VENEZIA 81- Sigourney Weaver, indimenticabile Ripley di Alien, riceverà il Leone d’Oro alla carriera alla 81 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Sono davvero onorata di ricevere il Leone d’Oro alla carriera dalla Biennale di Venezia. Questo premio è un privilegio che condivido con tutti i registi e collaboratori con cui ho lavorato nel corso degli anni. Accetto con orgoglio questo riconoscimento, che celebra anche tutti coloro che hanno contribuito a dare vita a questi film.
Qui Sigourney Weaver alla conferenza stampa per il Leone d’oro alla carriera in video intervista nell’ambito dell’81 edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Un premio meritatissimo come traspare dalle parole del Direttore della Mostra Alberto Barbera
Dotata di un grande temperamento, capace di muoversi con delicatezza ma senza fragilità, ha imposto un’immagine di donna sicura e determinata, dinamica e tenace, non senza lasciar trapelare, con sfumature sempre diverse, una sensibilità femminile di intenso magnetismo. Il Leone d’Oro alla carriera è il doveroso riconoscimento a una star che ha saputo costruire ponti fra il cinema d’autore più sofisticato e i film che dialogano con il pubblico in forma schietta e originale, senza mai rinunciare a essere se stessa.
Personalmente sono davvero felice di questo riconoscimento a questa attrice. Con il suo lavoro ha saputo contribuire allo scardinamento di stereotipi e cliché e a far fare un balzo in avanti enorme alla causa dell’emancipazione femminile più di tanti anni di femminismo. E’ bastato interpretare un personaggio, il Capitano Ellen Ripley. Siamo nel 1979 e il film è il primo della saga Alien di Ridley Scott. Irrompe sullo schermo un personaggio femminile forte e determinato e l’immaginazione di milioni di ragazzine si infiamma. Da quel momento ognuna di loro sa di poter diventare una Ripley.
Un nome, un destino
Prima attrice ad essere protagonista di un film di fantascienza e prima anche a ricevere la candidatura all’Oscar per una pellicola di genere science fiction. Del resto che avesse carattere lo rivela da subito. A 14 anni insofferente al suo nome Susan facilmente storpiabile in Sue o peggio in un insopportabile Suzie, decide di cambiarlo. Sceglie un più originale Sigourney, ispirandosi ad un personaggio minore de Il Grande Gasby. Ignorava allora che Fitzgerald intendesse riferirsi a un uomo. Ecco in questo semplice e forse insignificante episodio c’è il senso di un destino e di una carriera.
Da Woody Allen a Ridley Scott
Una carriera che comincia nel 1977 con un piccolo ruolo in un film di grande successo come Io ed Annie di Woody Allen. Due anni dopo nel 1979 arriva, come detto, l’occasione che darà una svolta alla sua vita. La carriera prosegue alternando ruoli brillanti e altri più seri ne cito due come esempio. Una donna in carriera e Gorilla nella nebbia di Michael Apted dove interpreta la primatologa Dian Fossey uccisa in Ruanda da bracconieri locali. E’ il 1988 e per questi ruoli riceve una candidatura ai Golden Globes. Come Miglior attrice protagonista (Gorilla nella nebbia) e una come Miglior attrice non protagonista (Una donna in carriera), vincendoli entrambi. Occorre aggiungere altro? Standing ovation dunque per il Capitano, il MIO capitano Ripley.
Noi abbiamo incontrato Sigourney Weaver dal vivo alla tredicesima edizione della Festa del Cinema di Roma e l’abbiamo fotografata sul Red Carpet di FF13
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