MILANO – Fondazione ICA Milano presenta Michael Stipe. Con “I have lost and I have been lost but for now I’m flying high”. Fino al 16 marzo.
Fondazione ICA Milano è lieta di presentare “I have lost and I have been lost but for now I’m flying high”, mostra personale di Michael Stipe, poliedrico artista visivo e leader della band R.E.M. La mostra, curata da Alberto Salvatori, è visitabile fino al 16 marzo 2024.
L’esposizione si concentra in parte sul ritratto. Interpretato attraverso un ampio ventaglio di linguaggi: dalla fotografia alla ceramica, dalla scultura alle opere audio. Negli spazi di Fondazione ICA Milano sono presentate oltre 120 opere. Alcune mai esposte prima, altre di recente produzione. La selezione risultante rende, nel dettaglio, i vari ambiti della ricerca artistica di Michael Stipe.
Il progetto intreccia i concetti di omaggio e di vulnerabilità. Il titolo della mostra emerge, infatti, da una conversazione tra il curatore e l’artista. In cui Stipe identifica la vulnerabilità come forza propulsiva, sfidando radicalmente le considerazioni convenzionali. Che la connotano negativamente come una responsabilità da assumersi o come una debolezza. Al contrario, nel caos accelerato della vita contemporanea, Stipe identifica la vulnerabilità come un potente strumento di sopravvivenza e come un approccio filosofico più ampio, per tracciare nuovi percorsi.
Il costante interesse dell’artista per la ritrattistica è rappresentato nella mostra attraverso molteplici media. Stipe ha iniziato a scattare fotografie all’età di 14 anni. Ritraendo dapprima i suoi eroi, tra cui Freddie Mercury, i Ramones, Tom Verlaine e Patti Smith, e documentando in seguito anche la comunità di artisti e musicisti di Athens, in Georgia, di cui è stato una parte centrale, a partire dai primi anni Ottanta. In queste relazioni, che Stipe ha costruito e mantenuto negli ultimi quattro decenni, mentorship, amicizia e collaborazione si mescolano intimamente.
I ritratti fotografici in mostra ricostruiscono la sua pubblicazione più recente, che cattura spesso momenti molto sinceri della sua vita ad Athens Georgia, a New York, nel sud della Francia e a Berlino. Queste opere sono un atto di devozione verso i suoi cari, tra cui la madre, le due sorelle e la figlioccia, il fidanzato, l’artista Thomas Dozol, e gli amici di lunga data, i registi Tom Gilroy e Jim McKay.
Grazie alla vulnerabilità, la mostra nel suo complesso diventa un autoritratto, in cui la vita personale e pubblica di Stipe coesistono in una miriade di forme, che rispecchiano le modalità in cui l’artista si è mosso e ha visto il mondo durante la sua vita.
La mostra è accompagnata anche da un programma di donazioni ideato per l’occasione. Che si integra al programma Membership preesistente di Fondazione ICA MILANO, il cui ricavato andrà a sostenere le attività di Fondazione ICA Milano.
Michael Stipe, nato nel 1960 in America, è un artista, produttore e cantautore. Ha guidato la band R.E.M. per 31 anni, vendendo oltre 100 milioni di dischi e facendo tournée in tutto il mondo. Come produttore cinematografico ha realizzato oltre 25 lungometraggi, tra cui Essere John Malkovich di Spike Jonze, En El Septimo Dia di Jim McKay, American Movie di Chris Smith e Velvet Goldmine di Todd Haynes. Nell’ultimo decennio la sua attenzione personale si è concentrata sul lavoro cross-mediale, incorporando video, paesaggi sonori, sculture e immagini fotografiche e digitali. I libri fotografici più recenti includono Volume 1 (con Jonathan Berger, 2018), Our Interference Times: A Visual Record (con Douglas Coupland, 2019) e un terzo volume di ritratti (2021), tutti pubblicati da Damiani di Bologna. Michael vive a New York e a Berlino.
ICA Milano | Istituto Contemporaneo per le Arti
Via Orobia 26, 20139 Milano
office@icamilano.it | www.icamilano.it
Dal giovedì al sabato – dalle 12 alle 19
Ingresso libero
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