Emily in Paris serie Tv: tutti pazzi per Emily?

Emily in Paris serie Tv: tutti pazzi per Emily?

MONDO – Emily in Paris la serie statunitense, scritta da Darren Star, di cui tutti  parlano. Il  12 settembre uscirà la seconda parte della quarta stagione su Netflix. Un successo oppure l’ambiance de luxe  alla fin fine annoia?

Emily in Paris, serie scritta da Darren Star autore di successi televisivi come Sex and the City, Beverly Hills 90210 e Melrose Place, è nella “lista delle serie preferite” di chi vuole rilassarsi sul divano dopo una giornata pesante e desidera trascorrere qualche ora in leggerezza e con il sorriso sulla bocca.

Conosciamo brevemente la storia che si sviluppa in quattro stagioni.

Emily Cooper, interpretata da Lily Collins (figlia di Phil Collins) è una giovane donna che si trasferisce da Chicago a Parigi per apportare il contributo americano a Savoir, agenzia di comunicazione e marketing nel settore luxury.  Una sede affiliata al gruppo statunitense in cui Emily lavora come junior digital manager.

Emily aspira ad una promozione e  lavorare per l’agenzia francese Savoir, è una grande opportunità per la sua carriera. A Parigi la sua vita prende una inaspettata svolta, diventa un’influencer digitale e le sue competenze creative, seppure spesso non in linea con l’ambiente francese, le procurano, “magicamente”, successo nel mondo della moda e dei beni di lusso.

La giovane americana s’innamora da subito de la Ville de l’Amour.

Parigi ha il potere d’incantare, sarà  per l’architettura che spazia dal gotico, al rinascimentale, dal neoclassicismo al piano urbano di Haussmann, dall’Art Nouveau all’Art Déco? Oppure per i suoi deliziosi croissant freschi da boulangerie e le eccezionali degustazioni di Champagne? Non si sa bene il perché, ma inevitabilmente ci s’innamora.

Capita anche ad Emily di essere stregata da Parigi, nonostante il suo arrivo nella capitale non sia ben accolto dai francesi. Non sarà forse che l’americana dovrebbe sforzarsi d’imparare la lingua e non credere che l’inglese sia di diritto la lingua che tutti devono parlare?

Piccola riflessione: non è  ridicolo che tutti  debbano parlare in inglese adattandosi a lei e non il contrario? In fondo se ami Parigi dovresti amare pure la sua lingua!

Emily in Paris e le storie di amore

Rimanendo in tema di amore, Emily è molto attratta dal suo vicino di appartamento, Gabriel, (Lucas Bravo) il tipico parigino dal fascino elegante che per giunta di professione è Chef.  Cuisine française e charme français, ottima combinazione!

Il  feeling tra Emily e Gabriel  sembra nascere da subito, ma un “piccolo particolare” diventa ostacolo alla loro potenziale relazione. Gabriel è fidanzato con la dolcissima Camille, (Camille Razat), peccato si sia dimenticato di dirglielo.

Così, come in quasi tutti i film romantici, ci imbattiamo nel triangolo amoroso, anche se sarebbe meglio dire nei triangoli amorosi. Perché non c’è solo Emily, Gabriel  e Camille, ma nella terza stagione arriva il bel consulente bancario inglese Alfie (Lucien Laviscount) che s’innamora di Emily.

Quindi i due vicini di casa devono scegliere con chi stare. Nasce il dilemma, Gabriel o Alfie?  Camille o Emily?

Per chi non ha  visto la serie non sveliamo nulla per chi invece è nella fascia di spettatori “stregati” da Emily, le sorprese non sono ancora finite. Il  12 settembre uscirà la seconda parte della quarta stagione su Netflix.

Lusso e moda i temi centrali del film Emily in Paris.

Sin dai primi fotogrammi si capisce che cosa aspettarsi dalla serie. Ci troviamo davanti una protagonista concentrata sulla carriera, la popolarità e amante del lusso.

La sceneggiatura è espressamente incentrata sull’immagine, sull’apparenza, sul desiderio delle cose e delle persone belle. Molta leggerezza,  nessun dramma, nessun contenuto di spessore intellettuale. Diremo che la parola chiave della serie è frivolezza

Ci appare un mondo patinato, in cui apparire è più importante dell’essere.

Emily è la giovane americana sbarcata a Parigi, la città della moda per eccellenza, per vivere la sua favola dorata, fatta di lusso, ricchezza e bellezza. Il ménage à troi, paradossalmente, è più un contorno che il fulcro della storia, perché la ricerca del bello sembra contare di più. Essere ammirati e desiderati  per quanto si è belli, per come ci si veste e per l’entourage snob e altolocato che si frequenta.

Il look prima di tutto

L’attrice Lily Collins è anche produttrice della serie e la sua attenzione all’aspetto fisico è evidente  per la cura ricercata degli outfit.

Il cast è vestito  dalla costume designer francese Marylin Fitoussi che riesce a trasformare il film in una vera e propria sfilata di moda. Lily Collins, la cui  somiglianza all’attrice  Audry Hepburn è evidente, nelle prime due stagioni, è  vestita dalla costumista,  con un richiamo allo stile Hepburniano oltre che  alla Nouvelle Vague. Nella quarta stagione, invece, il personaggio si evolve e lo stile è più incentrato sulle stampe floreali e i colori.

Ci viene da chiedere come sia possibile che Emily esca di casa ogni giorno con un look  e acconciatura diversa. Mai un capello fuori posto o un accessorio non abbinato. Ma la cosa più sorprendente è come riesca a permettersi un simile guardaroba e dove lo tenga nel suo mini appartamento!

Insomma, tutta questa opulenza di vestiti mostrati in quattro stagioni rischia di stordire lo spettatore, ma forse la cosa è studiata per sopperire alla mancanza di una sceneggiatura coinvolgente?

Forse, dare un’identità caratteriale più concreta alla protagonista sarebbe stato utile per empatizzare con lei, invece di farla apparire come una bella bambola da vestire e da fare correre in giro per Parigi di giorno e di notte a cercare qualcosa che forse neppure lei sa cosa sia.

Chissà se il finale di stagione ci rivelerà un colpo di scena, per saperlo dovremmo attendere il 12 settembre.

 

Foto: dal web

Anita Orso

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