ORISTANO – Sono stata in questa cittadina sarda che mi ha incantato con il suo centro storico, il suo mare e l’inimitabile accoglienza sarda. Anche se solitamente la Sardegna è visitata in estate, il mio consiglio e di andare anche in autunno per conoscerla con una nuova prospettiva. Partendo dalle proposte enogastronomiche al Festival della Bottarga.
Visitare Oristano: Cosa vedere
Sicuramente, per visitare Oristano, un’ottima idea è partire da Piazza Eleonora. Si tratta del cuore pulsante della città, comprende alcuni degli edifici più belli di Oristano. Svetta al suo centro una statua dedicata a Eleonora d’Arborea, scolpita nel 1881 in onore di questa donna, chiamata “giudicessa d’Arborea”, che si batté per ottenere l’aggiornamento delle leggi cittadini, raccolte nella Carta del Logu, considerata uno dei primi esempi di costituzione.

A pochi passi da Piazza Eleonora si trova la Cattedrale di Oristano, dedicata alla Madonna dell’Assunta. Come molte chiese in Italia, è stata costruita sulle rovine di una chiesa bizantina, di cui è possibile vedere ancora qualche resto nel cortile. Gli interni sono caratterizzati da un’unica navata a croce latina, dove si affacciano piccole e numerose cappelle gotiche.

Non si smette mai di imparare e allora per arricchire la mia cultura ho deciso di visitare anche il Museo Archeologico e Storico Artistico Antiquarium Arborense. Il museo è costituito dalla ricomposizione dell’intera collezione archeologica dell’Avvocato Pischedda, acquistata dal Comune di Oristano nel 1938, e dal suo inquadramento nel clima culturale dell’Archeologia mediterranea, vicino orientale, anatolica, africana dell’800 e nel clima culturale dell’archeologia antiquaria della Sardegna. Il Museo dispone di una sezione tattile per non-vedenti e ipovedenti, di una sala dedicata alle esposizioni temporanee e di apparati multimediali con immagini 3D e applicazioni di realtà aumentata. Su prenotazione, sono disponibili le visite guidate al centro storico di Oristano.

Visitare Oristano: Festival della Bottarga
Per non farmi mancare nulla sono stata anche al Festival della Bottarga di Oristano, un evento attivo culinario dall’8 al 10 settembre, che mi ha davvero sorpreso. Nel nome della Bottarga, il suo prodotto più prezioso, il Festival coinvolge tutti gli elementi paesaggistici di un territorio generoso, fatto di prodotti del mare e della terra, di storia millenaria, di tradizioni sempre vive. Un festival all’interno del quale condividere con i visitatori la cultura e le eccellenze del territorio di Cabras e di tutto il Sinis, con un occhio attento ai temi della sostenibilità.

Ci sono state degustazioni e laboratori, musica e animazione, senza dimenticare l’imprescindibile Expo dei produttori (con degustazione e vendita dei prodotti del territorio), con ricchi menù a base di pesce e bottarga. Ad aggiungere ancora maggior interesse è stato lo “speciale vernaccia, a creare un saporito binomio tra la bottarga di muggine e la vernaccia, con degustazioni e contest a tema.
Visitare Oristano: Cabras
Nel visitare Oristano non si può non fare tappa nella vicina Cabras. Spinta dalla curiosità sono andata a vedere la Chiesa di San Giovanni, la più antica della Sardegna. Situata nei pressi del piccolo villaggio omonimo, la chiesa paleocristiana scolpita con forme particolari, sorge su un’area cimiteriale in origine pagana e successivamente cristiana. La prima costruzione risale al periodo bizantino, a metà del VI secolo.

Orientata al sole dell’alba, trasmette tutt’ora un’atmosfera di sacralità che rimanda alla forza religiosa della figura di san Giovanni Battista, cui è dedicata. Ha pianta rettangolare con abside sporgente, la struttura è costituita da blocchi in spoglio di pietra arenaria che rievocano le mura di Tharros.

Nella chiesa sono da ammirare le tre navate sovrastate da una volta a botte e separate da archi in successione. La luce solare penetra fioca da una finestra ottagonale che esalta il contrasto tra oscurità interna e luminosa facciata. Accanto alla chiesa c’è la torre di san Giovanni, costruita tra fine XVI secolo e inizio XVII. È una delle due torri costiere della zona, l’altra è la torre Vecchia (o di san Marco), che domina da oltre 50 metri d’altezza l’area archeologica e sovrasta l’incantevole spiaggia di san Giovanni, sabbia bianca finissima che si immerge nel mare turchese.

Nei circa 30 chilometri di costa dell’area marina della penisola del Sinis vi sono altre meraviglie fatte di finissimi granelli di quarzo, in particolare Is Arutas, Maimoni e Mari Ermi.
Dove dormire a Oristano
Durante il mio viaggio ho deciso di alloggiare e farmi viziare all’Hotel Duomo, il miglior luogo di ristoro nel visitare Oristano. Ci si sente a casa, con un ambiente accogliente e informale. Ubicato nel cuore del centro storico di Oristano, l’Albergo Il Duomo vi farà godere l’eleganza di un’antica dimora nobiliare del XVII secolo, tutelata dai beni culturali, ed inserita nella rete museale nazionale. La struttura sorge di fronte alla maestosa cattedrale, lungo il percorso in cui si svolge la Sartiglia, importante giostra equestre che ha origine nei riti pagani di fertilità e prosperità, che si ripete ogni anno l’ultima domenica e martedì di carnevale.

A pochi chilometri dalla città, tra le numerose attrazioni, potrete visitare la penisola del Sinis con le rovine di Tharros. I villaggi nuragici, l’Isola di Mal di ventre e le innumerevoli spiagge, ancora incontaminate e circondate dalla fitta vegetazione della macchia mediterranea, sono decisamente mete da non perdere!

Potrete rilassarvi negli ambienti dell’hotel caldi e accoglienti, dotati di ogni comfort. Il personale vi assisterà durante il vostro soggiorno, suggerendovi le migliori spiagge da visitare, le attrazioni culturali e qualche buon ristorante nel centro storico. Tutto nel nome dell’accoglienza sarda.

Le camere dell’Hotel Duomo sono tutte arredate in autentico stile sardo e completate con elaborati tessuti fatti a mano dagli artigiani locali. Sono dotate di bagno privato, wi-fi, aria condizionata e tv satellitare.
È ovviamente d’obbligo poi iniziare la propria giornata con il piacere di una colazione continentale e la freschezza di prodotti locali. Lo staff preparerà per voi un tè, un caffè o un delizioso cappuccino che accompagnerete ai vari prodotti dolci e salati del loro ricco buffet. L’ideale per iniziare la giornata con energia.
Dove mangiare a Oristano
Visitare Oristano è magnifico ma lo è ancor di più se ci si ferma a mangiare al ristorante Craf da Banana. La storia del ristorante trova il suo protagonista in Salvatore. Partito dalla Sardegna ha girato il mondo per poi comprendere che la cucina della sua terra è quella che vuole portare in tavola. Spirito libero e determinato spingono Salvatore a creare la sua azienda e il suo mondo. Il suo principio fondamentale è sempre stato quello di promuovere i prodotti locali e tutti i sapori della zona. Inizialmente opera solo nel fine settimana, ben presto diventa un locale di nicchia, per tutti coloro che amano conoscere i sapori autentici. È una cucina riscoperta, sempre mantenuta in maniera originale nelle ricette fino alle portate sapientemente preparate.
Ristorante Craf da Banana: Il nuovo che avanza
Oggi Salvatore non si può più vederlo tra i tavoli a sincerarsi che il legame cucina e sala sia perfetto. La sua cucina ha voluta lasciarla a Tore, suo cognato, un uomo di fiducia e a suo figlio Mattia che ha saputo onorarne i principi e le competenze si assicura che tutte le portate vengano preparate seguendo i principi della tradizione Sarda con il massimo rispetto, con un pizzico di innovazione ad evidenziare la sua giovane età e il cambiamento del gusto moderno. Il giovane cuoco, si occupa, inoltre, personalmente dell’approvigionamento dei beni alimentari necessari per la creazione di tutti i piatti offerti nel menù.

In sala a intrattenere gli ospiti, a porgere i migliori consigli si trova il brillante Alberto, che non risparmia suggerimenti. Aggiunge indicazioni turistiche ai commensali che ne fanno richiesta e il brindisi di un arrivederci.

In ultimo, ma non in termini di importanza, la sposa di Salvatore: Rita risulta essere ancora oggi la figura cardine del Ristorante. Tiene le redini del servizio nel suo complesso, offrendo la sua vita e tutta la sua esperienza alla ristorazione e all’ospitalità più autentica. Un Ristorante unico dalle salde tradizioni Sarde che vuole mediante i nuovi mezzi aprire le proprie porte al mondo.

Mattia Pippia è il giovane cuoco, secondo genito e figura cardine della brigata di cucina, insieme allo zio Tore, Tutte le portate vengono preparate seguendo i principi della tradizione Sarda con l’aggiunta di un pizzico di innovazione che attualizzano il menù con un gusto moderno. Il Ristorante Craf da Banana è u connubio tra storia cultura e innovazione in un angolo del borgo della magnifica cittadina di Oristano.
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