Negli anni dell’università, tra il 1939 e il 1945, vince i Littoriali, cioè i campionati sportivi universitari durante il fascismo.

Gioca a lungo a pallacanestro e diventa campionessa di salto in alto (con un record di 1,50 m) e in lungo (con un record di ben 5,20 m!). Da non dimenticare la sua grande passione per la Fiorentina, la squadra della sua città, di cui era tifosissima, ma anche l’amore per la bicicletta.

Gli studi e l’astrofisica

All’università si interessa in particolar modo all’astrofisica e comincia a studiare le stelle. Da qui parte il lungo percorso di questa grande scienziata.

Poi inizia a lavorare all’Osservatorio astronomico di Arcetri, a Firenze, dove si occupa di spettroscopia stellare, il suo campo di ricerca.

Si occupa, in pratica, di studiare tutto il periodo di variabilità della stella per poterne dedurre le variazioni luminose a diverse lunghezze d’onda. In particolare, Hack si concentra sullo studio di uno specifico tipo di stelle, chiamate variabili Cefeidi, incredibilmente brillanti e dette variabili perché la loro brillantezza cambia nel corso del tempo.

Sono stelle caratterizzate dall’estrema regolarità delle loro variazioni luminose e la loro grande importanza consiste nel fatto che c’è una stretta relazione fra il periodo di variabilità e il loro splendore intrinseco

Per studio si reca anche a Utrech e Groningen, in Olanda. Poi a Princeton negli Stati Uniti (dove conosce il “padre” dell’atomica americana Robert Oppenheimer) e, sempre negli Usa, a Berkeley dove scrive, insieme all’illustre astronomo Otto Struve, fuggito dall’Unione Sovietica, uno dei suoi primi trattati, Stellar Spettroscopy, ancora oggi considerato un testo fondamentale per l’astrofisica.

Dal 1982 Margherita Hack ha inoltre avviato una stretta collaborazione con la sezione astrofisica della Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa), di Trieste.

Diventa poi la prima donna italiana a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste, dal 1964 al 1987. Insegna anche astronomia all’Università di Trieste (per poi diventare direttore del dipartimento) per poi diventare membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei e dei gruppi di lavoro dell’ESA e della NASA.

Nel 1979 e poi fino al 2002, Margherita Hack fonda e dirige insieme a Corrado Lamberti, L’astronomia, la più importante rivista di divulgazione astronomica mai esistita in Italia. Dal 2002, sempre insieme a Lamberti, fonda Le Stelle, altra rivista uscita fino al 2008.

Le idee

Nel 2006 si candida infatti più volte nelle liste del Partito dei Comunisti Italiani, con cui viene eletta nel 2006 alla Camera, decidendo poi di rinunciare al seggio per non abbandonare le sue ricerche.

Tra le sue battaglie più note la campagna per il ritorno alla ricerca sull’energia nucleare e quella per i diritti civili delle coppie conviventi e omosessuali. Era anche un’atea convinta e fu presidente onorario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti.

Che dire… Grazie di tutto Margherita!

Francesco Frosini

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